di Lucilla Incorvati
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L’onda lunga Esg coinvolge anche le retribuzioni degli asset manager. Molte società di gestione hanno infatti deciso di applicare alla propria attività ciò che sempre più spesso chiedono alle aziende dove investono. Axa IM ha annunciato in settimana che a partire dal 2023 (con pagamento nel 2024) allinea alle sue ambizioni Esg la remunerazione differita dei senior executive (circa 400 persone) e nel calcolare il compenso includerà alcune metriche Esg in base all’area di business e alle competenze del dipendente (dall’intensità media ponderata di carbonio al taglio dell’impronta di CO2 aziendale).
In realtà, già dal 2019 in Eurizon sono stati introdotti i Kpi Esg (Key performance indicator) per il sistema premiante del management: prima come Kpi “Diversity and Inclusion” e dal 2021 con più ampie declinazioni di sostenibilità. Sempre dal 2021, in Eurizon il Kpi Esg è diventato un meccanismo integrante del sistema incentivante quantitativo dei gestori (opera come correttivo del premio teoricamente maturato). Nello stesso anno la belga Dpam ha previsto che la retribuzione dei dipendenti venga parametrata a livello qualitativo ai temi Esg, mentre la parte variabile della retribuzione (tra il 10 e il 20% per i gestori e dal 15 al 25% per gli analisti) è legata a livello qualitativo e quantitativo ai parametri Esg secondo il modello proprietario (Esg scorecard). Nel 2022 Amundi all’interno del nuovo piano d’azione 2022-2025 ha previsto che la retribuzione dei 200 dirigenti più alti in grado terrà conto del grado di raggiungimento degli obiettivi Esg (peso del 20% sul totale dei criteri) in base al raggiungimento di specifici Kpi. Anche Schroders nel 2022 ha introdotto una serie di obiettivi di engagement per gestori e analisti, sia sul fronte obbligazionario sia azionario. Obiettivi che, parte dei target di performance personale, sono collegati alla retribuzione complessiva.
In AllianzG I dal 2021, e implementato nel 2022, il raggiungimento di uno specifico obiettivo legato alla sostenibilità influenza la remunerazione dei manager dell’International Management Group (circa 25 figure senior, responsabili delle principali aree funzionali della società tra cui i membri del comitato esecutivo). Tale obiettivo riguarda il conseguimento di risultati superiori alla media degli altri operatori nel rispetto dei Principi per l’investimento responsabile (Pri) dell’Onu. Inoltre, anche le singole aree funzionali di AllianzGI stanno integrando criteri di sostenibilità negli obiettivi di team e individuali. Da tempo in Vontobel la politica retributiva per i dirigenti senior incorpora i requisiti Esg. Infatti, i dirigenti senior hanno obiettivi individuali e incorporano gli impegni/KPI Esg di cui sono responsabili nei loro obiettivi individuali. Anche Ubp ha implementato obiettivi Esg all’interno della divisione asset management per tutti i dipendenti coinvolti (gestori e analisti).
Se in Candriam stanno esaminando una policy per valutare come le retribuzioni possano essere adeguatamente collegate alla performance Esg, in Robeco si prescinde da questa logica perchè si è Esg per definizione (su un patrimonio in gestione di 178 miliardi già 171 miliardi sono impegnati nell’integrazione Esg). La società olandese nel dicembre 2020 ha dato vita a Net Zero Asset Managers insieme a 30 fondatori. Attualmente la Nzami conta 301 firmatari con 59.000 miliardi di dollari di masse in gestione. L’iniziativa Net Zero Asset Managers è volta a sostenere l’obiettivo di zero emissioni nette di gas serra entro il 2050 o prima, in linea con gli sforzi globali per limitare il riscaldamento a 1,5 gradi Celsius; in secondo luogo a sostenere gli investimenti in linea con le zero emissioni nette entro il 2050 o prima. Esistono iniziative analoghe rivolte a proprietari di asset, banche, assicuratori, fornitori di servizi finanziari e consulenti. Tra i big vi naderisce anche BlackRock dove per quel che riguarda i bonus degli executive, la performance di ciascuno viene valutata individualmente, in base a determinate categorie che includono anche il legame con i progressi compiuti dalla firm nel raggiungere le priorità Esg. Infine, tra gli americani in senso contrario si pone T. Rowe Price «dove non è una policy attualmente in vigore», quella di legare la retribuzione dei dipendenti ai criteri Esg.
Lucilla Incorvati
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