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Ok a decreto bollette e Codice appalti, salta sì a ddl Concorrenza. Reati fiscali non punibili se versato dovuto

Cdm, 5 miliardi per sanità e bollette

Approvato dal Governo anche il Ddl che vieta il cibo sintetico. Meloni festeggia con Coldiretti. Quanto alla Concorrenza, l’esecutivo ha solo iniziato l’esame della legge annuale del 2022, prevista dal Piano nazionale di ripresa e resilienza che fissa anche una data ultima per l’approvazione del provvedimento alla fine dell’anno. Ma non lo ha approvata

28 marzo 2023
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7' di lettura

Via libera del Consiglio dei ministri al decreto bollette. «Nella riunione del Consiglio dei ministri - si legge in una nota del Mef -, su proposta del ministro dell’Economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, è stato approvato il decreto con misure a sostegno di famiglie e imprese contro il caro bollette e interventi in favore del settore sanitario per un ammontare complessivo di risorse stanziate nel provvedimento pari a 4,9 miliardi di euro. Le misure a sostegno di famiglie e imprese contro il caro energia - continua il documento - sono state ridisegnate su base trimestrale tenendo conto sia dell’andamento dei prezzi dell’energia, sia dell’obiettivo di favorire il risparmio energetico».

L’esecutivo ha approvato anche il nuovo Codice degli appalti. Il via libera segna l’ultimo passaggio per il testo approvato il 16 dicembre.

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Semaforo verde da parte del Consiglio dei ministri anche al ddl per il divieto di produzione e di immissione sul mercato di alimenti e mangimi sintetici. La premier Giorgia Meloni, si è fermata al flash mob di Coldiretti davanti a Palazzo Chigi: «Non potevamo che festeggiare con i nostri agricoltori un provvedimento che pone l’Italia all’avanguardia, sul tema non solo della difesa dell’eccellenza, materia per noi particolarmente importante, ma anche sul tema della difesa dei consumatori».

Tra le misure fiscali, viene previsto che non sono punibili alcuni reati fiscali se è versato il dovuto.

Pnrr, Fitto ai ministri: serve netta analisi delle criticità

Al termine del Consiglio dei ministri, si è svolta la cabina di regia sul Piano nazionale di ripresa e resilienza. Il ministro per gli Affari europei, il sud, le politiche di coesione e il Pnnr, Raffaele Fitto ha invitato i ministri che hanno partecipato all’incontro a effettuare «in tempi rapidi un’analisi netta e chiara di tutte le criticità relative ai progetti di competenza di ciascun ministero elaborando delle proposte d’azione concrete». L’obiettivo, spiega una nota di Palazzo Chigi, è arrivare ad avere una fotografia chiara e definitiva dello stato di avanzamento dei lavori avendo come obiettivo tutto l’arco del Piano fino al 2026.

Ddl Concorrenza, salta il via libera

Tornando alla riunione del Consiglio dei ministri, non è invece arrivato il via libera dell’esecutivo al disegno di legge sulla concorrenza. L’esame è iniziato ma non c’è stata una deliberazione finale: secondo fonti del governo è emersa la necessità di compiere degli approfondimenti sulla copertura economica della parte relativa alle misure in materia di energia. Secondo alcune fonti, il contrasto sarebbe stato sul tema degli ambulanti.

Stanziati 1,1 miliardi per payback sanità

Nella sostanza, il provvedimento approvato dal Governo è, almeno in riferimento ai temi affrontati, un decreto “omnibus”: oltre alle misure a favore di famiglie e imprese travolte dalla corsa del costo dell’energia, il testo ha in pancia anche novità sul fronte fiscale (più tempo per sanare gli errori fiscali) e, nell’ambito della sanità, la stretta sui medici gettonisti negli ospedali e il payback sui dispositivi medici (stanziati circa 1,1 miliardi di euro in favore di Regioni e Province autonome per limitare l’impatto del payback dei dispositivi medici sulle aziende del settore).

