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Valentino al primo posto tra le quotabili del lusso

di Giulia Crivelli

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19 dicembre 2017
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3' di lettura

Non è facile per gli imprenditori italiani aprire a soci esterni il capitale delle loro aziende, spesso ancora solidamente famigliari. Ancora più difficile è portarli in Borsa, come dimostra l’esiguo numero di imprese quotate nel nostro Paese, specie tra le Pmi.

La dodicesima edizione della ricerca “Le quotabili” di Pambianco Strategie d’impresa mette nero su bianco i numeri, sempre più convincenti, a favore della quotazione. Focalizzata sui comparti moda, beauty e design e realizzata in collaborazione con Borsa Italiana e EY (Ernst& Young), la ricerca Pambianco è diventata un punto di riferimento per imprenditori e investitori.

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«Abbiamo preso in esame il periodo che va dal 2008 a oggi e raffrontato l’indice EY Luxury & Cosmetics, che comprende 31 società, 22 delle quali del lusso e 9 della cosmetica, con i due principali indici della Borsa americana e di quella europea – spiega Roberto Bonacina, partner EY per Fashion & Luxury –. Emerge una sovraperformance del nostro indice specializzato rispetto a quelle del mercato: il rendimento annuo del primo è stato dell’8,1%, contro il 5,4% dello S&P500 e lo 0,5% dello Stoxx Europe 600».

In dodici anni la ricerca di Pambianco è diventata più complessa, abbracciando nuovi settori, aumentando le aziende prese in considerazione e allungando le classifiche. «Per la moda e lusso l’edizione 2017 dello studio ha classificato 50 aziende, mentre nel design siamo saliti da 15 a 25, perché abbiamo analizzato e incluso le aziende di arredo-bagno e rivestimenti, che nel comparto stanno assumendo un ruolo sempre più rilevante in termini di fatturato», spiega David Pambianco, ceo della società di consulenza e analisi.

Ma veniamo alle classifiche e all’utile confronto con lo studio relativo al 2016: ai primi due posti ci sono Valentino Fashion Group e Giorgio Armani, che l’anno scorso avevano posizioni invertite. Sale al terzo dal quinto posto Dolce&Gabbana. Seguono Golden Goose (al nono posto nel 2016), Gianvito Rossi (al 31° un anno fa), Ermenegildo Zegna, Calzedonia, Gianni Versace, Max Mara e Giuseppe Zanotti. Il podio del design è composto da Flos (prima anche nel 2016), seguita da B&B Italia e Poltrona Frau. La top ten è completata da Minotti, Kartell, Artemide, Molteni, Laminam (rivestimenti), Florim (ceramiche) e Rubelli (tessuti).

«La moda e il design sono eccellenze italiane che nessuno al mondo contesta. Anzi, che tutti ci invidiano, come certifica lo shopping fatto da grandi gruppi stranieri, che poi mantengono qui la produzione e spesso la potenziano – sottolinea David Pambianco –. Per chi non vuole vendere però c’è il tema della dimensione e della necessità in investire per crescere all’estero ed essere competitivi a livello globale. Il nostro studio nasce così, come strumento per le imprese e gli investitori». «La quotazione non serve solo a raccogliere risorse finanziarie – conferma Cristina Pigni, partner EY – ma rappresenta uno dei passi fondamentali per rafforzare la struttura finanziaria e organizzativa di un gruppo e consentire una maggior visibilità e trasparenza verso tutti gli stake holder».

La metodologia della ricerca Pambianco 2017 ricalca quella degli scorsi anni: vengono analizzati i bilanci di circa 250 aziende con un fatturato superiore ai 50 milioni. Poi c’è una “scrematura” sulla base di criteri come crescita percentuale e redditività nell’ultimo triennio e notorietà globale dei marchi in portafoglio. Le classifiche delle top 50 e top 25 di moda e design che definiscono la “quotabilità” vengono poi stilate usando otto parametri di riferimento: crescita ed ebitda medio degli ultimi 3 anni (in percentuale sul fatturato), notorietà del marchio, dimensione, percentuale di export, diffusione retail, indebitamento e fascia di mercato.

«In questa dodicesima edizione dello studio, è interessante notare l’ingresso di nuove realtà direttamente in posizioni di alta classifica, come O Bag (borse) al 15° posto, Sodalis (azienda di cosmetica che possiede i marchi Tesori d'Oriente e Bionike) al 30° e Isaia & Isaia al 39°», conclude Pambianco.

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