Scuola
Pubblicità

Scuola

Scontro su mascherine a scuola. Speranza: non è questione politica, decide la scienza

di Redazione Scuola

Immagine non disponibile

Il ministro della Salute ha replicato al sottosegretario all'Istruzione Rossano Sasso e al leader della Lega Matteo Salvini che hanno chiesto lo stop

16 maggio 2022
Pubblicità

2' di lettura

Con l'arrivo del caldo esplode il dibattito sull'obbligo di mascherine a scuola ed a chiederne lo stop sono il sottosegretario all'Istruzione Rossano Sasso e il leader della Lega Matteo Salvini. Pronta la risposta del ministro della Salute Roberto Speranza: non è una questione politica, a decidere sarà la scienza. Intanto, sul fronte epidemiologico, continuano a calare i casi di Covid-19 in Italia. Dunque è polemica, la questione “mascherine a scuola”. Secondo Sasso, della Lega, l'obbligo andrebbe eliminato, una «misura di buon senso per l'ultima parte dell'anno scolastico» viste anche le alte temperature. Rincara Salvini: «Più di 30 gradi in classe e obbligo di mascherina per ore anche seduti al banco? Non ha senso, cambiamo questa regola inutilmente punitiva». Netta la replica di Speranza, secondo il quale «sono valutazioni che deve fare la nostra comunità scientifica. Non sono mai state scelte politiche, sono scelte tecniche che - sottolinea - vanno valutate in quanto tali».

All’estero

Pubblicità

E il tema mascherine tiene banco anche all'estero: se indossarle non è più obbligatorio dal 16 maggio in Francia neppure nei trasporti pubblici, l'unica situazione in cui tale obbligo permaneva, New York si avvia invece ad alzare il livello di allerta per il Covid ad “alto” dall'attuale “medio”. Una soglia che potrebbe spingere le autorità alla reintroduzione della mascherina nei luoghi pubblici.

I dati

Intanto, in Italia - lunedì 16 maggio - il bollettino giornaliero del ministero della Salute conferma il calo dei casi Covid. Sono stati 13.668 i nuovi contagi nelle ultime 24 ore. Le vittime 102,con un aumento di 40 rispetto al giorno precedente. Il tasso di positività è stato al 13%, in calo, e 353 i ricoverati in terapia intensiva. In questo quadro, preoccupa il calo delle vaccinazioni. «Guardando la parte mezza vuota del bicchiere rispetto all'andamento complessivo della campagna vaccinale, abbiamo ancora circa 19,5 milioni di italiani tra non vaccinati o che hanno un ciclo vaccinale incompleto perchè non hanno fatto la terza o quarta dose», ha affermato all’Ansa il presidente della Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta, sottolineando come le quarte dosi non siano “decollate”, tranne in alcune Regioni, e sia necessario passare ad un sistema di chiamata diretta per incentivare le immunizzazioni.

Per visualizzare questo contenutoapri la pagina su ilsole24ore.com

Riproduzione riservata ©
Pubblicità
Visualizza su ilsole24ore.com

P.I. 00777910159   Dati societari
© Copyright Il Sole 24 Ore Tutti i diritti riservati
Per la tua pubblicità sul sito: 24 Ore System
Informativa sui cookie  Privacy policy