Sempre meno artigiani e sempre piu' anziani, perse 170 mila imprese in 10 anni
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Si profila uno slittamento per l'entrata in vigore del Codice della crisi d'impresa. Alla primavera del 2022. Questo l'orientamento della commissione ministeriale istituita dalla ministra della Giustizia Marta Cartabia.
L'attuale data fissata per il debutto della nuova disciplina è fissata per il prossimo 1° settembre. A motivare il rinvio una serie di elementi. Innanzitutto la necessità di adottare la nuova direttiva comunitaria, evitando l'esordio di regole nuove, con la necessità di doverle modificare subito dopo. A pesare però sono anche le condizioni di una larga parte delle imprese ancora pesantemente condizionate dall'emergenza sanitaria. Costringere a fare i conti con un pacchetto significativo di modifiche alla Legge fallimentare è sembrato in questa fase del tutto inopportuno.
In discussione c'è ancora la sorte delle misure di allerta, forse la parte più innovativa della riforma, che potrebbero essere interessate da un più ampio rinvio; come pure in discussione c'è invece l'immediata entrata in vigore di nuove soluzioni, sia pure temporanee, per favorire il risanamento di imprese in difficoltà solo temporanea, evitando che però le difficoltà abbiano come esito l'insolvenza
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