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Undici nuove start up al giorno, Milano traina il record 2021

di Luca Orlando

L'Arco della Pace a Milano si veste di dati e entra nel Metaverso

Le registrazioni del 2021 superano le 4200 unità, una crescita del 25%. Battuto il precedente top del 2020 grazie alla corsa del capoluogo lombardo

7 gennaio 2022
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2' di lettura

Sette in un giorno. Molte, in termini assoluti, anche se non si può dire che il 2021 delle start up chiuda con il “botto”. Perché le aziende iscritte nella sezione speciale del Registro delle imprese il 31 dicembre, con attività che spaziano dallo sviluppo sostenibile alle consegne online, dall’engineering alle blockchain, in termini strettamente numerici abbassano la media rispetto ad un anno straordinario. Caratterizzato in media nel corso del 2021 da più di 11 nuove iscrizioni al giorno, sabati e domeniche inclusi. Producendo, come evidenziano le rilevazioni di Infocamere, un totale di oltre 4.200 unità.

Un’attività non fermata dal Covid

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Nuovo massimo significativo, perché a differenza di quasi ogni altro indicatore dell’attività economica, dalla produzione all’export, dalla natalità d’impresa ai consumi, la nascita di nuove attività innovative non era stata affatto fermata dal Covid , con il 2020 a superare per la prima volta la soglia delle 3mila attività su base annua, un balzo del 33% rispetto all’anno precedente.
Lo scorso anno ha visto un ulteriore progresso, una crescita del 25% delle nuove iscrizioni che porta il totale verso le 14.100 unità (+2.175 rispetto a fine 2020, tenendo conto di chiusure, cancellazioni, aziende che perdono i requisiti per restare nella sezione start up eccetera), anche in questo caso si tratta del nuovo massimo per il sistema Italia.

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Lombardia in testa trainata da Milano

Capofila su base regionale è ancora una volta la Lombardia, trainata come consuetudine da Milano, che lo scorso anno ha fatto registrare 818 iniziative, in assoluto il dato più alto tra tutte le province italiane. Soltanto Roma (536 nuove start-up) riesce ad avere valori non troppo distanti, mentre tutte le altre aree, a partire dalla terza in classifica, ancora una volta Napoli (174), seguono a distanza rilevante.
Trattandosi di realtà appena costituite è naturale trovare valori di produzione limitati, come infatti accade: delle oltre 4mila nuove attività appena 151 presentano nei bilanci vendite superiori ai 100mila euro mentre a poter già vantare una presenza non episodica sul mercato, con produzione superiore al milione di euro, sono soltanto 21 soggetti.

Il personale impiegato

Situazione analoga si verifica nel personale. Se quasi 3.400 non presentano dati, il cluster più cospicuo è la fascia 0-4 addetti, che raggruppa 677 soggetti. Già salendo a quota 5 la caduta numerica è di un ordine di grandezza (appena 60 aziende), per ridursi ad appena 8 unità nella fascia 20-49 addetti, la più ampia segnalata dal campione: oltre non si va.
Ad ogni modo in termini dimensionali si tratta di una platea di aziende che inizia ad avere un impatto complessivo non del tutto trascurabile: al terzo trimestre 2021, tra soci (quasi 5 per ogni start up registrata) e dipendenti, si arrivava infatti ad oltre 80mila soggetti coinvolti.

I settori in evidenza

Dal punto di vista settoriale prosegue il dominio assoluto del mondo digitale, con servizi software, consulenza informatica e attività affini a concentrare oltre 2mila e 100 realtà, più della metà del totale. In generale i servizi alle imprese valgono i tre quarti delle nuove iscrizioni mentre le attività manifatturiere sono più rare, solo il 16% del totale.

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