Usa, Trump incriminato per il caso Daniels
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Donald Trump non ha stuprato ma ha aggredito sessualmente la scrittrice Jean Carroll nei camerini di un grande magazzino nel 1996 e l’ha poi diffamata: è il verdetto raggiunto dalla giuria nel processo civile a New York contro il tycoon, condannato a pagare un indennizzo di 5 milioni di dollari.
È la prima volta che un presidente degli Stati Uniti viene ritenuto responsabile di un’aggressione sessuale.
Dopo poche ore di camera di consiglio, la giuria ha quindi respinto la versione di un vero e proprio strupro ma ha accreditato quella di una aggressione a sfondo sessuale e poi la denuncia per diffamazione per un post del tycoon sul suo social Truth nell’ottobre 2022 in cui definì le accuse della donna, oggi 79enne, una “farsa”, una “truffa”.
L’ex presidente 76 anni, ha definito la sentenza della Corte di New York «una vergogna» e il suo staff ha preannunciato un ricorso.«Non ho assolutamente idea di chi sia questa donna», ha scritto sui social network.
«L’intero caso è fasullo ed è politico: prende di mira il presidente Trump perché ora è super favorito per essere eletto ancora una volta presidente degli Stati Uniti», ha detto un portavoce. «Il continuo abuso della nostra grande Costituzione per fini politici è disgustoso e non può essere tollerato».
Questo non è l’unico caso giudiziario che coinvolge l’ex presidente - nonché possibile candidato repubblicano alle Presidenziali del 2024 - per vicende a sfondo sessuale. Donald Trump è stato citato in giudizio martedì 4 aprile dopo essere stato incriminato il 30 marzo, situazione senza precedenti nella storia della politica americana.
Deve rispondere di aver pagato 130mila dollari alla pornostar Stormy Daniels, il prezzo del silenzio perché lei non rivelasse a tutti gli incontri sessuali avuti con il magnate dell’immobiliare
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