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Smaltiti 1.260 decreti. Ne restano da fare 406, obiettivo 243 entro ottobre

di Giorgio Santilli

Pnrr: soldi ci sono ma restano difficolta' di spesa

Esclusi dall'elenco i decreti con scadenza oltre fine 2022 o con procedura lunga

31 agosto 2022
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2' di lettura

Uno sforzo poderoso con 1.260 provvedimenti attuativi smaltiti (vale a dire approvati o abrogati) dalla nascita del governo Draghi il 13 febbraio 2021 al 30 agosto 2022. Uno stock arretrato, nonostante questo sforzo, che conta ancora 406 provvedimenti da adottare, 129 in attuazione di leggi approvate in questa legislatura prima dell’arrivo di Draghi a Palazzo Chigi e 277 in attuazione di leggi approvate nell’era Draghi.

Rush finale per smaltire 243 provvedimenti

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Ora il presidente del consiglio e il sottosegretario alla Presidenza del consiglio, Roberto Garofoli, chiedono a tutti i ministeri «uno sforzo eccezionale per i prossimi due mesi», un rush finale con un numero complessivo di 243 provvedimenti da smaltire: 121 a settembre e 122 a ottobre.

Nella conferenza dei capi di gabinetto di tutti i ministeri che si è tenuta martedì 30 agosto nella sala Verde di Palazzo Chigi, presieduta da Garofoli, si sono affrontati i temi relativi all’attuazione del programma di governo, prima con una ricognizione dello stato dell’arte, poi con la fissazione degli obiettivi, ministero per ministero. Palazzo Chigi aveva già preparato i compiti per tutti i ministeri.

Ministeri in prima linea

Lo sforzo maggiore nei prossimi due mesi ricadrà soprattutto sui ministeri che hanno un maggior arretrato da smaltire e comunque sul Mef che ha ovviamente anche i concerti da dare alla gran parte di questi provvedimenti.

Sul quadro di attuazione del programma, il resoconto di Garofoli ha stressato il lavoro svolto nei primi otto mesi del 2022, quando sono stati smaltiti 532 provvedimenti. Sono una quota consistente dei 1.260 provvedimenti approvati o abrogati dal governo Draghi.

L’arretrato ereditato

Molto è stato fatto sull’arretrato ereditato. Alla data di insediamento del Governo, lo stock dei provvedimenti da adottare relativo ai Governi Conte I e II era pari a 679 provvedimenti, di cui 145 imputabili al Conte I e 534 al Conte II. Alla data del 30 agosto 2022 questo stock si è complessivamente ridotto di più dell’80% a 129 provvedimenti.

Per quanto riguarda invece la produzione normativa relativa all’attività di questo governo su 732 provvedimenti attuativi previsti dalle norme di legge approvate ne sono stati adottati 455 e 277 restano da adottare. Per il conto dell’arretrato ancora da smaltire a oggi, vanno aggiunti a questi 277 provvedimenti i 129 ereditati dai provvedimenti degli altri Governi.

Obiettivo azzeramento

L’obiettivo del governo sarebbe quello dell’azzeramento. Ma questo è realistico solo per le amministrazioni che hanno stock residui più esigui e più facili, mentre per tutte le amministrazioni l’obiettivo assegnato è quello di ridurre al minimo possibile il residuo.

Nei target assegnati da Palazzo Chigi ci sono le indicazioni dei singoli provvedimenti. Sono stati esclusi dagli elenchi i decreti facenti parte dello stock ma che presentassero un termine di scadenza fissato dalla legge per fine 2022 o nel 2023 e anche quelli caratterizzati da un iter di adozione troppo lungo per essere perfezionato in due mesi (per esempio i regolamenti approvati con Dpr) o ancora provvedimenti rispetto ai quali la singola amministrazione ha rappresentato la sussistenza di gravi problematicità attuative. L’elenco dei 243 provvedimenti da varare è quindi il frutto di questa scrematura.

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