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Disney cresce nello streaming, ma i conti deludono e l’outlook è incerto

di Marco Valsania

Disneyland Paris festeggia 30 anni, al via le celebrazioni

Oltre 7 milioni di nuovi abbonati nelle piattaforme direct to consumer. Bene i parchi. Ma ombre di crisi economica incombono. Il segreto del cricket

12 maggio 2022
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4' di lettura

Lo streaming, a sorpresa, aiuta i conti trimestrali di Disney. Anche se il pieno di abbonati trimestrali non basta a mettere a tacere i timori sulla performance della Corporate America in tempi di ansie economiche: non esorcizza le pressioni sul titolo a Wall Street, generate dai rischi insiti nell'indebolimento della crescita globale, tra nuove chiusure da pandemia in Cina a inflazione e spettri di recessione in Occidente. Lo stesso streaming ha un outlook in frenata e gode di un curioso segreto: la passione per il cricket in India, che sta garantendo oggi decine di milioni di abbonati a Disney+.

Il colosso di media e spettacolo, con un exploit incoraggiante, ha smentito nel suo secondo trimestre fiscale a fine marzo il trend che vedeva i cosiddetti servizi direct-to-consumer in panne dopo la grande crescita da pandemia, esemplificato dalla cocente delusione del leader Netflix che per la prima volta in un decennio ha sofferto un calo trimestrale degli abbonati (200.000) e ne ha previsto uno ancora più marcato (due milioni) nei tre mesi in corso. Non così il Magic Kingdom di Topolino e dei supereroi Marvel: gli abbonati al suo servizio-bandiera Disney+ sono aumentati di 7,9 milioni, nettamente più dei previsti 5,2 milioni.

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La sorpresa del cricket in India

Tra le ragioni dello sprint, una è però davvero particolare: metà dei nuovi abbonati sono arrivati da Disney+Hotstar, che trasmette le partite del campionato di cricket indiano. In tutto i seguaci del cricket dell'India contano ormai per ben 50 milioni di abbonati a Disney+. E l'azienda sta cercando di rinnovare il contratto quinquennale per i diritti del campionato, in scadenza quest'anno, in un'asta che dovrebbe superare i 5 miliardi di dollari e sulla quale c’è grande concorrenza.

137,7 milioni di utenti paganti

In totale lo streamer ha comunque raggiunto i 137,7 milioni di utenti paganti, oltre la soglia dei 135 milioni attesa alla vigilia. E parte essenziale dei 205 milioni di utenti raggiunti dall'insieme delle sue piattaforme Dtc (tra le quali conta anche Hulu nello spettacolo e Espn+ nello sport). Le entrate per utente sono a loro volta balzate del 5 per cento. Spende in content di streaming al momento 11 miliardi di dollari l'anno, un terzo del suo totale, anche se alle spalle dei 18-19 miliardi investiti da Netflix.

Streaming, previsto un rallentamento nel prosieguo del 2022

Il gruppo ha tuttavia avvertito che la marcia degli abbonati potrebbe rallentare nel prosieguo di quest'anno, pur mantenendo l'obiettivo di 230-260 milioni di utenti Disney+ entro la fine del suo anno fiscale 2024. Abbastanza per essere a quel punto in attivo. Al momento lo streaming ha invece perso 887 milioni nel trimestre, contro i 290 milioni di un anno fa. I due obiettivi, abbonati e redditività, sono stati definiti «assolutamente raggiungibili» da Chapek nella conference call sul bilancio, ma tra gli analisti gli interrogativi restano. L'azienda, per ampliare la capacità di attrazione intende anche introdurre un nuovo servizio streaming con pubblicità, e costi minori, un'ipotesi studiata anche da Netflix in risposta alle battute d'arresto.

Risultati complessivi un po’ deludenti

Ma i risultati del secondo trimestre fiscale dell'azienda nel frattempo hanno deluso nel loro insieme, sia i profitti, dimezzati a 470 milioni, che il fatturato cresciuto del 23% a 19,25 miliardi. Le previsioni erano di utili per azione, al netto di alcune voci, di 1,19 dollari contro gli 1,08 riportati; le revenue erano indicate a circa 20 miliardi. Questo nonostante lo streaming non sia stata l'unica nota positiva. La colossale divisione di parchi tematici, esperienze e prodotti, che comprende da Disneyland alle crociere e costituisce la spina dorsale del suo business, ha più che raddoppiato le entrate a 6,7 miliardi, contro i 6,29 miliardi anticipati, e riportato solidi utili operativi. I parchi statunitensi hanno riportato un parziale ritorno anche di clienti dall'estero, a livelli che tuttavia restano inferiori rispetto al 18%-20% che rappresentavano prima del coronavirus. La divisione parchi potrebbe tuttavia a sua volta ancora risentire delle nuove restrizioni in Asia nei mesi in corso.

Ottimi incassi Usa dell’ultimo Dr. Strange

Orizzonti più rosei potrebbero essere riservati per la divisione cinematografica, dopo molte fatiche a riprendersi dalla pandemia: nel suo fine settimana di lancio Disney ha messo a segno il primo film blockbuster dell'anno, la nuova avventura targata Marvel Studios, “Dr. Strange in the Multiverse of Madness”, che ha incassato al botteghino americano 185 milioni di dollari.

Wall Street ha però nell’insieme mostrato prudenza. Il titolo, dopo un iniziale rialzo, nel dopo mercato ha battuto in ritirata del 3 per cento. Da gennaio è in ribasso del 30%, percentuale che sale al 40% rispetto a dodici mesi or sono, e ha di recente toccato i minimi da un anno a questa parte.

Polemiche politiche per Chapek

Il ceo Bob Chapek non ha mancato di rivendicare i risultati quale dimostrazione che l'azienda ha dimensioni tali da «giocare in un proprio campionato» rispetto ai rivali. L'amministratore delegato è tuttavia anche diventato parte dei problemi di Disney. È stato scosso da polemiche politiche: prima accusato dai progressisti di aver preso una posizione troppo debole contro una legge anti-gay in Florida, poi dai conservatori di aver corretto la sua posizione con dichiarazioni troppo aggressive contro la legislazione. Il Parlamento e il governatore repubblicani della Florida hanno risposto cancellando vantaggi fiscali per l'azienda. Brucia inoltre ancora la battaglia legale con la stella di Hollywood Scarlett Johansson, che aveva denunciato il gruppo per danni e violazione contrattuale per aver rilasciato il film Black Widow in contemporanea nelle sale e in streaming. Disney ha poi raggiunto un accordo con l'attrice per chiudere il caso.


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