di Andrea Fontana
(IMAGOECONOMICA)
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(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Secondo calo consecutivo per Anima Holding in Borsa dopo la pubblicazione dei risultati 2022: le quotazioni, che erano ai massimi da giugno, sono scese del 4% circa complessivo tornando sotto i 4 euro. Se i risultati sono stati in linea con le previsioni, con qualche broker che li giudica leggermente migliori delle attese, la sorpresa positiva è arrivata principalmente dal dividendo che è stato annunciato a 0,22 euro per azione a fronte dello 0,18 del consensus.
Secondo gli operatori però i dati della raccolta di gennaio sono risultati deboli (+34 milioni il dato netto) e il vero fattore di appeal per le quotazioni è al momento rappresentato dalle operazioni straordinarie. Gli analisti di Ubs hanno sottolineato che a fronte di un risultato netto (120,8 milioni) sopra il consensus e una distribuzione di utili migliore delle attese, la debolezza della raccolta e la performance delle commissioni di gestione sono i fattori in grado di indebolire il titolo.
Per Akros se le valutazioni di Borsa sono ancora interessanti in termini di multipli, tuttavia l'unico fattore capace di spingere le quotazioni è rappresentato dall'M&A grazie alla possibilità di Anima di essere un punto di riferimento nel risparmio gestito con i suoi accordi di distribuzione. Per il ceo di Anima, Alessandro Melzi d'Eril, l'azienda è pronta a cogliere le occasioni di acquisizione sia per allargare la base distributiva e aumentare le competenze sia nel quadro del consolidamento bancario e, secondo Banca Imi, da quest'ultimo scenario dovrebbero derivare più opportunità che rischi per il gruppo.
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