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Auto, il mercato resta al palo: volumi del 2021 a -23,9% sul 2019

di Filomena Greco

Dondi -Nomisma-: "Mobilità, il 35% delle immatricolazioni è green”

Da gennaio a dicembre immatricolazioni in calo del 23,9% sul 2019, in lieve recupero sul 2020. Incertezze e crisi dei microchip condizioneranno ancora il 2022

3 gennaio 2022
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2' di lettura

Nessun rimbalzo per il mercato dell’auto nel 2021, dopo il tonfo del 2020 determinato da pandemia e lockdown. Avrebbe dovuto essere l’anno della ripresa, invece è stato un periodo complesso per la carenza di semiconduttori sulle linee di produzione e per le incertezze sul mercato, indotte dal Covid-19 e dalla transizione verso la mobilità elettrica. Due fattori che hanno portato molti consumatori a rimandare la scelta di acquisto a una fase di maggiore chiarezza. L’anno scorso sono state immatricolate un milione e 457.952 autovetture, il 5,5% in più rispetto al 2020.

Effetto invecchiamento sul parco auto

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Il vantaggio accumulato nei primi sei mesi dell’anno è stato man mano perso a partire da luglio in poi, con il dato di dicembre che ha chiuso a quota 86.679 unità, il 27,4% in meno rispetto a dicembre 2020. Confrontando i volumi del 2021 con quelli del 2019, anno precedente alla pandemia, il calo risulta pesante, pari al 23,9%. In sostanza un quanto del mercato è andato perduto per il secondo anno di fila.

Si tratta, come rileva il Centro Studi Promotor diretto da Gian Primo Quagliano, «di un livello molto lontano dal minimo necessario per assicurare la regolare sostituzione del nostro parco circolante (40 milioni di autovetture). La conseguenza di questa disastrosa situazione è un ulteriore invecchiamento delle auto che circolano sulle nostre strade con effetti fortemente negativi sia sull'inquinamento che sulla sicurezza».

Brand in difficoltà, “low cost” in controtendenza

I brand scontano un mese difficile e un anno deludente. Fanno eccezione alcune realtà Dacia ben posizionati sull’elettrico come Hunday e Mini (gruppo Bmw). Se si guarda al risultato dell’intero anno, cresce di qualche punto percentuale la stragrande maggioranza dei marchi ad eccezione di Alfa Romeo - il brand che mette a segno il peggior risultato nel corso dell’anno -, Ford, Nissan, Seat e Renault.

In un contesto così difficile gli operatori del settore, dai produttori fino ai dealer, ribadiscono la totale mancanza di misure per il comparto nella legge di Bilancio varata pochi giorni fa, nonostante le rassicurazioni arrivate dal ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti sulla possibilità che la partita sull’auto possa riaprirsi nelle prossime settimane.

Sollecitazioni per un Piano per la transizione all’elettrico

In assenza di interventi immediati ed efficaci, la previsione del Centro Studi Promotor per il 2022 è di 1.500.000 immatricolazioni. «Se così fosse, nel triennio 2020-2022 verrebbero immatricolate in Italia 4.339.708 contro il livello minimo di sei milioni che sarebbe necessario per evitare un ulteriore decadimento del nostro vetusto parco auto». Le criticità sul mercato dell’auto, dunque, sono destinate a perdurare.

«In questo quadro tutt'altro che rassicurante - commenta Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor - è assolutamente necessario che venga varato,come si è fatto in altri paesi, un progetto organico di transizione all'elettrico articolato in un piano triennale di incentivi per l’acquisto con rottamazione di vetture euro 6d con emissioni di CO2 contenute e per l'acquisto, con o senza rottamazione, di vetture elettriche». Misure strutturali, dunque, in piedi per un triennio, con una dotazione di almeno tre miliardi complessivi, da affiancare a interventi per accompagnare la riconversione di una parte dell’indotto auto italiano.

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