di Celestina Dominelli
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Oltre 21 miliardi di investimenti da qui ai prossimi 10 anni, il 17% in più rispetto alla precedente strategia. Sono questi i numeri del nuovo piano di sviluppo 2023 di Terna che è stato presentato oggi, mercoledì 15 marzo, dai vertici della società, la presidente Valentina Bosetti e l’ad Stefano Donnarumma, alla presenza del ministro dell’Ambiente della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin e del presidente dell’Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente, Stefano Besseghini.
Il piano che contiene l’archittetura della rete elettrica e la declinazione lungo la quale si snoderà il suo ampliamento punta ad abilitare il conseguimento degli obiettivi europei del pacchetto “Fit-for-55”, a favorire l’integrazione delle fonti rinnovabili, a sviluppare le interconnessioni con l’estero, ma anche ad aumentare il livello di sicurezza e resilienza del sistema elettrico e investire sulla digitalizzazione della rete. Una mole di investimenti significativa, dunque, che supererà i 30 miliardi se si calcola l'intera vita delle opere inserite nel piano che servirà ad accelerare la transizione green e a favorire la decarbonizzazione.
La principale novità introdotta dal nuovo piano è la rete Hypergrid che sfrutterà le tecnologie della trasmissione dell’energia in corrente continua per raggiungere gli obiettivi di transizione e sicurezza energetica. In aggiunta agli interventi di sviluppo già previsti, Terna ha infatti cinque nuove dorsali elettriche, funzionali all’integrazione di capacità rinnovabile nell’infrastruttura della penisola, per un valore complessivo di circa 11 miliardi. Si tratta di un’imponente operazione di ammodernamento di elettrodotti già esistenti sulle dorsali Tirrenica e Adriatica e verso le isole, che prevede nuovi collegamenti sottomarini a 500 kilovolt, un elemento, quest’ultimo, che rappresenta una novità assoluta per l'azienda. Con Hypergrid sarà quindi possibile raddoppiare la capacità di scambio tra zone di mercato, passando dagli attuali 16 gigawatt a oltre 30 GW. In aggiunta, lo sviluppo delle dorsali in corrente continua consentirà di minimizzare il consumo di suolo e l'impatto sul territorio.
«Gli investimenti inseriti nel Piano di Sviluppo 2023 sono i più alti mai previsti da Terna e consentiranno di abilitare in maniera determinante la transizione energetica e il conseguimento degli obiettivi che l'Europa e l'Italia si sono dati», ha spiegato l’ad di Terna, Stefano Donnarumma. «Mai come oggi, in un contesto particolarmente sfidante, è necessario uno sforzo di programmazione di lungo periodo, un coordinamento fra le istituzioni che consenta all’Italia di cogliere tutte le opportunità che la transizione porta con sé. Le fonti rinnovabili rappresentano il nostro petrolio: abilitarne la diffusione e l'integrazione fa parte della nostra missione di registi del sistema elettrico e sarà determinante per la sicurezza energetica del nostro Paese».
Gli interventi previsti da Terna contribuiranno dunque in modo significativo al raggiungimento degli obiettivi posti a livello europeo dal pacchetto di misure Fit-for-55, che prevede una riduzione del 55% delle emissioni di CO2 al 2030 rispetto ai livelli del 1990. In Italia, l’energia prodotta da fonti rinnovabili dovrà coprire almeno il 65% dei consumi finali nel settore elettrico entro il 2030, rispetto al 55% indicato precedentemente dal Piano nazionale integrato per l'energia e il Clima (Pniec), per un totale di 70 GW di potenza aggiuntiva. Secondo i dati di Terna, a gennaio 2023, le richieste di connessione alla rete di alta tensione di nuovi impianti di generazione da fonte rinnovabile hanno raggiunto circa 340 GW, di cui circa il 37% da fonte solare e circa il 54% da fonte eolica (on-shore e off-shore), un valore pari a circa 5 volte gli obiettivi che l'Italia si è data al 2030. A conferma di un sempre maggior impegno nel fornire e divulgare a tutti gli stakeholders dati di qualità, Terna ha lanciato a fine febbraio la piattaforma Econnextion, che consente di monitorare in maniera costante e continuativa queste iniziative, uno strumento di primaria importanza anche per la pianificazione dello sviluppo infrastrutturale di reti elettriche, fonti rinnovabili e sistemi di accumulo.
Nel nuovo Piano di Sviluppo, da quest’anno pubblicato con cadenza biennale, Terna ha inserito oltre 30 progetti infrastrutturali, dando elevata priorità agli interventi ritenuti strategici per l’intero sistema elettrico nazionale, mantenendo le opere inserite nel precedente Piano decennale e inserendo i nuovi progetti della rete Hypergrid. Tra le opere più importanti, spicca il Tyrrhenian Link, il collegamento sottomarino a 500 kilovolt che unirà la Sicilia alla Campania e alla Sardegna, grazie a un investimento di circa 3,7 miliardi di euro. L'opera consentirà una maggiore integrazione tra le diverse zone di mercato e un più efficace utilizzo dei flussi di energia proveniente da fonti rinnovabili. Il Ramo est “Campania-Sicilia” è stato autorizzato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica a settembre 2022, mentre per il Ramo ovest (“Sicilia-Sardegna”) è stato avviato il procedimento autorizzativo. L’opera sarà completata entro il 2028.
Celestina Dominelli
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