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Vaccini, prime dosi in calo: le strategie per convincere gli indecisi

di An.Ga.

Coronavirus, i vaccinati al 13 luglio 2021

La maggior parte delle inoculazioni sono ormai richiami. Il 12 luglio le prime dosi sono state 79mila su 551mila. Partono le verifiche sulla platea dei vaccinabili

13 luglio 2021
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2' di lettura

Tornano a crescere il tasso di positività e i ricoveri. E per fermare la recrudescenza del virus si continua a puntare a marce forzate sulla vaccinazione. Ma a preoccupare è il fatto che i numeri dei nuovi vaccinati sono sempre più esigui. La maggior parte delle inoculazioni sono ormai richiami. Il 12 luglio le prime dosi sono state 79mila (contro le 158mila dello stesso giorno della settimana precedente) su un totale di 551mila; domenica 11 luglio ne sono state somministrate solo 54mila (rispetto alle 158mila della domenica precedente), su un totale di 407mila. Per quanto riguarda la prima dose, si tratta di numeri particolarmente esigui, con un livello che non si registrava da febbraio scorso. A oggi sono 24,3 milioni gli italiani completamente vaccinati, pari al 41% della popolazione totale e al 45,5% della platea vaccinabile dai 12 anni in su.

Prime dosi in calo da giugno

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Analizzando i dati ufficiali è evidente il calo delle prime vaccinazioni da giugno a oggi: si è passati da oltre 400mila in 24 ore, a una media quotidiana sotto le centomila negli ultimi tre giorni. La corsa è quindi a convincere gli scettici e gli indecisi.

A Napoli un call center per convincere gli indecisi

A Napoli è partito un servizio con operatori alla ricerca delle motivazioni del no al vaccino con l’obiettivo di convincere i «renitenti» a cambiare idea. Dal call center viene contattato chi aveva fatto l’adesione, poi è stato convocato anche tre, quattro volte, ma non si è mai presentato. «Se una donna mi dice che non è venuta perché non ha visto l’sms, non si sentiva bene, non era convinta, ma vuole farlo, diamo subito la convocazione. Ma se alla fine dicono che non vogliono farlo, io smetto di convocarli fino a quando non ce lo chiederanno loro», spiega Ciro Verdoliva, il direttore generale dell’Asl Napoli 1.

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Una unità mobile davanti alle scuole siciliane

Il sindacato Anief invece annuncia che è di queste ore la notizia che «davanti alle scuole siciliane ci sarà una unità mobile, un presidio per vaccinare quel 30%» del personale scolastico non ancora coperto. Eppure, rispondendo a un sondaggio, 6 docenti su 10 sono contrari all’obbligo vaccinale per il personale della scuola e la percentuale sale tra i presidi e il personale Ata.

In Puglia verifiche affidate alle Asl

«Abbiamo dato mandato alle Asl di verificare i motivi per la mancata vaccinazione» degli over 60 in Puglia, come «già fatto per gli over 80», fa sapere l’assessore alla Sanità della Regione Puglia, Pierluigi Lopalco.

La strategia dell’Oms

Parlare apertamente e in modo chiaro di eventuali effetti collaterali dei vaccini Covid, alcuni dei quali molto rari ma tali da generare preoccupazione, è la via giusta per combattere l’esitazione vaccinale che l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha inserito tra le dieci minacce per la salute globale, secondo quanto rileva uno studio della danese Aarhus University.

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