Draghi: "Consapevolezza della complessita' della transizione verde"
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Sull’energia «siamo stati espliciti con la necessità di preparare subito uno stoccaggio integrato con le scorte strategiche. Dobbiamo proteggere tutti i Paesi dell’Ue in egual misura». Lo ha detto il presidente del Consiglio Mario Draghi in conferenza stampa al termine del Consiglio Ue. «Nel lungo periodo è sulla strategia delle rinnovabili che bisogna puntare. Ma se i prezzi del gas salgono, si pone un problema anche di finanziare questo percorso. Ed è difficile rinunciare al gas immediatamente per molti Paesi» ha aggiunto il premier. «Il punto di arrivo è chiaro che non può che essere le rinnovabili», aggiunge.
Sulla Polonia «non ci sono alternative, le regole sono chiare. Non è stata messa in discussione la legge secondaria dell’Unione, ma la legge primaria, il trattato. Quindi non ci sono alternative, le regole sono chiare su questo» ha detto Draghi. «Detto questo è chiaro che bisogna mantenere aperta la via del dialogo», ha aggiunto.
«Nessuno ha dubbi che questo governo sia europeista. Abbiamo detto sin dall’inizio che chi fa parte del governo deve rispettare il diritto dell’Unione» e considerare l’euro «un grande successo» ha detto Draghi rispondendo a Bruxelles a chi gli chiedeva della posizione della Lega in merito al nodo della Polonia. «Ad ogni modo nessuno me l’ha chiesto», ha aggiunto il presidente del Consiglio.
«Non è vero» che c’è un’apertura dell’Ue al finanziamento dei muri sulle frontiere esterne, ha precisato Draghi. «La commissione non è d’accordo e al Consiglio europeo in tanti non sono d’accordo, compresi noi». Draghi si è invece si è detto «molto soddisfatto di come si è conclusa la discussione su questi punti. Il testo originario parlava solo di movimenti secondari senza citare l’equilibrio tra responsabilità e solidarietà. Il testo attuale ha introdotto questo concetto».
Quanto al tema italiano della previdenza Draghi ha ribadito: «Io non concordavo con Quota 100 e non verrà rinnovata, ora occorre assicurare una gradualità nel passaggio a quella che era una normalità». Sulla questione si è espresso anche oggi il leader della Lega, Matteo Salvini: «L’importante è non tornare alla legge Fornero. Chiamarla Quota 100 o quota y non importa, quello che conta è che dal 1 gennaio tu non porti via 6-7 anni di vita ai lavoratori» ha detto a margine della sua visita al cimitero dei Rotoli di Palermo.
Sul Pnrr «non abbiamo nessun ritardo. Abbiamo sempre rispettato gli appuntamenti, intendiamo continuare a farlo e non registro preoccupazione nei nostri partner. L’unica cosa da fare è andare con convinzione e rapidità nell’attuazione degli impegni presi» ha commentato Draghi. Che ha annunciato «un decreto che dovrebbe rimuovere alcuni degli impedimenti che ci sono: diciamo che i due mesi prossimi, da ora a dicembre, sono mesi in cui ci aspettiamo molta attività non solo da parte del governo ma anche dagli enti attuatori. Bisogna continuare a lavorare».
«Abbiamo un anno per parlare di revisione del Patto di Stabilità, «c’è tempo per maturare punti di vista che siano realistici» ha detto Draghi sottolineando che «gli impegni che stiamo prendendo sulle vaccinazioni, sulla salute per affrontare future pandemie, sulle vaccinazione nel resto del mondo, sono di una dimensione tale che andranno affrontati con regole di bilancio diverse: abbiamo un anno per parlarne» e affrontarle «in modo realistico».
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