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A cielo aperto, camminare in mezzo alle opere monumentali di Arte Sella

di Redazione

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Arte Sella. Foto Pillow Lab

Arte Sella. Foto Pillow Lab

Nella foresta artistica di Borgo Valsugana, dove è la natura a completare il lavoro di designer e progettisti.

20 agosto 2021
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2' di lettura

Da oltre 30 anni Arte Sella rappresenta il felice incontro di arte e creatività con il mondo naturale. Oggi ospita oltre 50 opere di land art realizzate da designer e progettisti da tutto il mondo secondo un principio ispiratore: l'artista accetta che sia la natura a completare il proprio lavoro. Oltre al giardino di Villa Strobele, che ospita opere realizzate da architetti di fama internazionale, il percorso si articola in altri due itinerari: il Sentiero Montura e lʼarea di Malga Costa, per scoprire opere monumentali come quelle qui fotografate.

0121-1110=115075 (2005), dell'artista Jaehyo Lee, è realizzata in legno di castagno tagliato a differenti angolature e assemblato a formare un portale. «L'opera d'arte deve impressionare chi la osserva fin dal primo sguardo», ha detto l'autore. «Spero che inviti l'osservatore a toccarla e percepire in questo modo la superficie dell'albero. Se fa provare a qualcuno un'emozione indicibile, questa è la migliore descrizione possibile».

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Terzo paradiso, La Trincea della Pace (2017) di Michelangelo Pistoletto occupa tutto il crinale di una collina e si trova a poca distanza da una linea di trincea. L'opera vuole essere un omaggio alle ferite inferte dalla Prima guerra mondiale al paesaggio della Val di Sella e riporta il segno dell'infinito rivisitato dall'artista. Un simbolo del superamento dei conflitti e della fusione dei due poli opposti – natura e artificio – attraverso la creatività che è propria dell'uomo.

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Anche Il quadrato (2014) di Rainer Gross si confronta con il passato storico del luogo. Posizionato in una trincea della Grande Guerra, è formato da due blocchi triangolari appoggiati agli alberi in una posizione all'apparenza precaria. Ha spiegato l'artista: «Accostati, i due triangoli identici formerebbero un quadrato di sei metri per sei. Il titolo contraddice quanto è visibile, alludendo a nozioni di separazione o di distruzione. L'impressione è quella di un contrasto o di un confronto, ma allo stesso tempo di dialogo e di interazione con la natura».

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