di Amelia Merciadri
Il Palco Acustico progettato da AMDL CIRCLE e Michele De Lucchi.
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La connessione tra uomo e natura passa anche dalla musica, veicolo perfetto per congiungere, avvicinare. Un'esperienza immersiva attraverso la musica può rappresentare davvero il momento perfetto per estraniarsi da sensazioni, pensieri e ricordi soffocanti e pulire la mente, lasciandola libera di avventurarsi in percorsi che suscitino emozioni nuove.
È anche per questo che la ricerca delle condizioni perfette per poter trasmettere la musica coinvolge da tempo istituzioni, accademie, festival: che sia una serie di spettacoli che anima le serate d'estate o un teatro stabile con il proprio palinsesto, l'ingegneria acustica ha risolto e aiutato moltissime realtà prestigiose in tutto il mondo, e in questo campo l'Italia svetta. Grazie alla tecnologia, ma soprattutto alla sapienza e alla scienza, ora si è in grado di proporre ai propri ospiti condizioni perfette per poter godere di uno spettacolo musicale.
Tra qualche giorno, per esempio, verrà inaugurato il Palco Acustico progettato da AMDL CIRCLE e Michele De Lucchi per lo Stresa Festival 2021. Si tratta di una macchina scenica per concerti en-plein air che mira proprio ad attivare una connessione sinergica tra musica, natura e persone. Un padiglione musicale, un amplificatore naturale del suono nato dalla volontà di De Lucchi e Mario Brunello, direttore artistico del festival, di utilizzare l'architettura e la musica per avvicinare le persone al paesaggio e stimolare la sensibilità ambientale. La struttura, realizzata in legno di larice, appare come una conchiglia le cui pareti fungono da cassa di risonanza per suoni e melodie. Questa amplificazione naturale non richiede componenti elettroniche, infatti l'intensità del suono dipende unicamente dalla disposizione dei musicisti sul palco.
Pensato come una scenografia errante, l'intero sistema è facilmente trasportabile e assemblabile nei diversi contesti del Lago Maggiore. Può adagiarsi in prossimità delle sponde, come lungo i declivi dei boschi. Tutte le sue componenti sono state pensate in ottica di sostenibilità ambientale e in armonia con il contesto: l'illuminazione per esempio, tramite luci ricaricabili, è studiata per ottenere un effetto soffuso, che ricrea l'atmosfera di convivialità caratteristica dei fuochi di bivacco.
Tra le eccellenze italiane nel settore, come non citare l'Auditorium Giovanni Arvedi del Museo del Violino di Cremona. Un vero gioiello di ingegneria acustica che può ospitare 464 persone, progettato dall'ingegnere Yasuhisa Toyota dello studio Nagata Acoustics, uno dei più grandi esperti mondiali del settore e già capo progetto di oltre 50 sale concerto nel mondo.
Museo del Violino, particolare dell’Auditorium Giovanni Arvedi.
I lavori per rendere lo spazio un tempio della musica italiano hanno coinvolto anche l'altezza stessa della sala, originariamente di 10 metri. Dalle analisi effettuate dallo studio di Toyota, è emersa la necessità di aumentare la sezione libera, per una migliore resa sonora. È stato quindi abbassato il livello del palco: il risultato di questo intervento è il traguardo dei 14 metri di altezza del soffitto sopra al palcoscenico, che ha contribuito a raggiungere un livello di perfezione dell'acustica tale da consentirne l'utilizzo anche come sala di incisione.
Anche le scelte architettoniche non sono lasciate al caso: tende acustiche mobili dietro le porte storiche private dei vetri per creare superfici assorbenti variabili in funzione delle necessità; un'intercapedine alta 60 cm che funge da cassa di risonanza sotto il palcoscenico centrale, realizzato con il cedro giallo dell'Alaska. Il soffitto è stato modellato con forme e linee tondeggianti per ottimizzare la diffusione sonora: linee combinate con la necessità di avere una massa di 100kg per ogni metro quadro di superficie. Questi accorgimenti hanno contribuito a ottenere un tempo di riverbero del suono di 1,5 secondi con la sala vuota e di 1,4 secondi a sala occupata.
