di Davide Madeddu
Troncone (Adr): "Impegnati in prima fila per decarbonizzazione"
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Dai porti al trasporto marittimo sino alla caldaia a idrogeno passando per il “bio aviofuel”. Parola d’ordine abbattere le emissioni di CO2, contenendo i consumi anche con soluzioni alternative. In questo scenario sono le diverse iniziative che si registrano nell’ambito del processo di decarbonizzazione in Italia e variano a seconda degli ambiti e dei luoghi.
Nel porto di Civitavecchia si punta a ridurre le emissioni di almeno 40,02 tonnellate a partire dalla fine del 2026 attraverso un progetto che prevede l’elettrificazione delle banchine. A presentare il progetto, in cui l’elettrificazione dovrà integrarsi con lo sviluppo portuale in corso, sono Dba Pro e il raggruppamento temporaneo di impresa Rina, Galileo Engineering e C.&G. Engineering Services.
Nel dettaglio, gli interventi di Civitavecchia seguiranno due fasi. La prima, in cui è prevista la progettazione della fornitura elettrica in banchina finalizzata al soddisfacimento dei fabbisogni di almeno due navi da crociera di grandi dimensioni presso il terminal crociere e due traghetti di nuova generazione ormeggiati in darsena traghetti.
«L’alimentazione elettrica delle navi, in particolare quando sono in gioco unità di grandi dimensioni, riduce e tende ad annullare, come è noto, gli impatti ambientali legati alle emissioni inquinanti, comprese quelle acustiche - dice Raffaele De Bettin, Ceo di Dba Group, holding che controlla al 100% Dba Pro e C.&G. Engineering Services -. La progettazione di un sistema di cold ironing così esteso implica l'ideazione di una rete elettrica di elevata potenza, la quale permetterà di aumentare l'efficienza e la sicurezza della rete portuale e migliorare il servizio di fornitura elettrica generale e per le navi. L'efficientamento e il relativo sistema di monitoraggio e di controllo si riverbererà anche nei confronti delle altre aree produttive di competenza portuale, rendendo l'approvvigionamento di energia più stabile e sicuro per tutti gli stakeholder operanti nel porto».
A guardare alla sostenibilità, puntando sull’energia eolica è la Corsica Sardinian Ferries che ha deciso di investire su navi ro-ro a vela. Una partnership con Neoline Armateur permetterà di sviluppare il progetto di una nave da carico lunga 136 metri e alimentata principalmente dal vento, che consentirà di risparmiare fino all’80% di carburante rispetto ad una nave tradizionale.
L'innovativo ro-ro due alberi, che accoglierà 3.000 metri quadri di vele rigide a controllo automatico, navigherà ad una velocità commerciale di 11 nodi, combinando risparmio energetico e ottimizzazione dei tempi di trasporto.
Questa nuova nave da carico potrà trasportare 1.200 metri lineari, 400 auto o 265 container, che rappresentano fino a 5.000 tonnellate di merci. In ambito aereo, invece, per la riduzione delle emissioni si punta sulle miscele composte da biocombustibile e cherosene.
A portare avanti l'esperimento è stata l’agenzia di ricerca Enea con l’Aeronautica militare. Il primo esperimento effettuato su un jet militare, come sottolinea l'agenzia di ricerca, ha permesso di ottenere «una riduzione fino al 40 per cento delle emissioni inquinanti complessive».
«Le due miscele a base di biocarburanti - dice Antonella Malaguti, ricercatrice Enea del Laboratorio di Inquinamento Atmosferico del Centro Ricerche di Bologna - hanno fatto registrare per tutte le prove una riduzione media del 20%, e fino al 40% per medi regimi di potenza motore, delle emissioni di black carbon, ossia il carbonio elementare; allo stesso tempo, abbiamo rilevato l'aumento fino al 30% del biossido di azoto e della quantità di particelle totali emesse, in particolare delle nanoparticelle».
A Carpi l'inaugurazione del primo impianto di riscaldamento a idrogeno di una palestra scolastica, con la realizzazione di un sistema di generazione del calore costituito da una caldaia alimentata a gas idrogeno prodotto tramite impianto fotovoltaico posto sulla copertura della palestra, che alimenta una serie di elettrolizzatori a celle elettrolitiche modulari.
L'intero impianto da 350.000 euro permetterà di ridurre in un anno le emissioni di CO2 in atmosfera di 717 tonnellate, equivalenti a quanto assorbito da 145 ettari di bosco ossia la superficie di 25 campi da calcio.
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