di Laura La Posta
Fonti rinnovabili. Un'installazione di pannelli solari
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La migliore energia è quella che non si consuma. L’ha capito l’Europa, davanti allo spettro della chiusura dei rubinetti del gas dalla Russia, ma lo predicavano da anni le imprese pioniere del risparmio energetico. Come Engie, specializzata nell’energia a basse emissioni di CO2 e nell’efficienza energetica. La multinazionale francese rendiconta bene nel nostro Paese il suo impegno green: ecco perché è al debutto nella lista dei Leader della sostenibilità Statista-Il Sole 24 Ore. La sua storia è paradigmatica di un settore, quello dell’energia, che rappresenta il secondo comparto della lista.
La sostenibilità di Engie è “venduta” nel nostro Paese a quasi un milione tra imprese, famiglie ed enti pubblici (anche grazie agli incentivi statali) ma è anche praticata, con tagli a consumi ed emissioni e investimenti sul capitale umano e sul supporto alla comunità. Del resto la società ha fatto della decarbonizzazione il suo core business, operando su tutta la filiera: dalla produzione di energia rinnovabile a risk management, vendita all’ingrosso, progettazione, sviluppo e gestione di infrastrutture energetiche distribuite a basse emissioni.
«Forniamo energia 100% green e grazie all'utilizzo delle migliori tecnologie, di un'attenta analisi dei consumi e di una corretta manutenzione e riqualificazione, siamo in grado di ottimizzare gli impianti energetici di imprese e famiglie, rendendoli più efficienti», spiega Elena Fumagalli, Regulatory & Public affairs director dell’azienda da quattromila dipendenti. Grazie alla partnership con 300 Comuni, Engie gestisce oltre 570mila punti luce di illuminazione pubblica e l’efficientamento energetico di edifici pubblici come scuole, università e musei. Sfidante anche il piano di sviluppo dell'energia da fonti rinnovabili: ora la società gestisce una ventina di parchi eolici, fotovoltaici e agro-fotovoltaici. «Il mercato italiano è strategico per il gruppo - spiega la manager -. Il settore delle rinnovabili ha visto una forte accelerazione dal 2020 che ha portato a triplicare la capacità installata grazie ad acquisizioni mirate e alla costruzione di nuovi impianti».
L’obiettivo è arrivare, entro il 2025, a 1,2 GW di produzione green, contribuendo al Piano Energia e clima 2030. «Lavoriamo con la consapevolezza di dare un sostanziale contributo alla transizione energetica italiana», conclude Fumagalli.
Laura La Posta
capo redattrice
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