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Covid, il generale Petroni sostituirà il commissario Figliuolo

di Marco Ludovico

Vaccino Covid, Speranza: "Su quarta dose servono regole uniche in Ue"

Draghi firma il Dpcm: dal 1° aprile il generale dell’Esercito a capo dell’Unità per il completamento della campagna vaccinale

30 marzo 2022
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2' di lettura

Dal 1° aprile il generale Francesco Figliuolo non è più il commissario straordinario all’emergenza Covid-19. Finisce, infatti, lo stato di emergenza, prorogato quest’anno di tre mesi dopo essere stato già ipotizzato il suo termine al 31 dicembre dell’anno scorso. Al posto della struttura commissariale nasce una «Unità di crisi» presso la Presidenza del Consiglio. Avrà il compito di traghettare ruoli, competenze e funzioni da una gestione straordinaria alle procedure ordinarie ministeriali, in capo com’è naturale per questa materia al dicastero della Salute.

Il generale Petroni al posto di Figliuolo

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Tommaso Petroni, brigadier generale dell’Esercito, specialità Tramat (arma dei trasporti e materiali), prenderà il posto di Figliuolo. La nomina con la firma del presidente del Consiglio Mario Draghi è arrivata mercoledì 30 marzo. Petroni è già il responsabile della logistica alla struttura commissariale Covid-19. La sua scelta, dunque, è all’insegna del principio della continuità nonostante la fine dell’emergenza. Va assicurata, infatti, la funzionalità costante delle procedure finora attivate. Non solo vaccini. Figliuolo ha gestito la contrattualistica di tutti i farmaci Covid-19 e dei dispositivi come le mascherine. Il potenziamento della rete ospedaliera. L’amministrazione dei magazzini. L’hub strategico a Pratica di Mare sull’arrivo e la distribuzione delle dosi vaccinali. Fino all’interazione con le agenzie di lavoro interinale per il personale Covid-19 da assumere.

Il tandem Difesa-Salute

Petroni è un «logistico» come si dice nel gergo delle Forze Armate, con un’esperienza maturata sul campo proprio nel Covid-19. L’indicazione arriva dal ministero della Difesa, guidato da Lorenzo Guerini. Ma al vertice dell’Unità di crisi Covid-19 ci sarà anche un alto dirigente della Salute: dovrebbe essere Giovanni Leonardi, segretario generale al dicastero guidato da Roberto Speranza. Il tandem deve avere un valore strategico: non c’è solo continuità con gli esperti qualificati della struttura di Figliuolo. Serve anche impostare al più presto la transizione al regime ordinario. Benché i poteri attribuiti all’Unità di crisi a palazzo Chigi per la pandemia siano analoghi a quelli del generale Figliuolo. Il tempo è poco: al 1° gennaio 2023 tutto deve essere confluito al dicastero della Salute.

Sui vaccini risorse per 2,5 miliardi

Alcune settimane fa il generale Figliuolo aveva scritto al ministro Speranza per rappresentare lo stato della struttura commissariale. Con un’indicazione specifica sulle risorse finanziarie. Per vaccini e altri farmaci sono stati impegnati 5,05 miliardi di euro. Alla scadenza del 31 marzo risulteranno giacenti circa 2,5 miliardi. Saranno versati sul conto di Tesoreria, scrive il generale. C’è poi un ordine fatto a Pfizer e il contratto con Reithera, il vaccino italiano. I due profili rendono necessario uno stanziamento di somme ulteriori. La stima di Figliuolo è di circa 1,4 miliardi da ripartire tra 2023 e 2024 in funzione delle consegne. Il commissario aggiunge nella lettera come gli impegni assunti a oggi prevedano consegne di dosi di vaccini fino al primo semestre 2023. I relativi pagamenti, di conseguenza, saranno fatti nel corso di tutto il 2023.

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