di Alberto Annicchiarico
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Investire nelle miniere. Il memorandum of understanding con il governo del Canada la scorsa estate, in tandem con Mercedes-Benz e sotto la guida del cancelliere Scholz, lo aveva fatto capire. Ora Volkswagen esce allo scoperto e lo dichiara apertamente. Il capo della tecnologia del gruppo (e componente del consiglio di amministrazione), Thomas Schmall, ne ha parlato in occasione del via ai lavori della nuova gigafactory europea del gruppo, a Valencia. L’obiettivo primario dell’accesso diretto alle materie prime è ridurre il costo delle batterie, soddisfare metà della propria domanda con stabilimenti principalmente ubicati in Europa e Nord America e vendere materie prime chiave come litio, nichel e cobalto a clienti terzi. «Il collo di bottiglia per le materie prime si può evitare investendo direttamente nelle miniere», ha affermato Schmall.
Protagonista di questa maxi operazione sarà PowerCo, la controllata del gruppo nata a luglio 2022 che entro il 2030 ha la missione di realizzare 6 gigafactory in Europa per una capacità di 240 GWh (gigawattora). Saranno investiti 20 miliardi di euro per un analogo giro di affari annuo (sono 180 i miliardi previsti in tutto dal nuovo piano di Vw entro il 2027, due terzi concentrati su software ed elettrificazione). PowerCo inizierà consegnando celle a Ford per gli 1,2 milioni di veicoli che la casa dell’Ovale Blu sta costruendo in Europa proprio sulla piattaforma Meb di Volkswagen, che realizza le auto elettriche del gruppo.
La strategia del gruppo guidato dal ceo Oliver Blume va ad allinearsi con la tendenza delle case automobilistiche a un maggiore controllo su parti della catena di approvvigionamento, dalla generazione di energia alle materie prime, per competere nel complesso e costoso processo di elettrificazione. «Il collo di bottiglia per le materie prime è la capacità mineraria, ecco perché dobbiamo investire direttamente nelle miniere», ha affermato Schmall.
Come detto, il gruppo Vw sta già collaborando per accordi di fornitura con compagnie minerarie in Canada, dove costruirà (in Ontario) il suo primo impianto di batterie nordamericano.
L’acquisto di batterie a un costo ragionevole è una sfida per tutte le case automobilistiche come Volkswagen, Tesla , Stellantis, Renault e le altre, che cercano di rendere finalmente accessibili a un mercato di massa i veicoli elettrici. Solo Tesla ha promesso maggiori investimenti nella produzione di batterie rispetto a Volkswagen, secondo un’analisi di Reuters.
PowerCo, fondata lo scorso anno, punta a oltre 20 miliardi di euro di investimenti entro il 2030 e a un giro d’affari da 20 miliardi l’anno. È una tabella di marcia ambiziosa per un’unità che non produce ancora su larga scala. La produzione inizierà nel 2025 nello stabilimento PowerCo di Salzgitter, in Germania, nel 2026 a Valencia, in Spagna, e nel 2027 in Ontario, Canada. A Valencia, intanto, venerdì è stato ufficialmente aperto il cantiere; il progetto includerà un impianto di riciclaggio (batterie) e l’impianto per fabbricare batterie raggiungerà i 60 GWh, un terzo in più di capacità del previsto.
Alberto Annicchiarico
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