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Prima l’incontro con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha assicurato il «pieno sostegno» dell’Italia all’Ucraina. Poi il faccia a faccia a palazzo Chigi con la premier Giorgia Meloni, che ha detto di «scommettere sulla vittoria dell’Ucraina». Infine la visita di 40 minuti in Vaticano ricevuto dal pontefice («La ringrazio per questa visita», ha detto il Papa accogliendo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. «È un grande onore», ha risposto il presidente). È stata fitta di appuntamenti la visita del presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Roma
I temi del colloquio tra il Papa e Zelensky, durato circa quaranta minuti, «sono riferibili alla situazione umanitaria e politica dell’Ucraina provocata dalla guerra in corso. Il Papa - riferisce il portavoce vaticano Matteo Bruni - ha assicurato la sua preghiera costante, testimoniata dai suoi tanti appelli pubblici e dall’invocazione continua al Signore per la pace, fin dal febbraio dello scorso anno. Entrambi hanno convenuto sulla necessità di continuare gli sforzi umanitari a sostegno della popolazione. Il Papa ha sottolineato in particolare la necessità urgente di ’gesti di umanità’ nei confronti delle persone più fragili, vittime innocenti del conflitto»
Parole che sembrano non essere bastata a Zelensky. «Incontro con Papa Francesco. Sono grato per la sua personale attenzione alla tragedia di milioni di ucraini. Ho anche sottolineato decine di migliaia di bambini deportati. Dobbiamo fare ogni sforzo per riportarli a casa. Inoltre, ho chiesto di condannare i crimini russi in Ucraina. Perché non può esserci uguaglianza tra la vittima e l’aggressore. Ho anche parlato della nostra formula di pace come dell’unica formula efficace per raggiungere una pace giusta. Gli ho offerto di unirsi alla sua attuazione». Così il presidente Zelensky su Telegram dopo l’incontro con Papa Francesco.
E ancora, rispondendo in serata a Porta a Porta a una domanda di Bruno Vespa (che ha intervistato Zelensky insieme a vari direttori come Fabio Tamburini del Sole 24 Ore, Maurizio Molinari di Repubblica, Nicola Porro del Giornale, Monica Maggioni del TG1, Enrico Mentana del TG La 7) sul dialogo tra il presidente ucraino e il Papa, il presidente ucraino ha risposto: «Per me è stato un onore incontrare Sua Santità, però lui conosce la mia posizione, la guerra è in Ucraina e il piano deve essere ucraino. Siamo molto interessati a coinvolgere il Vaticano nella nostra formula per la pace»
«Con tutto il rispetto per Sua Santità, noi non abbiamo bisogno di mediatori, noi abbiamo bisogno di una pace giusta. E invitiamo il Papa, come altri leader, per lavorare ad una pace giusta ma prima dobbiamo fare tutto il resto», ha aggiunto, sottolineando che non ha senso tentare di coinvolgere ora la Russia in un dialogo. «Non si può fare una mediazione con Putin, nessun Paese al mondo lo può fare», ha spiegato.
«Non sono disposto a parlare con Putin», la via d’uscita alla situazione in Ucraina «è la controffensiva: quando saremo al confine con la Crimea, il sostegno a Putin all’interno della Russia diminuirà e lui dovrà trovare una via d’uscita. Manca poco. Passi importanti saranno fatti a breve». Il leader ucraino non si è sbilanciato ulteriormente. «Ci stiamo preparando con grande impegno e faremo passi importanti. Siamo molto motivati. Non posso rispondere» sui tempi e i modi, «ma vedrete i risultati. Noi crediamo nella vittoria».
