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Abruzzo, tavolo con la Ue sull’agricoltura

di Michele Romano

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Vertice a Bruxelles, la Regione sollecita il riutilizzo dei terreni

29 marzo 2022
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2' di lettura

Aumento abnorme della bolletta energetica, dei carburanti e delle materie prime e possibilità di lavorare sull’autosufficienza alimentare, mettendo in campo misure immediate e concrete su norme e bandi. La Regione Abruzzo si fa interprete dell’emergenza che sta vivendo l’agricoltura italiana e, oggi a Bruxelles, apre un tavolo tecnico con la Commissione Europea. «Non sono a rischio solo le produzioni, ma la sopravvivenza stessa delle imprese», avverte il vicepresidente Emanuele Imprudente, che si porta dietro un fascicolo pieno di criticità e di proposte di intervento. Nei giorni scorsi se ne è parlato in sede di Conferenza delle Regioni e la parola chiave è flessibilità: «C’è bisogno che le risorse entrino velocemente in circolazione con bandi di più facile lettura e con meno burocrazia e vanno azzerate quelle regole che mettono limiti alla produzione e che nulla hanno a che fare con il raggiungimento degli obiettivi ambientali, i quali restano una priorità per i nostri agricoltori». Il riferimento è, in particolare, alla richiesta di disporre «già entro aprile» di maggiori superfici per le semine primaverili, la disapplicazione urgente delle superfici a riposo (200 mila ettari in Italia, ndr.) e degli obblighi di avvicendamento e diversificazione colturale («questi ultimi da incentivare») e il ripristino a coltura delle aree protette.

Bruxelles è per l’Abruzzo anche il secondo step di un progetto di internazionalizzazione per l’agricoltura regionale, oltre 43 mila imprese, che oggi valgono il 10% del Pil regionale e occupano 40 mila addetti (che si sommano ai conduttori). La prima tappa, a Dubai 2020, ha dato un forte scossone a un modello economico non più sostenibile, «all’interno del quale ogni impresa era abituata a muoversi da sola». E l’agrifood diventa occasione per raccontare la forza di una regione industrializzata e che, allo stesso tempo, garantisce il giusto equilibrio tra sviluppo e tutela di un territorio con particolarità naturalistiche rilevanti nel panorama nazionale. «Abbiamo una potenzialità enorme sulla quale non abbiamo mai lavorato – ammette Imprudente – e, soprattutto, non lo abbiamo fatto come sistema». Sono due i contenitori che reggono questo cambio di paradigma, coordinati dal braccio operativo rappresentato dall’agenzia regionale per le attività produttive (Arap), che a Bruxelles ha portato una trentina di aziende dell’agro-alimentare: ‘Abruzzo sostenibile’ e ‘Abruzzo Regione del benessere’. Si punta a creare un brand da promuovere a livello nazionale e internazionale. «Azioni che vogliamo portino a risultati effettivi», sottolinea il vicepresidente, che annuncia un’attività di business intelligence «capace di controllare il sentiment degli imprenditori e di verificare il ritorno degli investimenti».

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