di Nino Amadore
(AFP)
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Un piano di investimenti di oltre mezzo miliardo di euro per la costruzione in Sicilia di sette impianti agrifotovoltaici e di un impianto fotovoltaico nei territori delle province di Palermo, Trapani, Catania e Enna. Al termine della costruzione dei sette impianti programmati nell'isola è prevista una capacità complessiva pari a circa 570 Mw.
È il programma varato dalla società tedesca Aquila Clean Energy, azienda che già gestisce un portafoglio con una capacità totale di circa 12 Gw in Europa. Aquila Clean Energy è una divisione del gruppo Aquila Capital, con sede ad Amburgo e che di recente ha aperto sedi anche a Milano e a Singapore. Fondata nel 2001 attualmente Aquila Capital gestisce quasi 14 miliardi di euro per conto di investitori istituzionali in tutto il mondo: ha circa 650 dipendenti e 16 uffici in 15 Paesi del mondo e oggi gestisce energia eolica, solare fotovoltaica e idroelettrica con una capacità superiore a 17 Gw. L’obiettivo, spiegano dall’azienda, è raggiungere un portafoglio di potenza rinnovabile installata pari a 25 Gw entro il 2025.
«La Sicilia, per noi, rappresenta un territorio strategico non solo a livello nazionale, ma anche europeo – dice Alberto Arcioli, responsabile sviluppo per Aquila Clean Energy in Italia –. La posizione geografica del’'isola consente di avere una produzione netta doppia, a parità di potenza installata, rispetto, ad esempio, al Regno Unito. Inoltre, i nostri progetti si integrano perfettamente col territorio senza sottrarre suolo allagricoltura, che viene ampiamente valorizzata grazie alla collaborazione con esperti agronomi che individuano per ogni impianto di energia le piante e le tipicità che meglio si adattano all’ambiente».
Dei sette progetti presentati da Aquila Clean Energy in Sicilia, due si trovano in fase molto avanzata e la società prevede l’inizio della costruzione durante questo anno. «Da questo punto di vista – dice ancora Arcioli – abbiamo registrato positivamente l’approccio del nuovo governo regionale, che punta molto sui temi energetici e sulla semplificazione dei processi amministrativi. Speriamo che anche questo concorra, in futuro, a trasformare la Sicilia in un hub energetico».
Per lo sviluppo dei progetti in Sicilia, l’azienda tedesca ha collaborato con sviluppatori locali, «attingendo alla loro pluriennale esperienza nella realizzazione di infrastrutture sostenibili – spiegano ancora dall’azienda –. Nei luoghi in cui scegliamo di investire per raggiungere l’obiettivo della decarbonizzazione, puntiamo ad avviare un dialogo con le istituzioni locali per armonizzare i progetti alle esigenze del territorio, anche con misure ad hoc che possano mitigare l’impatto delle opere o di problematiche non necessariamente collegate agli impianti, ma anche per valorizzare gli aspetti positivi».
Nino Amadore
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