di Paola Dezza
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La prossima tappa è un aumento di capitale, il secondo dopo l’operazione in crowdfunding dell’anno scorso – campagna chiusa in sole otto ore – che ha permesso alla società di raccogliere un milione di euro. Fabbricatorino Eyewear, storico marchio italiano dell’occhialeria, oggi azienda 2.0, punta a raccogliere altri due milioni di euro per finanziare la crescita, forte di nuovi soci come il fondo Azimut. L’obiettivo è aprire nuovi negozi e ampliare la collezione per sbarcare all’estero.
L’aumento di capitale avrà luogo presumibilmente nel secondo trimestre del 2023, non è ancora deciso se con la formula del crowdfunding oppure se verrà chiuso in maniera autonoma con fondi di investimento e Club deal.
Ad attirare gli investitori è tra l’altro l’omnicanalità, di cui il gruppo ha fatto un proprio punto di forza. Il business model ideato permette di vendere i prodotti al 100% «made in Italy» online e nei negozi fisici. Occhiali di qualità che uniscono artigianalità, innovazione tecnologica e sostenibilità.
Alessandro Monticone
«La nostra azienda è una startup che vanta però quasi 100 anni di storia - racconta Alessandro Monticone, che ha acquisito il marchio cinque anni fa -. Il brand nasce a Torino nel 1922, esattamente cento anni fa, epoca nella quale la società era però dedicata a produrre componenti per automotive in bachelite. Solo qualche anno dopo inizia a realizzare occhiali per piloti dell’epoca e verso la fine degli anni 30 diventa una delle prime aziende a lavorare un materiale allora innovativo come l'acetato. Io sono nato nel mondo del design a 360 gradi - racconta ancora Monticone, che ricorda di avere iniziato a lavorare nel settore occhialeria negli Stati Uniti prima di acquisire il brand Fabbricatorino -. Nel 2017 ho scelto di puntare su un marchio italiano al fine di sostenere e preservare la tradizione artigiana del nostro Paese - dice - e le sue antiche tecniche, puntando anche sul tema della sostenibilità ambientale: gli occhiali di Fabbricatorino si distinguono infatti per il design e il largo impiego di materiali ecosostenibili».
La società ha sviluppato un business model innovativo per il nostro Paese, prendendo ispirazione da quanto avvenuto oltreoceano per marchi quali Warby Parker, e unisce alla distribuzione tradizionale anche l’online. «Il mio sogno è fare entrare virtualmente un utente che si trova dall’altra parte del mondo in una piccola bottega artigiana italiana - racconta ancora Monticone - e dargli la possibilità di confezionare il proprio paio di occhiali fatti a mano con lenti oftalmiche su misura direttamente da casa sua». Un lusso che si può definire accessibile.
«Al momento siamo ancora più forti sulla “vista” - dice -, ma quest’anno abbiamo registrato un grande aumento delle vendite sul prodotto occhiali da sole. Obiettivo del piano industriale è arrivare a un milione di euro di fatturato».
Ogni anno vengono prodotti 6mila pezzi, di cui 5mila vengono venduti. E sono nate anche alcune collaborazioni con stilisti emergenti, designer e artisti per realizzare collezioni in serie limitata. Oltre allo showroom di Torino, la società ha aperto a San Sicario un punto vendita stagionale, poi a Milano in Brera, a Roma nel quartiere Prati e a Firenze in centro, in via della Vigna Nuova. In tutto cinque negozi monomarca e 200 ottici partner sul territorio nazionale.
Monticone sottolinea anche che il 75% della produzione del brand è oggi ecosostenibile. Più del 50% della nuova collezione di occhiali da sole e da vista di Fabbricatorino è realizzata in Bio Acetato, materiale sostenibile, biodegradabile e compostabile a base di acetato di cellulosa e plastificante di origine vegetale.
Obiettivo è realizzare per le prossime collezioni tutti gli occhiali neri in acetato al 100% riciclato, proveniente da scarti di produzione dell’acetato classico. A questo impegno si affianca il progetto della collezione FT-ECO, con occhiali in materiale 100% riciclato. «In particolare, i modelli sono realizzati con un composto di bio plastiche interamente riciclate che viene iniettato in stampi open mold per occhiali, anch’essi sostenibili poiché recuperati da lavorazioni precedenti e non costruiti ad hoc per ogni nuovo modello», come spiega+ una nota dell’azienda.
La scelta di guardare a consumo e ambiente passa per la possibilità offerta ai clienti di restituire gli occhiali a fine vita. In questo modo, separando montatura, lenti e anima in metallo, gli occhiali possono essere smaltiti e alcune parti riciclabili essere reinserite in un ciclo produttivo circolare e sostenibile.
Paola Dezza
Caposervizio Responsabile Real Estate
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