di Redazione Moda
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La cultura e tutti i suoi luoghi fisici, dai teatri ai musei, dai palchi per la musica dal vivo alle sale cinematografiche, sono stati tra i settori più penalizzati dall’emergenza sanitaria, dai lockdown e dall’allentamento delle restrizioni, che li ha riguardati per ultimi. Ora si riparte, con la massima cautela, naturalmente, ma anche con entusiasmo e nuove iniziative, quasi un simbolo di rinascita, culturale e non solo. I legami tra moda e ogni forma d’arte sono sempre più stretti e a Milano in particolare si possono visitare due mostre fotografiche.
Fino al 28 maggio il negozio Bulgari di via Monte Napoleone ospita una mostra con alcuni scatti esclusivi di Paolo Di Paolo dedicati a Milano, fatti tra il 1956 e il 1962. Silvia Di Paolo, figlia del celebre fotografo, ha aperto gli archivi di famiglia riportando alla luce un patrimonio di immagini inedite che ritraggono una Milano post-bellica, brulicante di vita e un po’ onirica (nella foto in alto, una foto scattata nel 1960 da Paolo di Paolo che ritrae Lilli Cerasoli e Edi Valdaneri mentre visitano il Duomo). Per ricreare le suggestioni di quell’epoca, in negozio sarà esposta anche una selezione di gioielli della collezione Heritage di Bulgari degli anni 50 e 60 (nella foto qui sotto, una spilla). Negli anni in cui Di Paolo consolidava la sua fama di fotografo, Bulgari definiva sempre di più la cifra stilistica tutta italiana basata sul colore, l’opulenza, la maestria artigianale. I gioielli storici in mostra faranno quindi da contrappunto alla narrazione per immagini, rispecchiando un momento storico di irripetibile vitalità.
La mostra in negozio sarà il primo di una lunga serie di appuntamenti culturali e mondani di cui Bulgari si farà promotore su Milano con l’obiettivo di valorizzare la città e rinsaldare la sua centralità di capitale economica e culturale a livello internazionale. Gli scatti a tema Milano nel negozio Bulgari si inseriscono nell’ambito di un più ampio percorso espositivo dedicato al grande fotografo dal titolo La Lunga Strada di Sabbia: uno straordinario racconto per immagini delle vacanze degli italiani nell’estate del 1959 ospitato presso la Fondazione Sozzani da oggi al 29 agosto 2021.
La mostra, a cura di Silvia Di Paolo, si compone di centouno fotografie, di cui molte inedite, video e documenti, ed è stata realizzata con il patrocinio del Centro Studi Pasolini e la collaborazione di Bulgari. Oltre alla capacità di ritrarre momenti di vita quotidiana, il talento di Paolo Di Paolo ha saputo cogliere il carisma e la bellezza delle grandi attrici della dolce vita che hanno fatto sognare intere generazioni dal dopoguerra a oggi. A valorizzare l’alleanza con Bulgari per questo progetto, la mostra presso la Fondazione Sozzani prevede un tributo ad Anna Magnani, Elizabeth Taylor e Gina Lollobrigida ritratte da Di Paolo con i gioielli di Bulgari nel corso di feste, performance teatrali e situazioni di convivialità; in mostra anche le riproduzioni dei bozzetti originali dei gioielli indossati, provenienti dall’archivio storico di Bulgari.
Già negli anni 50 e 60 Bulgari era il gioielliere prediletto delle dive italiane o di quelle di passaggio in Italia per lavorare alle grandi produzioni hollywoodiane. Rincorse dai paparazzi, immortalate nelle occasioni mondane o nei momenti di vita privata, le attrici amavano indossare i loro gioielli sul set e fuori dal set come luminosi simboli del loro successo professionale e gusto personale. Nelle istantanee di Paolo di Paolo scopriamo Elizabeth Taylor eccentrica e sfavillante a un ballo in maschera, Gina Lollobrigida durante un ballo a Montecarlo con la grazia e l’eleganza di una principessa e poi l’intensità dello sguardo di Anna Magnani in due scatti che restituiscono tutta la sua vulcanica personalità. Paolo Di Paolo, fotografo romano d’adozione e Bulgari, gioielliere romano per eccellenza, si incontrano a Milano per condividere con il pubblico memorie e suggestioni che appartengono al nostro passato, presente e futuro.
Oggi riapre inoltre l’ Armani/Silos , dove resterà allestita fino all’estate Heimat. A Sense of Belonging, l’esposizione dedicata a Peter Lindbergh, con un’ampia selezione che ripercorre vari decenni del lavoro del fotografo. La mostra si svolge in tre sezioni – The Naked Truth, Heimat e The Modern Heroine – in un percorso che descrive la complessità e l’immediatezza dell’opera di Lindbergh, evidenziando le straordinarie affinità tra Giorgio Armani e Peter Lindbergh, che tanto nell’arte quanto nella vita hanno condiviso valori che hanno permeato tutta la loro estetica, come l’apprezzamento per la verità e la ricerca dell’onestà.
«Nelle arti gli uomini esprimono le proprie qualità più alte: fantasia, invenzione, creazione; il duro lavoro che sta dietro alla realizzazione di un’idea. La bellezza ispira, nutre, fa bene. La riapertura di Armani/Silos è un segno di ripartenza e di ottimismo: senza cultura e senza bellezza non ci può essere futuro», ha commentato lo stilista.
A partire da oggi sarà possibile visitare anche la collezione permanente, un excursus sulle creazioni di Giorgio Armani dal 1980 a oggi, suddiviso secondo temi che hanno ispirato e che continuano a ispirare il suo lavoro creativo. Armani/Silos sarà aperto al pubblico il mercoledì e la domenica dalle 11 alle 19 e da giovedì a sabato dalle 11 alle 21. L’accesso sarà possibile con prenotazione obbligatoria nel fine settimana e nei giorni festivi, entro il giorno che precede la visita. La prenotazione è consigliata per tutti gli altri giorni. La riapertura degli spazi espositivi avverrà adottando le misure cautelative disposte dalle autorità competenti.
Nelle vicinanze dell’Armani/Silos, che si trova in via Bergognone, c’è inoltre il Mudec - Museo delle Culture di Milano , che ha riaperto il 27 aprile in via Tortona, offrendo la possibilità di visitare la mostra Qhapaq Ñan. La grande strada Inca (a ingresso gratuito e prorogata a domenica 20 giugno 2021). Sabato primo maggio si sono aperte invece le due mostre già allestite ma mai inaugurate Tina Modotti: donne, Messico e Libertà e Robot: the Human Project . La prima, dedicata all'attivita della fotografa Tina Modotti - una delle massime esponenti dell'arte fotografica di tutti i tempi - è allestita presso lo spazio Mudec Photo e aperta al pubblico fino a domenica 7 novembre 2021; la seconda, un viaggio attraverso la storia dei robot dalla Grecia classica fino alle ultime scoperte della bio-robotica, è visitabile fino a domenica primo agosto 2021. La collezione permanente del Mudec, riaprirà a fine estate 2021.
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