di Marika Gervasio
A Bologna. All'edizione 2023 di Cosmoprof Worldwide parteciperanno buyer da più di 50 Paesi tra cui Nord America, Europa, Medio Oriente, Asia e Oceania
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Sono 2.984 (+11% rispetto al 2022) le aziende, provenienti da 64 Paesi, presenti alla 54a edizione di Cosmoprof Worldwide, l’evento B2B di riferimento per l’industria cosmetica fino al 20 marzo a Bologna, dove sono attesi operatori da quasi 150 Paesi. A rappresentare l’attrattiva internazionale della manifestazione anche le 29 collettive nazionali con piccole e medie imprese da Argentina, Australia, Belgio, Brasile, California, Cina, Corea Del Sud, Ecuador, Francia, Gran Bretagna, Germania, Giappone, Grecia, India, Indonesia, Irlanda, Lettonia, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Spagna, Svezia, Turchia, Ucraina e Usa. Novità rispetto all’edizione 2022 la presenza di Argentina, Australia, India e Romania, con Irlanda presente per la prima volta con l’ente nazionale. Tornano Cina e Taiwan dopo l’assenza forzata causata dai blocchi imposti dalla pandemia.
Con 490 imprese – per lo più terziste molto grandi, da 3-5mila dipendenti – che occupano uno spazio espositivo di 8.900 mq, quasi il 10% del totale, la collettiva cinese rappresenta anche una fetta importante dei ricavi dell’ente fieristico che, consapevole dell’importanza crescente di questo mercato, dal 2007 è presente con una filiale a Shanghai con 50 dipendenti, come spiega Marco Tchen, presidente di BolognaFiere China.
«Cosmoprof Worldwide Bologna 2023 è un’edizione di enorme successo – commenta Gianpiero Calzolari, presidente di BolognaFiere –. Grazie alle sinergie con partner internazionali, al supporto istituzionale del ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale e di Ice, Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, e alla collaborazione con Cosmetica Italia, la manifestazione continua a crescere. Cosmoprof attirerà in città buyer da più di 50 Paesi: delegazioni di compratori, retailer e distributori provenienti dai principali mercati emergenti e maturi, tra cui Nord America, Europa, Medio Oriente, Asia e Oceania. È inoltre con piacere che torniamo ad accogliere aziende e operatori da Cina e Taiwan, fino a pochi mesi fa impossibilitate ad uscire dai loro Paesi».
Si riparte, dunque, e a sostenere l’ottimismo arrivano anche le previsioni sul settore. Nel 2022 il fatturato totale dell’industria cosmetica in Italia ha raggiunto i 13,3 miliardi di euro, in crescita del 12,1% rispetto al 2021; da evidenziare l’incremento rispetto al 2019 (pre-pandemia) con un +10,5%. Positive anche le stime per il 2023 che vedono il fatturato salire a 14,4 miliardi di euro (+7,7% sul 2022). Le esportazioni continuano a rappresentare oltre il 40% del fatturato. In particolare, nel 2022 hanno toccato i 5,9 miliardi di euro, in crescita di ben 18,5 punti percentuali rispetto all’anno precedente portando la bilancia commerciale al livello record di oltre 3,2 miliardi di euro con una crescita superiore ai 500 milioni rispetto al 2021. E per quest’anno le stime segnalano ancora un andamento positivo (+10%) che permetterà di raggiungere i 6,4 miliardi per i cosmetici esportati dal nostro Paese verso i mercati internazionali.
«La propensione all’investimento su leve strategiche, la capacità di interpretare l’evoluzione del mercato e l’apertura verso i mercati internazionali contribuiscono a rendere la cosmesi un settore reattivo, in grado di affrontare le sfide imposte da scenari complessi – commenta Benedetto Lavino, presidente di Cosmetica Italia –. Resta l’attenzione verso tematiche quali la reperibilità e il costo delle materie prime o il rincaro energetico; tuttavia, il settore dimostra di essere solido, maturo e concorrenziale nell’operare sempre più come sistema».
Marika Gervasio
redattore
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