di Gianni Dragoni
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Niente voli sulle tratte che si possono fare in treno con un viaggio fino a due ore e mezzo. La proposta di legge è stata approvata in Francia in prima lettura e attende il voto definitivo del Senato. Fa seguito a quanto già deciso in Germania da Lufthansa e Deutsche Bahn, che collaborano per collegare con il treno anziché l’aereo le tratte più brevi e da luglio incrementeranno questi servizi. In Italia invece la svolta verde del treno al posto dell’aereo può attendere. Per ora è solo un progetto, una proposta rilanciata dal ministro Enrico Giovannini. L’attuazione dipenderà anche dalla sorte di Alitalia e dai tempi in cui nascerà la nuova compagnia Ita, ancora molto incerti.
A metà aprile l’Assemblea nazionale francese, equivalente alla Camera dei deputati, ha approvato un progetto di legge che è nel cuore degli ambientalisti. Ha deciso di proibire tutti i voli domestici per le tratte che si possono coprire in treno in meno di 2 ore e mezzo. Rimarranno attivi solo i collegamenti con partenza dall’aeroporto Parigi Charles de Gaulle, l’hub di Air France, per sfruttare le coincidenze con i voli internazionali e a lungo raggio.
La proposta fa parte di un pacchetto di leggi più ampio che mira a ridurre entro il 2030 le emissioni di anidride carbonica del 40% rispetto ai livelli del 1990. In origine il provvedimento vietava i voli per le tratte percorribili in treno in meno di 4 ore e i Verdi vorrebbero che si tornasse a questa proposta. Il divieto è stato attenuato dopo le proteste di alcune regioni come il Massiccio Centrale e di Air France.
La misura potrebbe influenzare il traffico tra Parigi e alcune città tra cui Nantes, Lione e Bordeaux. La nuova legge francese proibirebbe anche i voli interni delle compagnie low cost. Perché la norma diventi efficace serve l’approvazione del Senato.
In Germania non ci sono leggi per sostituire il treno all’aereo, ma lo scorso marzo è già stato raggiunto un accordo tra Lufthansa e la società delle ferrovie per eliminare i voli brevi. Sono previsti cinque nuovi collegamenti in treno con Francoforte.
Da luglio sarà possibile per la prima volta raggiungere l’aeroporto di Francoforte, lo scalo principale di Lufthansa, in treno da Amburgo e da Monaco di Baviera. Da dicembre saranno collegate con lo scalo di Francoforte anche Berlino, Brema e Muenster.
La decisione tedesca è stata spiegata con motivazioni di tutela dell’ambiente. Il treno inquina meno dell’aereo. Lufthansa ha accettato di buon grado, perché la compagnia perde soldi nei voli domestici e quindi ne avrà un beneficio economico. Quando è stato raggiunto l’accordo un portavoce di Lufthansa ha detto che la compagnia valuterà il gradimento dei clienti prima di interrompere ogni volo sulle tratte brevi.
Ci sono già 17 città in Germania collegate con l’aeroporto di Francoforte, con 134 treni al giorno, frutto della collaborazione tra il vettore nazionale e la società ferroviaria pubblica. Tra le città collegate Duesseldorf, Dortmund, Colonia, Aquisgrana, Stoccarda, Norinberga, Lipsia, Hannover. I treni arrivano fino al Nord della Svizzera, a Basilea.
In Italia per ora ci sono delle proposte. Il ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini ha detto, poco dopo l’insediamento, che il tema della possibile interazione tra Alitalia e Ferrovie dello Stato «è una pista su cui bisognerà lavorare, anche perché in altre parti del mondo sta avvenendo. Non c’è dubbio che è un tema su cui Ita e Ferrovie ragioneranno in futuro».
Un’integrazione dei servizi treno al posto dell’aereo era stata programmata due anni fa, nel piano industriale elaborato dalle Ferrovie dello Stato insieme a Delta Air Lines per l’acquisizione di Alitalia. Operazione sfumata perché Atlantia, il potenziale quarto partner della cordata (il terzo era il Mef), si è sfilata perché i Benetton avrebbero voluto avere in cambio il salvacondotto della concessione di Autostrade per l’Italia, contestata dal governo Conte in seguito al crollo del ponte Morandi.
Il piano delle Ferrovie va avanti, per potenziare i collegamenti ad alta velocità per Fiumicino e arrivare entro il 2024 negli aeroporti di Venezia e Bergamo Orio al Serio. A Fiumicino è in programma l’ampliamento della stazione ferroviaria da tre a cinque binari.
La principale incognita sull’integrazione treno-aereo in Italia è costituita dall’incertezza sul futuro di Alitalia. La comapgnia pubblica destinata a rilevarne le attività, Ita, non è ancora operativa, non c’è l’autorizzazione della Commissione Ue per gli aiuti di Stato.
L'amministratore delegato di Ita, Fabio Lazzerini, ha detto in audizioni in Parlamento che «appena la società sarà operativa si cercherà di fare accordi commerciali di code sharing per usare il treno anziché l’aereo sulle tratte più brevi, ma una vera integrazione si raggiungerà quando il treno entrerà direttamente in aeroporto».
Gianni Dragoni
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