di Giorgio Pogliotti
, ‘Va eliminato pregiudizio che giovane cerca lavoro in smart working’
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Spunta un’altra ipotesi di proroga dello smart working per i lavoratori fragili e per i genitori con figli minori di 14 anni nel pubblico come nel privato. La proposta arriva da un ampio arco di forze politiche: M5S , Pd, Verdi e Sinistra, Autonomie hanno presentato un emendamento al decreto legge Lavoro, il numero 48 dello scorso 1 maggio, all’esame della commissione Lavoro del Senato. Si attende in commissione che inizi la discussione sugli emendamenti del decreto atteso in Aula a Palazzo Madama nella settimana dal 1 3 al 15 giugno.
Ma vediamo qual è l’attuale quadro normativo, considerando che il ricorso allo smart working - che consiste in una modalità di svolgimento del lavoro alternato in presenza e da remoto - finita l’emergenza pandemica, è legato soprattutto all’esigenza di assicurare una migliore conciliazione tra la vita privata e vita lavorativa del dipendente.
Come è noto è stato prorogato fino al 30 giugno lo smart working per i lavoratori fragili pubblici e privati, e il diritto al lavoro agile per i soli lavoratori con figli under 14 del privato nel decreto legge Milleproroghe. Questo diverso trattamento è stato motivato a suo tempo dal governo con la necessità di trovare coperture per l’estensione dell’esercizio del diritto allo smart working per i genitori con figli under 14 nel pubblico.
Per armonizzare il trattamento nel pubblico con quello del privato agli oneri, quantificati in 18.660.000 euro per il 2023, si provvede mediante la corrispondente riduzione delle risorse del Fondo sociale per occupazione e formazione secondo l’emendamento presentato dai senatori M5S Orfeo Mazzella, Barbara Guidolin, Elena Pirro, dalle senatrici Pd Sandra Zampa, Susanna Camusso, Annamaria Furlan, Yleina Zambito, dalla senatrice delle Autonomie Dafne Musolino e dal senatore di Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni
«Auspichiamo che tutti gli altri gruppi parlamentari, tanto di maggioranza quanto di opposizione, vogliano appoggiarlo. Malgrado l’Oms abbia dichiarato la fine dell’emergenza sanitaria della pandemia Covid, dobbiamo necessariamente continuare a tutelare i più deboli» spiega Mazzella. Fino al 30 giugno hanno diritto al lavoro agile i lavoratori fragili che possono svolgere “di norma” la prestazione lavorativa in smart working, anche attraverso l'assegnazione ad una diversa mansione. Per i genitori con figli under 14, il ricorso al lavoro agile deve essere compatibile con le caratteristiche della prestazione, a condizione che l'altro genitore lavori e non sia interessato da sospensione o cessazione dell'attività lavorativa. Queste categorie di lavoratori, possono esercitare il diritto i forza della legge, di fruire del lavoro agile e non possono essere sanzionati, demansionati, licenziati, trasferiti o sottoposti ad altra misura organizzativa che abbia effetti negativi sulle condizioni di lavoro.
Dalla maggioranza un emendamento della Lega, prima firma Elena Murelli, prevede la proroga al 30 settembre del lavoro agile per i lavoratori fragili pubblici e privati. Dal ministero del Lavoro fanno sapere che «non c’è alcuna preclusione», ma c’è un confronto aperto nell’Esecutivo.
Va ricordato, peraltro, che molte imprese hanno siglato un accordo aziendale con le rappresentanze sindacali per disciplinare il lavoro agile per la generalità dei dipendenti; in molti casi si prevedono 2-3 giorni settimanali di lavoro da remoto alternati a giorni in presenza in ufficio.
Giorgio Pogliotti
Redattore esperto
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