di Davide Dal Maso
2' di lettura
La generazione Z è cresciuta in un mondo glocal ed è alla continua ricerca di libertà e flessibilità, che spesso si traduce in un sogno da realizzare: scoprire il mondo. Sono la linfa del turismo, presente e futuro, visto che - come racconta un’indagine di Booking.com - per il 65% degli appartenenti a questa generazione «viaggiare e visitare il mondo» è il modo migliore per spendere i propri soldi. Nuovi alla forza lavoro o attualmente studenti, questi viaggiatori hanno visto le loro opportunità di vita ed economiche venire stravolte dalla pandemia.
Perciò cosa cercano in un viaggio? Cosa dovrebbe tenere in considerazione un imprenditore del settore turistico per attirarli?
Sono abituati ad avere tutto a portata di click, vedono un oggetto e lo comprano subito online. Cosa non si può acquistare invece sono le esperienze, che tanto sono mancate in quest'ultimo periodo. Il viaggio diventa quindi una possibilità di crescita, nonché un’attività a supporto del loro stato di benessere fisico ed emotivo. Dare la possibilità di provare delle esperienze di relax, scoperta e sport è sicuramente il modo migliore per alimentare un passaparola positivo in questa generazione.
Quando pianificano un viaggio la loro prima azione è controllare online, ad esempio su Google, Booking o Instagram, come si presenta l’attività di loro interesse. Diventa quindi fondamentale curare questi aspetti, occhio però alle markette o alle frasi scontate! Questi giovani, infatti, essendo cresciuti nell'era di internet hanno sviluppato un “pedigree” che li mette in guardia da tutto ciò. Al contrario è in crescita l’efficacia dell’influencer marketing, se fatto bene. La GenZ segue molto più volentieri consigli amatoriali da parte di tiktokers o youtubers che condividono informazioni sui propri canali rendendo l’hotel o l’oggetto promosso una parte dell'esperienza e non una mera pubblicità.
È la generazione cresciuta in simbiosi con lo smartphone ed attraverso il web vengono continuamente bombardati da foto e video di location all’apparenza bellissime che, grazie ai social, diventano una moda: scatto, taggo il luogo, metto uno sfondo musicale e pubblico. Raccontarsi durante un momento fuori casa è quanto mai una cosa naturale, soprattutto dopo un periodo come questo. Chi si occupa di destination management o gestisce un’attività turistica ne deve tenere conto: è fondamentale creare un angolo ideale per permettere, ai giovani turisti e non, di scattare una bella foto o fare una storia su Instagram.
I ragazzi appartenenti alla generazione Z sono cresciuti con una forte propensione al sostegno di cause di tipo etico e sociale. Sono giovani attenti alla sostenibilità ambientale, non si lasciano intimorire facilmente e vedono nelle limitazioni dovute alla pandemia la chance di riscoprire territori locali e di supportare le attività a rischio. Si prevede possano salvaguardare l’industria del turismo italiano grazie anche a “staycations” (vacanze trascorse nel proprio paese d’origine piuttosto che all’estero) e viaggi di prossimità.
Davide Dal Maso
Social Media Coach
P.I. 00777910159 Dati societari
© Copyright Il Sole 24 Ore Tutti i diritti riservati
Per la tua pubblicità sul sito: 24 Ore System
Informativa sui cookie Privacy policy