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Balneari, procedura Ue contro il Portogallo. Ora strada ancora più in salita per l’Italia

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Due mesi a Lisbona per rispondere ai rilievi espressi dalla Commissione, dopo si potrà decidere di deferire il caso alla Corte di giustizia

27 gennaio 2023
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2' di lettura

Sulle sorti delle concessioni balneari arriva dall’Europa un primo altolà al Portogallo. La Commissione ha deciso di inviare un parere motivato al Lisbona per la non corretta attuazione delle norme relative alle procedure di gara per l’aggiudicazione delle concessioni balneari. In sostanza Bruxelles chiede di rispettare le disposizioni della direttiva servizi e la libertà di stabilimento. Bruxelles ritiene che la legislazione portoghese, che conferisce ai titolari di «concessioni balneari» esistenti un diritto di preferenza nelle procedure di gara per il rinnovo di tali concessioni, non risulti compatibile con la direttiva sui servizi e con la libertà di stabilimento.

Due mesi per rispondere ai rilievi

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Secondo la Commissione, un diritto preferenziale a favore degli operatori storici penalizzerebbe e dissuaderebbe le imprese situate in altri Stati membri dal fornire servizi balneari in Portogallo. Il Portogallo dispone ora di due mesi per rispondere ai rilievi espressi dalla Commissione, trascorsi i quali la Commissione potrà decidere di deferire il caso alla Corte di giustizia.

Confronto in Italia con le categorie

Rimane da capire intanto come l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni intenderà muoversi sulla questione balneari con l’attesa proroga del decreto attuativo della delega sulle concessioni. Giovedì sono partiti i tavoli di confronto tra il ministro per gli Affari europei Raffaele Fitto, la ministra del Turismo Daniela Santanché e le associazioni di categoria. Il governo - come riferito dai balneari - ha confermato di voler risolvere la questione attraverso lo strumento dei decreti attuativi della legge sulla concorrenza.

Assobalneari: strada è prorogare le concessioni

Prorogare i termini per le concessioni balneari sostenendo gli emendamenti al decreto Milleproroghe. È stata questa la strada indicata da Assobalneari nel corso dell’incontro con il governo. «Ci hanno sottoposto due percorsi diversi: - a parlare è il presidente Fabrizio Licordari -; il primo è quello che parte dagli attuali emendamenti presentati e segnalati dalle forze di maggioranza che prevedono di fissare al 2024 i termini delle concessioni. Termini che sono già nel perimetro previsti dalla sentenza della adunanza plenaria del Consiglio di Stato e della legge 118 del governo Draghi sulla concorrenza. Il secondo percorso proposto è quello invece di sostenere la proroga alla delega al governo di qualche mese, prevista dalla legge sulla concorrenza, in scadenza a febbraio».

Confartigianato: verso proroga decreti attuativi

Sul fronte del rinnovo delle concessioni balneari «il governo ha esposto la volontà di sostenere la categoria ad uscire dall’annosa questione utilizzando la via dei decreti attuativi della legge delega sulla concorrenza». Per Confartigianato Imprese Demaniali alla luce dell’incontro di una delegazione guidata dal presidente, il riminese Mauro Vanni, quello individuato dall’esecutivo è «un percorso legislativo che vuole superare l’ipotesi della proroga della scadenza delle concessioni, proroga che rischia di essere contestata dall’Europa e impugnata dai Tribunali regionali a causa della nota sentenza del Consiglio di Stato. Ipotesi, quella della proroga, che potrebbe peraltro mettere la categoria nell’impossibilità di accedere ai finanziamenti del Pnrr». In particolare, è stato evidenziato, «i ministri hanno comunicato l’intenzione di procedere alla proroga dell’approvazione dei decreti attuativi della legge delega sulla concorrenza e, nelle more, di voler lavorare sui contenuti dei decreti per la riassegnazione delle concessioni, di concerto con le rappresentanze della categoria, nel rispetto e nella salvaguardia delle imprese balneari italiane».

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