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Qatargate, arrestato Andrea Cozzolino, ora ai domiciliari. L’accusa: fondi e regali dal Marocco

di Sara Monaci

Il Parlamento Ue ha revocato l'immunità a Cozzolino e Tarabella

Il 2 febbraio scorso il Parlamento europeo aveva deciso di revocare l’immunità a entrambi. Intanto in Italia esce dagli arresti cautelari la commercialista di Panzeri Monica Bellini

10 febbraio 2023
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5' di lettura

Svolta nell’inchiesta belga sul Qatargate. Otto giorni dopo la revoca dell’immunità parlamentare, l’eurodeputato Andrea Cozzolino è stato arrestato e portato a Poggioreale: «Ha ricevuto soldi e regali dal Marocco», secondo i magistrati belgi. Il suo collega socialista Marc Tarabella è in stato di fermo: è stato preso in custodia con un blitz partito all’alba nel suo Paese, il suo ufficio al Parlamento europeo è stato posto sotto sequestro, il giudice struttore Michel Claise, a quanto si apprende da fonti della Procura, al termine dell’interrogatorio della mattina dell’11 febbraio ne ha confermato l’arresto (l’udienza di convalida è stata fissata per giovedì 16 febbraio).

Al collega italiano l’arresto è stato notificato dalla Guardia di Finanza a Napoli, dopo essere stato dimesso da una clinica dove era stato ricoverato. Rilasciata la commercialista di Antonio Panzeri, Monica Rossana Bellini.

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Concessi i domiciliari a Cozzolino

Nel pomeriggio di sabato 11 febbraio la Corte di Appello di Napoli ha disposto gli arresti domiciliari per Cozzolino. L’udienza per l’estradizione dell’europarlamentare è stata fissata per le ore 11 di martedì 14 febbraio. La detenzione domiciliare sarà nella sua abitazione del Vomero di Cozzolino.

La vicenda

L’eurodeputato Andrea Cozzolino ha ricevuto un mandato di arresto internazionale mentre si trovava in una clinica a Napoli, per accertamenti di salute. L’eurodeputato Marc Tarabella si trova già in stato di fermo, come ha spiegato la procura federale, e il giudice istruttore deciderà se trasformare il fermo in arresto (sulla base di una procedura diversa da quella italiana). Tarabella risulta da subito tra le persone coinvolte nel Qatargate, con l’accusa di corruzione e riciclaggio, anche se finora era protetto dall’immunità parlamentare, revocata dal Parlamento europeo insieme a quella dell’italiano Andrea Cozzolino.

«Dagli elementi raccolti dai servizi segreti del Belgio appare che anche Andrea Cozzolino, insieme ad Antonio Panzeri e Francesco Giorgi, abbia ricevuto direttamente dei fondi dal signor Atmoun», l’ambasciatore del Marocco in Polonia. Si legge nel testo del mandato d’arresto europeo emesso dai magistrati belgi nei confronti dell’europarlamentare italiano e visionato dall’Ansa. Cozzolino, viene spiegato, aveva «contatti diretti» con Atmoun e il 1 giugno 2022, durante un incontro a Varsavia tra i due, ha ricevuto anche «un’onorificenza e una cravatta e avrebbe discusso la linea da seguire alla commissione mista Ue-Marocco del Pe».

Per Tarabella l’accusa è di aver intascato direttamente da Antonio Panzeri, considerato il dominus della vicenda giudiziaria, circa 140mila euro, in contanti, chiusi in varie buste di carta. Per Cozzolino l’accusa è per il momento più vaga: si parla, in un’altro interrogatorio, di utilità nei rapporti con il Marocco.

Nel caso di Tarabella Lo ha confessato in carcere lo stesso Panzeri, che ha descritto come il denaro proveniente dal Qatar sarebbe poi stato ridistribuito a Bruxelles. Anche le confessioni di Francesco Giorgi, collaboratore di Panzeri e anche lui in carcere con l’accusa di corruzione e riciclaggio, vanno in questa direzione. Tarabella però si è sempre difeso, non ha voluto rinunciare all’immunità di sua spontanea volontà e non ha voluto rinunciare all’incarico all’interno del Partito socialista europeo, da cui però è stato momentaneamente sospeso.

Gli investigatori belgi all’alba hanno effettuato diverse perquisizioni concentrandosi sulla cassaforte di una banca situata a Liegi appartenente all’eurodeputato belga e su alcuni uffici del municipio di Anthisnes, del quale il politico è borgomastro. Lo rende noto la procura federale.