Nuovi aiuti sulle bollette

Arrivano dunque nuovi aiuti sulle bollette. Per il gas, spiega il Mef, è confermata nel prossimo trimestre (1 aprile - 30 giugno 2023) la riduzione dell’Iva al 5% e l’azzeramento degli oneri di sistema. Prorogata anche l’aliquota Iva ridotta al 5% per il teleriscaldamento e per l’energia prodotta con il gas metano. In considerazione della riduzione dei prezzi del gas naturale all’ingrosso il contributo introdotto a favore dei consumatori fino a 5.000 metri cubi è confermato solo per il mese di aprile e sarà in misura ridotta (pari al 35% del valore applicato nel trimestre precedente).

A sostegno delle famiglie il provvedimento conferma, anche per i prossimi tre mesi, il potenziamento del bonus sociale, lo sconto in bolletta per le famiglie in condizioni di disagio economico e fisico. Sarà l'Arera, al pari di quanto accaduto nel primo trimestre, a fissare l'importo degli assegni integrativi in modo che, come già stabilito dalla manovra, i nuclei con Isee non superiore a 9.530 euro (o inferiore a 20mila euro per le famiglie numerose, quelle con almeno 4 figli a carico) o titolari di reddito o pensione di cittadinanza percepiranno una compensazione piena, mentre coloro che hanno un Isee tra 9.530 e 15mila euro (nuovo tetto fissato per l'accesso al bonus per tutto il 2023 sempre dall'ultima legge di bilancio) riceveranno l'agevolazione nella misura ridotta dell'80% rispetto alla componente integrativa.

Il Dl stabilisce, poi, la cornice di un nuovo contributo (ribattezzato “bonus famiglia”i) che partirà da ottobre e che sarà erogato a tutti - con l’eccezione di chi riceve già il bonus sociale - in quota fissa e in misura differenziata a seconda della zona climatica (con importo crescente per le zone più fredde come accade per il bonus gas) se l'asticella del prezzo del gas supererà una certa soglia.

Il decreto prevede delle soluzioni anche a sostegno delle imprese: potranno continuare a beneficiare fino al 30 giugno dei crediti d’imposta al 40% e al 45% se nel primo trimestre del 2023 hanno registrato un incremento del prezzo delle bollette di luce e gas superiore al 30% rispetto al primo trimestre del 2019. Per l’anno di imposta 2022 agli imprenditori agricoli che producono e cedono energia fotovoltaica è garantita, per la componente riconducibile all’energia ceduta, un regime di tassazione più favorevole basato sul minor valore tra il prezzo medio di cessione dell’energia elettrica, determinato dall’ARERA e il valore di 120 euro/MWh.

Fisco: definizione agevolata per gli atti di accertamento

Sul fronte fiscale, una nota di Palazzo Chigi spiega che con il provvedimento approvato dal Consiglio dei ministri si interviene sulla disciplina dell'adesione agevolata e definizione agevolata degli atti del procedimento di accertamento, prorogando i termini previsti per la definizione in acquiescenza e prevedendo che possano essere definiti in acquiescenza gli atti non impugnati e ancora impugnabili al 1° gennaio 2023, divenuti definitivi per mancata impugnazione nel periodo compreso tra il 2 gennaio e il 31 gennaio. In base al decreto, inoltre, la conciliazione agevolata introdotta con la legge di bilancio 2023 è estesa alle controversie pendenti al 31 gennaio 2023, in luogo del 10 gennaio 2023, innanzi alle corti di giustizia tributaria di primo e di secondo grado. Per gli avvisi di accertamento e gli atti di rettifica e liquidazione definiti in acquiescenza nel periodo tra il 2 gennaio e il 31 gennaio 2023, gli importi dovuti possono essere rideterminati in base alle disposizioni della legge di bilancio su riduzione delle sanzioni e pagamento rateale. Si specifica che la definizione agevolata prevista dalla legge di bilancio, relativamente ai processi verbali di constatazione consegnati entro il 31 marzo 2023, si applica anche all’accertamento con adesione relativo ai provvedimenti impositivi notificati dopo tale data ed emessi sulla base delle risultanze dei processi verbali.

