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Certamente il Tāj Maḥal di Agra, definito “una lacrima di marmo ferma sulla guancia dell'eternità” dal poeta Rabindranath Tagore, è un luogo di mistica bellezza, così come non si può rinunciare alla salita al forte rosso di quella stessa città, fatto di arenaria quasi fosse un miraggio sollevato dalla sabbia desertica. Ed è indubbio che il Palazzo dei Venti di Jaipur in stile Rajput paia davvero scolpito con la leggerezza posseduta soltanto da certe brezze gentili tanto delicata si mostra la sua facciata stropicciata, però in questa stessa città del Rajasthan va certamente visitato lo Jantar Mantar che il Maharaja Jai Singh, vissuto nel XVIII secolo, pur trattandosi di un osservatorio astronomico, volle dotare di dimensioni e bellezza tanto ragguardevoli da meritare sino a oggi l'appellativo di luogo reale e al tempo stesso magico.
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