«L’Italia, in raccordo con i principali Alleati, continuerà a fornire il supporto necessario, anche militare, affinché si arrivi a una pace giusta per l’Ucraina, che potrà esserci solo se la Russia cesserà le ostilità. Scommettiamo sulla vittoria dell’Ucraina. Questo è importante perché alla pace non si può arrivare con nessuna posizione di resa. Nessuna pace è compatibile con un’invasione». Sono alcuni dei concetti, espressi invece dalla premier Giorgia Meloni in conferenza stampa dopo il colloquio con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. E ancora: «A fine febbraio sono stata a Kiev. Noi abbiamo realizzato lo scorso 26 una grande conferenza per la ricostruzione dell’Ucraina per dimostrare che la nostra nazione vuole svolgere un ruolo di primo piano in questa direzione»
La premier ha rinnovato l’appello a Mosca «a fermare l’aggressione e a ritirare le truppe». «Siamo favorevoli - ha aggiunto - ad una soluzione diplomatica del conflitto. Sosteniamo la formula di pace in 10 punti del presidente Zelensky. E riconosciamo le legittime aspirazione europee dell’Ucraina, avamposto della sicurezza dell’intero continente europeo». Roma si «conferma un alleato solido, affidabile, una nazione credibile e una capitale di pace. Perché noi lavoriamo per la pace e guardiamo con speranza all’impegno di Zelensky». E ancora: «Siamo pronti a sostenere un’ulteriore intensificazione del partenariato dell’Ucraina con la Nato, ne parleremo a Vilnius al vertice di luglio, sarà probabilmente il tema centrale»
«La verità - ha aggiunto Meloni - è che l’Ucraina è vittima di aggressione e che difendendo la propria integrità e identità, allontana la guerra dal resto dell’Europa. Quello che gli ucraini lo stanno facendo, lo stanno facendo anche per noi».
L’Europa «per noi è molto importante», rispetteremo tutte le indicazioni richieste per entrare nell’Ue» ha detto il leader ucraino Volodymyr Zelensky dopo il colloquio con la premier Giorgia Meloni a Palazzo Chigi.
In precedenza Zelensky ha incontrato il capo dello Stato Sergio Mattarella dopo essere atterrato questa mattina all'aeroporto militare di Ciampino. «La pace, per la quale tutti lavoriamo, deve ripristinare la giustizia e il diritto internazionale. Deve essere una pace vera e non una resa». È quanto avrebbe detto, secondo quanto viene riferito, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella al presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel corso del colloquio al Quirinale. E ancora: «Riconfermo il pieno sostegno dell’Italia all’Ucraina sul piano degli aiuti militari, finanziari, umanitari e della ricostruzione, sul breve e lungo termine. Sono in gioco non solo l’indipendenza e l’integrità territoriale dell’Ucraina, ma anche la libertà dei popoli e l’ordine internazionale».
«Sono qui per ringraziare l’Italia. Vorrei abbracciare gli italiani uno a uno per il sostegno che ci è stato continuamente offerto a tutti i livelli e che non è mutato con i governi (Draghi e Meloni). Abbiamo con l’Italia valori comuni. Noi siamo per la pace, la nostra vittoria è la pace. Siamo aperti a tutti i contributi internazionali ma la guerra la stiamo subendo sul nostro territorio e la pace deve prevedere la giustizia su tutto il nostro territorio». È quanto ha detto, invece, Zelensky, nel corso dei colloqui al Quirinale con Sergio Mattarella.
«Sono grato per la posizione coerente sul sostegno all’Ucraina. Apprezziamo l’assistenza importante militare che dà al nostro Paese la capacità di resistere all’aggressione russa. La chiave del nostro successo sul campo di battaglia è la ricezione tempestiva dell’assistenza necessaria. L’Italia era e è dalla parte giusta, dalla parte della verità in questa guerra. Ci stiamo muovendo nella direzione della vittoria». Così Zelensky invece in un messaggio su Telegram in ucraino e in italiano.
Dopo l’incontro con il capo dello Stato Sergio Mattarella il corteo di auto del presidente ucraino è partito in direzione di Palazzo Chigi dove poco minuti prima delle 13 è stato accolto nel cortile d'onore dal premier Giorgia Meloni. Dopo la stretta di mano i due leader si sono abbracciati e baciati. Poi hanno passato in rassegna il picchetto d'onore dei lancieri di Montebello. Subito dopo è cominciato il colloquio, durato 70 minuti: si tratta, viene spiegato, di un tete-à-tete a due. L'incontro tra la premier Giorgia Meloni e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, è stato l’occasione per ribadire il fermo sostegno dell'Italia all'Ucraina a 360 gradi, alla sua integrità territoriale, alla sovranità e all'indipendenza di Kiev e la vicinanza del popolo italiano al popolo ucraino impegnato a difendere i valori condivisi di libertà e di democrazia messi a repentaglio dalla guerra di invasione russa.
A seguire, il colloquio tra il Papa e il presidente ucraino è durato circa quaranta minuti. Lo riferiscono fonti vaticane. «La ringrazio per questa visita», ha detto il Papa accogliendo Zelensky. «È un grande onore», ha risposto il presidente
Papa Francesco ha donato al presidente ucraino una piccola scultura che rappresenta un ramoscello d’ulivo, simbolo della pace. Zelensky ha invece donato al Papa un’icona della Madonna dipinta sui resti di un giubbotto antiproiettile.
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