Mondo
Pubblicità

Mondo

Twitter, il Papa e Beyoncè perdono la spunta blu. Salvi (per ora) LeBron e la Casa Bianca

Twitter, ecco chi ha perso la spunta blu (e chi no)

La stretta giustificata dalla lotta ai profili falsi. Dalla sua creazione nel 2009, la spunta blu è diventata un elemento distintivo che ha aiutato la piattaforma a diventare un forum affidabile per i giornalisti e gli attivisti

21 aprile 2023
Pubblicità

2' di lettura

Prime, per certi versi clamorose, “vittime eccellenti” della scelta di Twitter di rimuovere la spunta blu (che contraddistingue gli utenti verificati) dai profili del social media che non hanno pagato per mantenerle. L’account di Papa Francesco è rimasto così senza spunta blu dopo che è scattato l’ultimatum imposto da Elon Musk ai profili, costretti a pagare una sorta di abbonamento per avere l'agognato segno di verifica sul social media. Oltre a @Pontifex, sono rimasti senza spunta la regina del pop Beyoncè, 15,5 milioni di follower, e il New York Times.

Nel mondo religioso, mentre Papa Bergoglio dovrà mettere mano alla carta di credito, il Dalai Lama ha mantenuto la sua spunta blu. L’hanno persa, invece, il patriarca di Mosca Kirill e il leader supremo iraniano Khamenei. Anche l’ex presidente Donald Trump, riammesso sul social proprio da Musk, non ha più un account verificato. Ce l’ha ancora, invece, la figlia Ivanka.

Pubblicità

Twitter, chi ha perso la spunta blu

11 foto

Un post tratto dal profilo Twitter di Papa Francesco (Ansa)
Papa Francesco. (Epa/Vatican Media)
La regina del pop Beyoncè (Getty Images via AFP)
Il patriarca di Mosca Kirill. (Epa / Kremlin pool)
L'ex presidente Usa Donald Trump. (Reuters/Evelyn Hockstein)
La sede del «New York Times». (Getty Images via AFP)
Il profilo Twitter del «New York Times»
La modella e imprenditrice americana Kim Kardashian. (NurPhoto via AFP)
Il fondatore di Microsoft Bill Gates. (Photo by Tobias SCHWARZ / AFP)
Il profilo Twitter di Jack Dorsey fondatore di Twitter. (Hans Lucas via AFP)
Il fondatore di Twitter Jack Dorsey. (Getty Images via AFP)

LeBron e Stephen King “declassati” dal social

Salvo, per il momento, anche il profilo della Casa Bianca, che comunque aveva annunciato di non avere intenzione di pagare gli 84 dollari l'anno per iscriversi al programma ’Twitter blu’. Tra chi ha mantenuto la spunta si segnalano anche personalità come la star del basket LeBron James e l’autore Stephen King. L’autore di “The Shining” King, che in precedenza ha definito Musk un pessimo adattamento per Twitter, ha twittato: “Il mio account Twitter dice che mi sono abbonato a Twitter Blue. Non l’ho fatto. Il mio account Twitter dice che ho dato un numero di telefono. non ce l’ho.”

Dalla sua creazione nel 2009, la spunta blu è diventata un elemento distintivo che ha aiutato la piattaforma a diventare un forum affidabile per i giornalisti e gli attivisti. Ma il nuovo proprietario del social media ha rivendicato che il metodo aiuterà a smascherare i profili falsi. “Si possono facilmente creare 10mila o 100mila account Twitter falsi utilizzando un solo computer da casa e l’intelligenza artificiale. Questo è il motivo per cui bisogna stringere le maglie della certificazione e fare in modo che per ottenere la spunta blu servano un numero telefonico verificato e una carta di credito. La mia previsione è che qualsiasi cosiddetto social network che non lo faccia fallirà”, ha decretato il milionario patron di Tesla alla scadenza dell’ultimatum.

La Santa Sede,Twitter continui a certificare l’autenticità

«In attesa di conoscere le nuove policy della piattaforma, la Santa Sede confida che esse comprendano la certificazione dell’autenticità degli account». Questo il commento del Vaticano alla decisione di twitter di cambiare le regole per la certificazione dell’identità. «Allo stato attuale gli account @Pontifex certificati con le vecchie regole hanno più di 53 milioni di follower», riferiscono dalla Santa Sede.


Riproduzione riservata ©
Pubblicità
Visualizza su ilsole24ore.com

P.I. 00777910159   Dati societari
© Copyright Il Sole 24 Ore Tutti i diritti riservati
Per la tua pubblicità sul sito: 24 Ore System
Informativa sui cookie  Privacy policy