Tarabella è stato prelevato dalla sua abitazione ad Anthisnes e portato a Bruxelles per essere interrogato. È stato poi «temporaneamente privato della libertà» su ordine del giudice istruttore Michel Claise, che nel pomeriggio deciderà se convalidare l’arresto.

«Finalmente, vi aspetto da due mesi, ora potrò essere ascoltato»: così l’eurodeputato ha accolto gli agenti di polizia questa mattina presso la sua abitazione, da dove è stato prelevato.

Il suo ufficio al Parlamento europeo è ora sotto sequestro. Sulla porta dell’ufficio, che si trova al quindicesimo piano dell’edificio che si affaccia su Place du Luxembourg, questa mattina sono apparsi i sigilli della polizia belga e della sicurezza dell’Europarlamento.

Anche l’ufficio dell’eurodeputato del Pd Andrea Cozzolino è ora sotto sequestro. Gli è stata già perquisita la casa nel quartiere di Ixelles, a Bruxelles, mentre la Guardia di Finanza di Napoli, su delega della procura federale belga, ha ricevuto il mandato di notificargli un mandato di arresto europeo.

Dagli atti dell’inchiesta, sono emersi elementi d’accusa contro i due europarlamentari Tarabella e Cozzolino tra dicembre e gennaio: gli interrogatori di Panzeri e Giorgi, avvenuti a dicembre, sono stati poi resi noti a gennaio, quando si è saputo che Panzeri era diventato, con un vero e proprio contratto scritto, un collaboratore di giustizia in Belgio (anche questa è una prassi locale, che comunque solo in due casi è stata adottata).

Panzeri, presidente della Ong Fight Impunity, è accusato di aver preso denaro per almeno due anni da politici e diplomatici di Qatar e Marocco, al fine di spingere l’Europarlamento ad approvare risoluzioni a favore di questi paesi, intercedendo attraverso gli europarlamentare a lui vicini. Tra cui, appunto, Tarabella e Cozzolino. A Panzeri sono stati sequestrati 600mila euro, e anche sua moglie e sua figlia sono agli arresti domiciliari in Italia per presunto riciclaggio.

Stando al verbale di Panzeri - rilasciato il 10 dicembre scorso e allegato alla richiesta di revoca dell'immunità dei due politici - «l'iniziativa portata avanti in Parlamento era di lobbying e ovviamente cercavamo dei parlamentari che fossero disponibili ad appoggiare certe posizioni in favore del Qatar. In questo quadro alcuni parlamentari hanno appoggiato tali posizioni per semplice convinzione e io e Giorgi, a volte io da solo, qualche volta Giorgi, li abbiamo invitati ad una riflessione su queste posizioni». Aggiunge che «li consigliamo, diciamo loro che “sarebbe utile” ma non tutti sono d’accordo. In un caso, vale a dire quello di Marc Tarabella, è stato ricompensato più volte per un importo totale, a memoria, di 120-140mila euro». Spiega che «talvolta ero accompagnato da Giorgi Francesco. Consegnavo il denaro a Tarabella in luoghi diversi. Il denaro si trovava in sacchi di carta. È cominciato due anni fa».

Nel verbale del 13 dicembre, invece, Giorgi racconta che «i deputati corrotti sono Tarabella e indirettamente Cozzolino. Cozzolino era coinvolto con il Marocco, aveva dei contatti con Atmoun (Abderrahim, ambasciatore marocchino in Polonia, ndr) grazie a Panzeri. Panzeri era il presidente della commissione Maghreb (quando era eurodeputato, ndr), poi ha passato il testimone a Cozzolino. Prendeva delle cravatte o degli abiti. Panzeri ne prendeva anche dopo questo passaggio di testimone. Non conosco gli importi esatti ma sono inferiori a quelli del Qatar, si parla di qualche decina di migliaia di euro (…) Il Marocco era un Paese molto importante per il signor Panzeri».

Intanto torna in libertà, previsto solo il divieto di espatrio, Monica Rossana Bellini, la commercialista della famiglia Panzeri, arrestata su mandato d’arresto europeo. Lo ha deciso la corte d’Appello di Milano accogliendo l’istanza della difesa di revoca degli arresti domiciliari. Sull’eventuale consegna al Belgio i giudici della quinta sezione decideranno invece il prossimo 9 marzo, perché attendono ulteriori documenti da Bruxelles.

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