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Pensioni degli onorevoli, perché il 24 settembre 2022 è il D day della legislatura

di Mariolina Sesto

Draghi: "Un Governo con gli ultimatum non lavora"

I deputati e i senatori al primo mandato maturano il diritto alla pensione dopo 4 anni, sei mesi e un giorno dall’inizio della legislatura

3 novembre 2021
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3' di lettura

Il diritto alla pensione (al compimento dei 60 anni) per i parlamentari al primo mandato scatta dopo 4 anni, 6 mesi e un giorno di legislatura. Ogni parlamentare ha versato circa 50 mila euro di contributi che, in caso di voto anticipato, andrebbero persi. I 4 anni sei mesi e un giorno scattano il 24 settembre 2022. Si immaginerebbe quindi che nessun parlamentare volesse interrompere la legislatura prima di quella data. Ma la legge stabilisce che ciascun parlamentare resta in carica fino alla prima seduta del Parlamento successivo. Dunque, anche se oggi 14 luglio, la legislatura si interrompesse, il diritto al vitalizio verrebbe conservato perché di qui all’insediamento del nuovo Parlamento occorrerebbero almeno 80 giorni: a conti fatti saremmo già al 4 ottobre: il diritto al vitalizio è dunque già come fosse maturato.

Quando scatta la pensione dei senatori e dei deputati

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Dal 2012, l'assegno vitalizio che spettava ai parlamentari al termine del loro mandato è stato sostituito con un trattamento pensionistico simile a quello previsto per gli altri lavoratori. Il trattamento però non è identico. Una peculiarità è che per avere accesso alla pensione è necessario essere stato in carica per almeno 4 anni, 6 mesi e un giorno. Questo implica che i neoeletti della XVIII legislatura (a inizio legislatura) non avrebbero diritto alla pensione parlamentare se le Camere venissero sciolte anzitempo e il 24 settembre 2022 ci fosse già un nuovo Parlamento insediato. In questa categoria rientravano il 68 per cento dei deputati e il 73 per cento dei senatori.

La posta in gioco: 50mila euro di contributi versati

Nel caso questo periodo minimo di 4 anni, sei mesi e un giorno non fosse stato raggiunto, i contributi sociali pagati dai parlamentari sarebbero stati persi completamente, perché non possono essere riagganciati a quelli relativi ad altre attività lavorative. Questo sistema è punitivo rispetto a quello spettante agli altri cittadini, i cui contributi di norma non vengono persi in presenza di un cambiamento di attività. Ma per i parlamentari resta il vantaggio per cui non si applica il vincolo di contribuzione ventennale che è invece necessario per gli altri cittadini per ricevere la pensione all'età di pensionamento. Per un deputato che arrivasse a quattro anni e sei mesi di mandato, i contributi versati sarebbero di circa 50mila euro.

Il 68% dei deputati e il 73% dei senatori rischia di pedere la pensione da parlamentare

Alla Camera sono 427 (68%) i deputati neoletti che avrebbero un interesse a veder durare la legislatura oltre il 24 settembre 2022. Il gruppo parlamentare con la maggior percentuale di neoeletti è la Lega: 123 su un totale di 133 deputati (92 per cento). A pari merito Coraggio Italia con 22 neoeletti su 24, seguiti dal gruppo parlamentare di Fratelli d'Italia con una percentuale dell'89 per cento (33 neoeletti su 37 deputati). Leu e il Pd sono invece i gruppi parlamentari con la più bassa percentuale di neoeletti (rispettivamente 42 per cento e 44 per cento) e gli unici gruppi parlamentari con un valore al di sotto del 50 per cento. Al Senato sono 234 (73%) i parlamentari che avrebbero perso i contributi versati nel caso la legislatura fosse finita prima del termine minimo. I gruppi parlamentari con la maggior percentuale di senatori neoeletti sono Fratelli d'Italia e Lega, rispettivamente con il 95 e l'89 per cento. Al contrario, gruppi parlamentari con la minor percentuale di senatori neoeletti risultano essere il Misto e le Autonomie. L'incentivo economico a evitare uno scioglimento del Parlamento prima del 24 settembre è quindi elevato e viene rafforzato dal fatto che, con il passaggio del numero dei parlamentari da 945 a 600 unità, la probabilità di essere rieletti, evitando la perdita dei contributi, si è ridotta notevolmente.

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