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Migranti, Mattarella: il cordoglio si tramuti in scelte concrete di Italia e Ue. Meloni, dovere morale evitare altre disgrazie

di Nicola Barone

Naufragio Crotone, Mattarella rende omaggio alle vittime

Palazzo Chigi smentisce formalmente le indiscrezioni apparse su alcuni organi di stampa relative a una convocazione del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e a presunte divergenze sulla linea interna all’esecutivo

6 marzo 2023
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3' di lettura

«Di fronte all’evento drammatico avvenuto sulle coste calabresi il cordoglio deve tradursi in scelte concrete, operative, da parte di tutti, dell’Italia e della Ue, perchè questa è la risposta vera». Dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, parlando all’università della Basilicata, arriva un appello fermo in coerenza con la sua scelta di rappresentare, fisicamente, il dolore del popolo italiano per i morti in mare. Il tema immigrazione sarà affrontato nel Consiglio dei ministri a Cutro, annunciato dalla premier Meloni, in agenda giovedì. Palazzo Chigi smentisce formalmente le indiscrezioni apparse su alcuni organi di stampa relative a una convocazione del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e a presunte divergenze sulla linea interna all’esecutivo.

Meloni, dovere morale evitare altre disgrazie

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In attesa del Cdm, la premier torna sul tema nel pomeriggio con un post su Facebook. “Non vogliamo più ritrovarci a piangere tragedie come quella avvenuta a Cutro: è nostro dovere, morale prima ancora che politico, fare di tutto per evitare che disgrazie simili si ripetano”, scrive Meloni allineandosi al pensiero del capo dello Stato. Poi annuncia che nella prossima riunione del Consiglio europeo “il Governo italiano continuerà la sua battaglia per fermare i trafficanti di esseri umani e le morti in mare”. L’Italia, conclude “non può rimanere più sola ad affrontare il fenomeno dell’immigrazione clandestina”

Tragedia Cutro ha coinvolto e commosso l’Italia

Per il Capo dello Stato «sulle coste della Calabria si è verificato un tragedia che ha coinvolto e commosso il nostro Paese. I profughi afgani ci hanno fatto tornare in mente quanto il nostro Paese ha fatto due anni fa, con la presa del potere dei talebani, per portare in Italia tutti i cittadini che hanno collaborato. Nessuno è stato lasciato, tutti sono stati accolti in Italia. Ci tornano in mente le scene dei cittadini che all’aeroporto imploravano un passaggio e ci fanno comprendere perchè intere famiglie cercano di lasciare la loro terra per cercare un futuro altrove».

Libertà non effettiva se non è di tutti, ovunque

«La libertà non è effettiva se non è appannaggio di tutti: in un mondo che è sempre più una comunità raccolta, interconnesso, la mancanza di libertà o di esercizio di diritti in un luogo colpisce tutti, ovunque». Esiste, secondo il capo dello Stato, «il valore della unicità del genere umano e questa unicità ricorda il valore della indivisibilità della libertà se non è appannaggio di tutti».

Iran, regime che soffoca i propri figli

«Voglio ringraziare in particolare Pegah Moshir Pour: le sue parole sono un forte richiamo ai diritti umani e alla libertà. Pensando a quel Paese ricco di storia e di tradizione (l’Iran ndr) che vede un regime che soffoca i propri figli». Così il presidente della Repubblica in un ulteriore passaggio del suo discorso all’università della Basilicata.

Zuppi: chi non ha casa va accolto, no alternative

Una linea in continuità con la presa di posizione del presidente della Repubblica si ritrova nelle parole del cardinale Matteo M. Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei. «L’accoglienza è l’unico messaggio possibile. Chi non ha casa, va accolto. Dobbiamo metterci sempre nei panni degli altri. Chi ha perduto tutto e deve scappare, deve trovare accoglienza. Non ci sono alternative. Quello all’emigrazione era un diritto garantito per tutti gli uomini, prima che sorgessero muri e nascessero paure. Tanto più per chi scappa da guerra, violenza o fame. Mettere in contrapposizione questo con il nostro futuro, significa non volere il futuro. L’accoglienza apre al futuro, la chiusura fa perdere anche il presente».

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