Il livello di acustica raggiunto è talmente alto da consentire la registrazione in diretta di concerti eseguiti all'interno della sala. A giugno si possono prenotare ancora i biglietti per due appuntamenti: sabato 26 e domenica 27 Sofia Manvati si esibisce con uno Stradivari Clisbee 1669. Per gli appassionati, un imperdibile momento è poi lo StradivariFestival, in scena quest'anno dal 25 settembre al 10 ottobre.
Spostandoci a Parma, la Casa della Musica, all'interno di Palazzo Cusani, ospita una sala concerti, una auditorium, una biblioteca-mediateca e l'archivio storico del Teatro Regio. Qui tutto ruota attorno al suono e la cornice si presta perfettamente a ospitare concerti, iniziative e spettacoli musicali, anche nel bellissimo chiostro, ideale per performance nei mesi estivi.
Comprende anche La Casa del Suono, che ha sede nel suggestivo spazio della ex-chiesa di Santa Elisabetta, della metà del XVII secolo: nasce con l'intento di portare lo spettatore a riflettere sul modo di ascoltare e intendere la musica. Non uno spettatore per forza istruito, ma qualsiasi spettatore, viene guidato in un percorso che ripercorre l'evoluzione degli strumenti, dal fonografo all'iPod. La Casa ospita anche una preziosa raccolta di fonori-produttori, nonché strutture dotate di innovativi impianti di riproduzione sonora e servizi dedicati alla ricerca scientifica e artistica, alla didattica e alla divulgazione.
Il lampadario sonoro.
Al suo interno troviamo il lampadario sonoro, un'installazione audio che permette di creare sorgenti sonore virtuali che si muovono nello spazio sopra l'ascoltatore. Ha la forma di una calotta sferica sospesa a 4 metri di altezza sotto la cupola della Casa del Suono e accoglie 224 speakers raggruppati in 64 gruppi alimentati da altrettanti canali audio.
C'è poi la Sala bianca, spazio nato per ospitare il sistema di ultima generazione per la spazializzazione del suono Wave Field Synthesis (WFS). Dispone di un sistema surround avanzato, guidato da un software apposito che permette di creare un campo sonoro in due dimensioni, sfruttando un anello formato da 189 speakers disposti ad un metro e cinquanta di altezza lungo il perimetro della sala. Per i visitatori viene messa a disposizione una dimostrazione delle potenzialità del sistema WFS attraverso un'ampia gamma di ascolti: si passa da brani appositamente composti per la Sala bianca che per l'occasione si trasforma in uno strumento musicale, a registrazioni di esecuzioni dal vivo che possono essere diffuse trasportando virtualmente i presenti in diversi luoghi d'ascolto (è possibile un ascolto comparativo di musiche eseguite al Teatro Farnese di Parma, nella Sala Concerti della Casa della Musica, nella Cattedrale di York e riprodotte da un normale impianto di uso domestico), fino ad arrivare alla riproduzione spazializzata di semplici rumori ambientali.
La sala bianca.
Infine, proseguendo in un percorso tra arte e suono, fino al 12 ottobre a Lugano all'interno del Parco Ciani i visitatori possono conoscere l’installazione artistica Echoes – a voice from uncharted waters dell’artista austriaco Mathias Gmachl. Realizzata da LAC Lugano Arte e Cultura in coproduzione con MuseumsQuartier di Vienna e Quartier des Spectacles di Montréal. L'opera, dalle grandi dimensioni e dall'aspetto di una balena, invita all'ascolto e alla riflessione, mettendoci di fronte all'impatto delle nostre azioni sull’ambiente che ci circonda.
Echoes – a voice from uncharted waters.
Trae spunto dalla campagna di Greenpeace Save the Whales degli anni Settanta e intende sensibilizzare il pubblico sull'inquinamento acustico che altera gli itinerari e gli ambienti delle balene e più in generale sulla situazione in cui versano gli oceani e sul continuo cambiamento climatico. I mari e gli oceani hanno un proprio paesaggio sonoro, importante per molti animali marini che usano i suoni per comunicare tra loro, orientarsi e sfuggire ai pericoli. Le attività umane, responsabili di varie forme di inquinamento acustico, sono diventate sempre più rumorose, a scapito di molte specie animali, dai grandi cetacei alle meduse. I rumori che provocano compromettono le capacità uditive di questi, causando cambiamenti fisiologici e comportamentali.
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