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Via libera Ue al Recovery Plan, Draghi: giornata di orgoglio per l’Italia

di Nicola Barone

Von der Leyen: piano Italia ambizioso, appoggio totale da Ue

Next Generation Eu è un’opportunità generazionale «per fare dell’Italia un motore di crescita in Europa» dice Ursula von der Leyen, a Roma nell’ambito del “Tour delle Capitali”

22 giugno 2021
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4' di lettura

«È una giornata di orgoglio per il nostro Paese». Dagli studi di Cinecittà Mario Draghi ringrazia in conferenza stampa la presidente della commissione Ue Ursula von der Leyen, per la sua visita che segna l’approvazione del Pnrr. «La giornata di oggi è solo l’inizio, la sfida ora è l’attuazione del piano, bisogna assicurarci che i fondi siano spesi tutti e soprattutto bene». In ogni caso, per il presidente del Consiglio, «l’interlocuzione con la commissione Ue è stata fondamentale soprattutto per la parte riguardante le riforme».

Von Der Leyen: via libera a 191,5 miliardi

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Il Pnrr «soddisfa i criteri, è ambizioso e lungimirante e aiuterà a costruire un futuro migliore per gli italiani e per gli europei». Dal canto suo è la presidente della commissione Ue Ursula von der Leyen a dare atto dei passi fatti sinora che vanno nella direzione auspicata da Bruxelles. «La nostra approvazione oggi è fondamento per i 191,5 miliardi» del Recovery Plan dell’Italia. Una volta ottenuto il sì dal Consiglio, nelle prossime quattro settimane, «saremo pronti a erogare i primi fondi. È l’inizio di un’attuazione che sarà dura, dovremo lavorare in modo duro e la Commissione sarà accanto a voi passo passo. Un’Italia più forte rende l’Europa più forte».

Next Generation Eu, ribadisce von der Leyen rafforzando il concetto, «è un’opportunità generazionale per investire nella forza dell’Italia, per fare dell’Italia un motore di crescita in Europa». Oltre al «pieno sostegno» della Commissione europea arriva la sottolineatura della «eccellente cooperazione tra i nostri team» nella valutazione del piano nazionale di ripresa dell’Italia.

Draghi: a Cinecittà celebriamo alba della ripresa italiana

«Il luogo scelto per questa cerimonia è molto simbolico. Qui negli anni del dopoguerra il nostro cinema raccontava la vita delle famiglie italiane, prima gli stenti, poi il lavoro e infine l’entusiasmo. Oggi celebriamo qui con l’approvazione del Pnrr quella che io speso sia l’alba della ripresa», rimarca il premier in conferenza stampa. «Abbiamo messo insieme un piano di riforme ambizioso, un piano di investimenti, che punta a rendere l’Italia un Paese più giusto, più competitivo e sostenibile nella sua crescita. Sostegno decisivo delle forze politiche, enti territoriali e parti sociali a cui va il mio sentito ringraziamento».

«Spendere tutto, bene e con onestà»

In linea più generale, per Draghi i soldi del Recovery devono essere «spesi tutti, ma soprattutto spesi bene, in maniera efficiente, efficace, ma anche con onestà: nelle ultime settimane abbiamo già fatto importanti passi» sulle prime riforme, come governance e semplificazioni.

«Senza riforme Pnrr solo annuncio, ma ce la faremo»

«Siamo fiduciosi che con questi cambiamenti» adottati nei recenti provvedimenti «e anche con le riforme che continueremo a fare - e senza le quali il Pnrr sarebbe solo un annuncio - e con l’impegno politico di tutti, ce la faremo». Secondo Mario Draghi se l’attuazione del Pnrr «va in porto sono certo che alcune parti dello sforzo fatto dai Paesi Ue e dalla Commissione rimarrà strutturale. È una grande responsabilità che abbiamo». Esiste il rischio che il Pnrr si risolva solo in un annuncio come accaduto in passato, ma questa volta ci sono due elementi che fanno sperare in una gestione virtuosa dei fondi, la «volontà politica» di fare le riforme e «la capacità amministrativa».

Di qui l’indicazione della tabella di marcia dell’esecutivo. «Entro giugno prevediamo il ddl delega per la riforma degli appalti e delle concessioni. Nel mese di luglio la legge sulla concorrenza e la riforma della giustizia dovrebbe andare a giorni in Consiglio dei ministri. Questi sono i primi blocchi. L’idea è procedere alla massima velocità».

«Abbiamo responsabilità verso cittadini Ue»

Il peso di un’azione tanto decisa riflette il valore in gioco della stessa casa comune, come viene spiegato da Draghi. «Certamente il governo italiano e tutti noi abbiamo un responsabilità nei confronti del resto dei Paesi europei, dei cittadini di quei Paesi che hanno pagato e pagheranno le tasse per finanziare il nostro piano nazionale. Abbiamo la responsabilità di far bene non solo per noi stessi ma anche per l’Europa. Sarà strutturale se sapremo rispondere alla fiducia che ci sarà data».

Von Der Leyen: impatto enorme anche su lavoro

Tra le priorità figura naturalmente un rilancio del lavoro dopo la stagione nera della pandemia, di cui viene riconosciuta l’importanza. «Noi facciamo valutazioni sempre molto conservative dell’impatto dei vari piani nazionali di ripresa e resilienza sulle economie nazionali: abbiamo valutato che il piano italiano avrà un impatto che andrà da 1,5-2% del Pil con enorme incremento occupazionale. Questo è un impatto enorme», sottolinea la presidente della commissione Ue Ursula Von Der Leyen.

“Tour delle Capitali” per la leader Ue

Il pomeriggio agli studi di Cinecittà si inserisce nel “Tour delle Capitali” che la presidente della Commissione Ue sta affrontando per certificare il via libera ai Pnrr realizzati dai singoli Paesi per avere accesso alla propria quota di fondi del Next Generation Eu. Il progetto Cinecittà fa parte della terza componente della Missione 1 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, denominata “Turismo e cultura” e dedicata ai settori della cultura e del turismo. Alla componente sono destinati 6,68 miliardi di risorse provenienti dalla Recovery and Resilience Facility, di cui 300 milioni di euro sono dedicati, nello specifico, al progetto Cinecittà, indicato nel Piano come l’investimento 3.1 - “Sviluppo dell’industria cinematografica”.

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Industria Culturale e Creativa 4.0

Nel complesso, come spiegato dalla presidenza del Consiglio, la Missione 1 ha come obiettivo la riduzione dei divari strutturali di competitività, produttività e digitalizzazione e ambisce a produrre un impatto significativo sugli investimenti privati e sull’attrattività del Paese, attraverso un insieme di interventi nell’ambito di Pubblica amministrazione, sistema produttivo, turismo e cultura. Nel dettaglio l’investimento, che si colloca nell’ambito dell’Industria Culturale e Creativa 4.0, ha l’obiettivo di potenziare la competitività del settore cinematografico e audiovisivo italiano. Tre le linee di intervento previste. Potenziare gli studi cinematografici di Cinecittà, guidata dal nuovo amministratore delegato Nicola Maccanico, per migliorare il livello qualitativo e quantitativo dell’offerta produttiva, aumentare la capacità di attrazione delle grandi produzioni nazionali, europee e internazionali e potersi confrontare con i grandi competitor internazionali; rilanciare le attività della Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia mediante sviluppo di infrastrutture ad uso professionale e didattico tramite e-learning, alla digitalizzazione ed alla modernizzazione del parco immobiliare ed impiantistico; rafforzare le capacità e le competenze professionali nel settore audiovisivo, legate soprattutto a favorire la transizione digitale.

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