Norme e Tributi
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Un Isee su 10 è difforme: sì ai recuperi se non si sana la pratica

di Michela Finizio

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L’assegno unico viene erogato anche se l’Isee è difforme, ma a gennaio l’Inps potrebbe recuperare gli importi erogati se l’irregolarità non viene risolta

1 marzo 2022
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2' di lettura

Il 10% degli pratiche Isee presenta omissioni o difformità. A dirlo sono i dati dei Caf, centri di assistenza fiscale, presi letteralmente d’assalto nei primi mesi dell’anno per compilare le dichiarazioni sostitutive uniche (Dsu) necessarie per elaborare l’indicatore.

Un dato che oggi, a pochi giorni dal debutto dell’assegno unico universale - i cui importi sono legati all’Isee - richiede attenzione: se queste irregolarità non verranno sanate entro fine anno, l’Inps fa sapere che verrà riconosciuta solamente la quota minima del nuovo contributo per i figli (pari a 50 euro minore a carico), con il rischio di vedersi recapitare solo in un secondo momento l’atto di recupero delle somme percepite nel corso del 2021 in base al valore dell’Isee non corretto.

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La corsa agli Isee

Ad oggi gli Isee 2022 elaborati sono più di 5 milioni, di cui 4,4 milioni dai Caf e circa 670mila tramite procedura precompilata online. Cifre che fanno impressione, in soli di due mesi, se accostate alle 8,9 milioni di pratiche gestite in tutto il 2021. La spinta del nuovo assegno unico ha fatto lievitare i numeri, insieme all’allargamento della platea delle misure di contrasto alla povertà (come reddito di cittadinanza o bonus gas e luce).

Difformità e omissioni sul 10% di pratiche

Cifre che potrebbero rendere necessario accendere presto i riflettori sul fenomeno delle difformità. Spesso si tratta di omissioni, ad esempio documenti non presentati dal cittadino che è possibile integrare, inviando una nuova Dsu. In altri casi sono frutto di dati “spuri” presenti nelle banche dati che l’Inps interroga per verificare la conformità della Dsu. «Abbiamo riscontrato difformità sui dati dei conti correnti, ad esempio in caso di chiusure non comunicate oppure di fusioni tra banche. Altre volte su alcuni titoli», afferma Felice Ferrara del Caf Uil. La rete nel 2021 ha rilevato il 12% di difformità, su oltre 500mila Isee trasmessi. Un’incidenza scesa al 9,6% nei primi mesi del 2022. «L’anno scorso - afferma Paolo Conti del Caf Acli - il 13% dei nostri invii è risultato difforme. Quest’anno siamo al 10,3% e il fenomeno sembra ridursi, ma non bisogna sottovalutarne le possibili conseguenze sulle prestazioni».

Assegno unico, cosa succede se l’Isee è difforme

Se, ad esempio, in caso di Isee difforme il reddito di cittadinanza viene addirittura bloccato, per quanto riguarda l’assegno unico la domanda invece verrà istruita e liquidata ugualmente, in base al valore dell’Isee, ancorché difforme. Come si legge dalla circolare Inps n. 23 del 9 febbraio scorso, entro la fine dell’anno l’utente avvisato è tenuto a regolarizzare la pratica, e «qualora ciò non dovesse avvenire, si procederà al recupero dell’importo eccedente il minimo che sarebbe spettato in assenza di Isee».

Se l’errore è del Caf, la pratica difforme può essere rettificata, altrimenti andrà inviata una nuova Dsu oppure sarà necessario presentarsi alla sede Inps per presentare l’eventuale documentazione per comprovare la completezza e veridicità dei dati indicati nella dichiarazione. «Bisognerà lavorare fin da ora su questi casi - commenta Ferrara del Caf Uil - altrimenti il fenomeno può trasformarsi in un boomerang e, quando sarà tempo di verifiche e conguagli, bisognerà dare spiegazioni ai cittadini beneficiari».

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