di Andrea Carli
Primarie Pd, Letta: "Oggi non è giorno per le polemiche ma una grande festa della democrazia"
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La “prova primarie” in vista delle amministrative di ottobre del Pd a Roma e Bologna, con l’affluenza a tenere dopo l’esperienza non positiva di Torino. Sull’opposto fronte politico, l’incontro a cena tra Matteo Salvini e Silvio Berlusconi ad Arcore per immaginare il futuro del centrodestra, con il primo a dire no a una fusione a freddo tra i partiti e a proporre una federazione, e l’ex presidente del Consiglio a spingersi oltre suggerendo al leghista e a Giorgia Meloni di FdI un vero e proprio partito unico, sul modello dei repubblicani negli Usa, in vista delle politiche del 2023. Non una federazione dunque ma un soggetto autonomo e nuovo, che abbia valori chiari, a partire dall’atlantismo e dall’europeismo.
All’ombra del governo Draghi e dell’esecutivo di larghe intese piccoli e grandi tasselli vanno gradualmente a disegnare un mosaico. Al termine del confronto e della trattativa, si delineeranno gli assetti politici futuri, a cominciare dalla prima sfida, quella delle elezioni amministrative di ottobre. La partita si giocherà a Roma, Milano, Napoli, Torino e Bologna. La seconda sfida sarà ancora una volta alle urne, questa volta per le politiche del 2023.
Nel primo fine settimana in zona bianca, con temperature già da estate inoltrata e il match degli Europei tra Italia e Galles, il popolo Dem di Roma e Bologna ha dunque scelto i candidati a sindaco per le elezioni amministrative di ottobre. Domenica 20 giugno i gazebi sono rimasti aperti dalle 8 alle 21. Nella capitale l’ex ministro dell’Economia del governo Conte Roberto Gualtieri è stato scelto dai 45mila partecipanti alle primarie come candidato. Gualtieri, che ha ottenuto il 60% dei voti, dovrà vedersela in autunno con Enrico Michetti per il centrodestra, con la sindaca uscente Virginia Raggi per il M5s e con il leader di Azione Carlo Calenda. A Bologna invece, dove si sono recate ai gazebo circa 25mila persone, il candidato del Pd sarà Matteo Lepore. L’assessore alla Cultura dell’attuale amministrazione Merola ha vinto le primarie del centrosinistra contro Isabella Conti, sostenuta da Italia Viva. Sarà dunque lui a guidare la coalizione, con l’appoggio, a questo punto, già al primo turno del Movimento 5 Stelle, visto che, pur non partecipando alle primarie, M5s aveva annunciato di essere pronto a sostenere Lepore. Dopo aver trovato un’intesa su Napoli, con l’appoggio comune all’ex ministro Gaetano Manfredi, Pd e Cinque Stelle potrebbero registrare un nuovo punto di intesa.
E mentre il Pd punta sul “rito di popolo” o «sulla festa della democrazia e della partecipazione», per dirla con una formula del segretario Enrico Letta (anche se la tornata di domenica ha registrato la vittoria dei candidati scelti dal gruppo dirigente del partito), per scegliere chi alla fine scenderà in campo alle amministrative, il centrodestra discute dell’ipotesi di un partito unico. La proposta è stata rilanciata da Berlusconi in un intervento telefonico alla convention organizzata da Forza Italia a Castiglione della Presolana, nella bergamasca. Poi la cena a Villa San Martino con il segretario della Lega, un lungo faccia a faccia. Il giorno dopo il Cavaliere ha fatto il punto. «Posso dire che siamo d’accordo su tutto» ha detto, assicurando che con il “Capitano” c’è intesa su come procedere nei prossimi mesi, smentendo così attriti con il numero uno di via Bellerio sul progetto federativo. Al di là delle dichiarazioni, le distanze sono ancora considerevoli. Il dossier è complesso. Non mancano le resistenze all’interno di Forza Italia. Frenano Fratelli d’Italia, e frenano i centristi di Coraggio Italia. Tanti tasselli, ma il puzzle è ancora lontano. La parola va al prossimo faccia a faccia.
Andrea Carli
Redattore
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