di G.Rus.
(AdobeStock)
2' di lettura
Un trend di crescita significativo a favore del “deal flow” associabile alle startup italiane: questa l'estrema sintesi dello Iag index edizione 2022, l'indicatore elaborato da Italian Angels for Growth che analizza rispetto ad alcuni specifici parametri (settore ed area geografica, tipologia del round, composizione del team, fattore ESG) i nuovi progetti imprenditoriali per un possibile investimento da parte dei business angels. Rispetto al 2021, come si legge nella nota che accompagna il rapporto, è aumentato del 12% il numero delle startup oggetto di valutazione, in virtù delle maggiori opportunità di mercato da una parte e della costante progressione dell'ecosistema innovazione dall'altra, mentre si conferma il trend che vede una buona parte delle iniziative (oltre un terzo per la precisione) avere una donna tra i founder.
L'andamento decisamente positivo per il Venture Capital in Italia, con il superamento dei due miliardi di euro di investimenti effettuati e un salto in avanti del 67% rispetto alle cifre consolidate l'anno precedente, trova dunque corrispondenza nei dati emersi dallo IAG Index. A fronte di una ripartizione a livello settoriale rimasta pressoché analoga al 2021 (salvo una lieve redistribuzione tra il Life Science e gli altri settori), la progressiva maturità del mercato VC italiano ed internazionale ha reso più definiti i ruoli dei vari attori per ogni stadio di sviluppo delle startup, consentendo ai business angels di focalizzarsi in modo più mirato sulla fase seed. Più di una startup su due tra quelle analizzate sta raccogliendo infatti capitali per questa tipologia di round mentre cresce in modo sensibile (nell'ordine del 47%) la platea di nuove imprese in fase pre-seed e quindi ai primi stadi di sviluppo del progetto imprenditoriale (IAG, in proposito, ha lanciato lo scorso ottobre il programma Eden Ventures per intercettare all'origine le migliori opportunità di investimento con ticket fino a 100mila euro).
In generale, l'effetto leva sugli investimenti generato dalla mobilitazione di fondi pubblici si specchia anche nel deciso incremento che IAG ha riscontrato nella “valuation” delle startup in tutte le loro fasi di vita, che ha raggiunto valori più vicini a quelli di altri ecosistemi oggi molto più maturi di quello italiano. Il gap, insomma, rimane, lascia intatte le condizioni di attrattività per gli investitori stranieri ma consente anche alle startup italiane di poter ottenere fondi e valutazioni non troppo penalizzanti rispetto alle nuove imprese innovative oltre confine. Quanto alla componente di sostenibilità, i dati dell'Index 2022 evidenziano un incremento del 25% del numero di progetti compliant, complice la maggiore attenzione mediatica verso la tematica ESG.
P.I. 00777910159 Dati societari
© Copyright Il Sole 24 Ore Tutti i diritti riservati
Per la tua pubblicità sul sito: 24 Ore System
Informativa sui cookie Privacy policy