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Migranti, ipotesi missione Mare Nostrum Ue. Ma per l’ ammiraglio De Giorgi «molti nodi aperti»

di Gerardo Pelosi

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13 maggio 2021
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3' di lettura

L'idea l'ha lanciata il segretario del Pd Enrico Letta secondo il quale «mi meraviglierebbe molto se gli altri Paesi europei non affrontassero insieme a noi la questione dell'emergenza umanitaria nel canale di Sicilia». Da Strasburgo gli fa sponda il presidente del Parlamento europeo David Sassoli che fa sua la richiesta del sindaco di Palermo Leoluca Orlando per istituire un servizio civile europeo, Recs (Rescue European Civil Service), per salvare le vite dei migranti in mare. “Le persone in mare”. Una realtà drammatica che il Governo italiano non sottovaluta come ha spiegato oggi il premier Mario Draghi parlando alla Camera.

Draghi: nessuno sarà lasciato solo in acque italiane

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«Il governo – dice Draghi - vuole seguire una politica equilibrata efficace e umana, nessuno sarà lasciato solo in acque territoriali italiane, il rispetto dei diritti umani è una componente fondamentale nella politica migratoria». Ma è veramente possibile mettere in piedi una grande missione umanitaria europea tipo Mare nostrum? L'ammiraglio Giuseppe De Giorgi ex capo di Stato maggiore della Marina spiega quali potrebbero essere tutti i problemi che una simile missione incontrerebbe sul suo cammino.

Irini creata per non confrontarsi con questione migranti

Secondo De Giorgi «la missione Irini potrebbe essere, in via teorica, riorientata per includere anche compiti umanitari. Ma il problema è che i Governi che hanno fornito le navi, quello italiano incluso, «lo hanno fatto con l'intesa di evitare di posizionare le proprie unità sulla rotta del flusso migratorio fra la Tripolitania e la Sicilia, proprio per evitare di doversi confrontare con il problema di cosa fare con i migranti salvati». L'ex capo di Stato maggiore ricorda che la missione Irini è stata attivata dall'Unione europea come risposta all'intervento turco e russo in Libia e con il compito primario di impedire l'ingresso illegale di armi, compito successivamente esteso al contrasto del contrabbando di idrocarburi da e verso la Libia.

Foglia di fico per la debolezza europea

Ma «la missione Irini – aggiunge De Giorgi - si è rivelata essenzialmente una foglia di fico per mascherare la debolezza europea nei confronti della Turchia, della Russia, dell'Egitto e delle altre potenze impegnate nello spartire la Libia in varie aree d'influenza. Era evidente dal primo momento la sua funzione di immagine più che di sostanza. Concepita per dare l'impressione che l'Europa si stesse muovendo. Sin dall'inizio le regole d'ingaggio di Irini sono state tuttavia talmente deboli da rendere la missione ininfluente sotto tutti gli aspetti». Senza contare che «sarebbe necessario trovare soluzione al problema dei ricollocamenti in Europa come del resto previsto dagli accordi di Malta e dei rimpatri dei migranti non aventi diritto a restare in Italia, contestualmente a un'eventuale missione navale nelle acque antistanti la Libia per fini umanitari e direi più in generale di contrasto dell'utilizzo illegittimo del mare».

Anche una missione umanitaria deve ricercare i trafficanti

Tale missione a giudizio di De Giorgi dovrebbe comprendere, possibilmente in sinergia con l'Interpol, «la ricerca e la cattura dei trafficanti di esseri umani, anche nelle acque territoriali libiche e sulla costa. Dovrebbe inoltre includere nei suoi scopi l'apertura dei centri di detenzione al controllo internazionale. Servirebbe naturalmente il consenso del Governo tripolino e soprattutto delle Tribù che detengono il potere e il controllo effettivo del territorio, a meno di non voler considerare l'uso della forza in caso di opposizione. Possibilità che credo non sia ritenuta accettabile da molti dei governi europei, incluso il nostro, anche perché potrebbe comportare il rischio di finire invischiati in una spirale di violenza difficilmente controllabile. Andrebbe inoltre messa in conto la prevedibile ostilità della Turchia a quella che verrebbe vista come un'ingerenza Europea in un'area che Erdogan considera ormai d'influenza turca».

Molto arduo il riorientamento operativo di Irini

Si tratta di ostacoli che secondo l'ammiraglio fanno ritenere il riorientamento operativo di Irini «molto arduo e improbabile, almeno in tempi brevi». In sintesi, una missione navale umanitaria e di sicurezza marittime dice De Giorgi «sarebbe attuabile a livello nazionale, in acque internazionali come fu Mare Nostrum. Ma prima il Governo dovrebbe trovare un'intesa sulla gestione dei migranti, questione che come noto, vede l'ala sinistra e quella di destra dell'Esecutivo su posizioni opposte».

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