Non punibili alcuni reati fiscali se versato dovuto

Nel decreto bollette che introduce anche alcune norme fiscali si prevedono, stando al comunicato finale di Palazzo Chigi, «cause speciali di non punibilità di alcuni reati tributari (omesso versamento di ritenute dovute o certificate per importo superiore a 150.000 euro per annualità, omesso versamento di IVA di importo superiore a 250.000 euro per annualità, indebita compensazione di crediti non spettanti superiore a 50.000 euro), in particolare quando le relative violazioni sono correttamente definite e le somme dovute sono versate integralmente dal contribuente secondo le modalità previste».

Sanità: medici gettonisti in area critica e massimo 1 anno

Alcune misure previste nella bozza del provvedimento riguardano l'ambito della salute. In particolare, le aziende e gli enti del Servizio sanitario nazionale (SSN), per fronteggiare lo stato di grave carenza di organico del personale sanitario, possono affidare a terzi i servizi medici ed infermieristici «solo in caso di necessità e urgenza, in un'unica occasione e senza possibilità di proroga, a seguito della verificata impossibilità di utilizzare personale già in servizio o di assumere gli idonei».

Concorrenza, saltano i saldi liberi

Non ha invece ricevuto il via libera del Consiglio dei ministri il disegno di legge sulla concorrenza (appuntamento annuale previsto dal Pnrr). Il testo misure sui contatori elettrici intelligenti, la disciplina del commercio ambulante, il rafforzamento dei poteri Antitrust, l’eliminazione delle norme anticoncorrenziali sulla preparazione dei farmaci galenici. La novità di maggiore impatto sembrava la sottrazione alle Regioni della disciplina dei periodi e della durata dei saldi e delle vendite di liquidazione, che sarebbero diventati dunque praticamente liberi. Con vendite promozionali libere e organizzate anche a ridosso dei saldi. Ma la rivolta delle associazioni di settore ha indotto il governo a stralciare la norma. Poi la riunione del Consiglio dei ministri, e la decisione dell’esecutivo di iniziare l’esame (e di non approvare) della legge annuale del 2022, prevista dal Piano nazionale di ripresa e resilienza che fissa anche una data ultima per l’approvazione del provvedimento alla fine dell’anno.

Appalti: efficacia dal 1° luglio

Per quando riguarda il via libera al testo del codice appalti, è il secondo e definitivo passaggio dopo il parere delle Camere e le osservazioni raccolte dalle parti sociali. In base alla bozza di Dlgs, l’entrata in vigore formale resta confermata al primo aprile, in ottemperanza alla scadenza imposta dal Recovery found, ma il testo dispone che le norme e le disposizioni degli allegati “acquistano efficacia” dopo tre mesi, cioè dal 1° luglio 2023.

Nel nuovo Codice c’è anche una norma definita “Prima l’Italia” che fissa dei criteri premiali per il valore percentuale dei prodotti originari italiani o dei Paesi Ue.

Stop a cibo sintetico, multe fino a 60mila euro

Infine, stop in Italia alla produzione e commercializzazione di alimenti e mangimi sintetici. È quanto si legge in una bozza di Ddl al’esame del Consiglio dei ministri. Nel testo si vietano alimenti o mangimi costituiti, isolati o prodotti a partire da colture cellulari o da tessuti derivanti da animali vertebrati per l’impiego nella preparazione di alimenti, bevande e mangimi. Vietata la vendita, l’importazione, la produzione per esportare, somministrare oppure distribuire per il consumo alimentare. Previste sanzioni da 10.000 fino a euro 60mila e la confisca.

«C’e un rischio di ingiustizia socile con il cibo sintetico, in una società in cui i ricchi mangiano bene ed i poveri no. Non c’è un atteggiamento persecutorio ma di forte volontà di tutela» ha affermato il ministro dell’agricoltura Lollobrigida alla conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri che ha approvato il Ddl per vietare i cibi sintetici. «C’è maggiore rischio di disoccupazione - ha detto - e vogliamo tutelare la salute pubblica».

«È una legge significativa quella contro i cibi sintetici: si basa sul principio di precauzione perché oggi non ci sono studi scientifici sugli effetti dei cibi sintetici. Ribadiamo il massimo livello di tutela della salute dei cittadini e la salvaguardia del patrimonio della nostra nazione e della nostra cultura agroalimentare che si basa sulla dieta mediterranea» ha commentato il ministro della Salute Orazio Schillaci.

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