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Bill Gates diventa socio di maggioranza del Four Seasons e punta sul turismo a 5 stelle

di Laura Cavestri

Il turismo di lusso vale 60 miliardi, ma potrebbe raddoppiare

L’accordo con il principe saudita Alwaleed per 2,2 miliardi. Closure entro gennaio 2022

9 settembre 2021
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2' di lettura

Scommessa miliardaria su uno degli asset che in questi ultimi 2 anni ha maggiormente sofferto per lo stop ai viaggi e le restrizioni ai confini. Bill Gates diventa socio di maggioranza della catena di hotel di lusso Four Seasons. L’acquisizione – al costo di 2,2 miliardi di dollari – è stato frutto di trattativa con il principe sudita Alwaleed bin Talal, che ha ceduto la metà della sua partecipazione dentro Four Seasons Holdings in cambio della cifra in contanti offerta da Gates.

Gates passa dal 47,5% al 71,25%

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Con le quote rilevate da Alwaleed, il patron di Microsoft sale così dal precedente 47,5% al 71,25% delle azioni del titolo. I due miliardari erano entrati in Four Seasons Holdigs insieme, nel 2007, rilevando, attraverso le rispettive società di investimento, la Cascade Investment di Gates e la Kingdom Holdings di Alwaleed, il 47,5% delle quote. Lo storico fondatore della catena – l’mprenditore canadese Isadore Sharp – rimane socio di minoranza con il restante 5% del pacchetto. La conclusione formale dell'affare è attesa per gennaio.

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Four Seasons gestisce 121 alberghi e resort

Bill Gates dimostra di voler scommettere nella ripresa del turismo di lusso, ulteriormente complicato dal diffondersi della variante Delta di covid-19. Secondo un sondaggio dell’American Hotel & Lodging Association, molti americani – il 42% sui 2.200 interpellati – alla metà di agosto hanno cancellato i propri piani di vacanze. D’altro lato, il Four Seasons oggi gestisce 121 alberghi e resort sparsi per il mondo. I super ricchi sono, in Italia, per l’80% dei casi stranieri (sempre più spesso asiatici), con una spesa media di 5mila euro a testa.

Benchè, in Italia, il turismo di lusso coinvolga appena l’1% delle strutture esistenti e il 3% dei pernottamenti, secondo Altagamma, vale 25 miliardi di consumi diretti, che salgono a 60 contando l’indotto. Covid permettendo, naturalmente.

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