di Mo.D.
(REUTERS)
2' di lettura
«Il 2022 è stato eccezionale». Sarebbero sufficienti queste poche parole dell’executive chairman della Hermès, Axel Dumas, per inquadrare i risultati di bilancio comunicati al mercato. La maison francese ha chiuso lo scorso esercizio con nuovi record: un aumento dell’utile netto nel 2022 del 38% a 3,4 miliardi di euro a fronte di un incremento del 29,2% delle vendite a 11,6 miliardi. E, a differenza dei competitor, non ha risentito a fine anno dal calo delle vendite in Cina.
«Il gruppo si avvicina al 2023 con fiducia, forte del suo modello di business unico e particolarmente solido» ha dichiarato Dumas durante una conference call con i giornalisti, sottolineando che il «2022 è stato molto forte nonostante tutte le incertezze e grazie alla attrattività in tutti i Paesi».
In occasione dell’assemblea degli azionisti in programma il prossimo 20 aprile il consiglio di amministrazione proporrà un dividendo di 13 euro per azione. L’acconto di 3,50 euro, pagato il 22 febbraio 2023, sarà dedotto dal dividendo che sarà approvato.
Nel solo quarto trimestre 2022 è proseguito il grande slancio delle vendite registrato a fine settembre, con un fatturato che ha raggiunto circa 3 miliardi di euro, in miglioramento del 26% a cambi correnti e del 23% a cambi costanti. «Questo successo rafforza il nostro approccio di azienda artigianale e altamente integrata, soprattutto in Francia» ha affermato Dumas.
Hermès ha registrato una forte domanda da parte dei clienti cinesi per i prodotti durante il capodanno lunare, ha spiegato Dumas. Anche le vendite sostenute registrate negli Stati Uniti, dove la società ha aperto un vasto negozio in Madison Avenue a New York a settembre, hanno contribuito ad far crescere il fatturato.
Hermés ha sottolineato come l’aumento del costo del lavoro sia alla base dei suoi recenti aumenti dei prezzi di circa il 7% in gennaio, dopo gli aumenti di circa il 4% dello scorso anno. La scelta della maison non è isolata. Marchi di lusso come Chanel e Louis Vuitton di LVMH hanno alzato i prezzi negli ultimi anni, mantenendo l’esclusività dei loro marchi. Nel dettaglio UBS stima che Louis Vuitton abbia aumentato i prezzi del 9,6% nel 2020 e del 3,7% nel 2022, rispetto agli aumenti dell’1% e del 2,1% di Hermes in quegli anni.
Negli ultimi tre anni, Hermès ha creato 4.300 posti di lavoro, di cui 2.900 in Francia, e ha rafforzato i suoi investimenti operativi di 1,5 miliardi di euro, di cui circa il 60% oltralpe.
Monica D’Ascenzo
redattrice
P.I. 00777910159 Dati societari
© Copyright Il Sole 24 Ore Tutti i diritti riservati
Per la tua pubblicità sul sito: 24 Ore System
Informativa sui cookie Privacy policy