di Laura Serafini
(REUTERS)
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Prende sempre più velocità la corsa a istallare impianti fotovoltaici in Italia. Complice probabilmente anche la crisi energetica e la voglia di ridurre il peso della bolletta. Sta di fatto che nel 2022 sono più che raddoppiati gli allacci di impianti green alla rete di distribuzione: un aumento di 2,5 volte, con un valore assoluto di 204 mila connessioni nel corso dello scorso anno. E' quanto annuncia Enel Grids, la divisione delle reti del gruppo Enel. Nel corso del 2022 sono stati connessi 2,4 gigawatt di potenza istallata, di cui «circa 2 gigawatt derivanti da impianti solari fotovoltaici, corrispondenti all'installazione di oltre 6 milioni di pannelli solari standard», spiega la nota diffusa.
A sorpresa, il 57% di questi collegamenti è avvenuto nelle regioni settentrionali, dove in teoria c'è minore insolazione rispetto alle altre regioni e quindi l'istallazione dei pannelli potrebbe essere meno diffusa. Invece no, la consapevolezza della convenienza a passare a sistemi di autoproduzione e consumo green ormai comincia a essere radicata. Il 20% degli allacci è avvenuto al centro Italia, il 14% (dunque la percentuale inferiore) è avvenuta al Sud mentre il 9% nelle isole. Dati che dovrebbero far riflettere rispetto all'idea che un hub dell'energia green in Italia abbia senso nel meridione. «Le imprese tecniche hanno gestito l’87% delle richieste di allacciamento per conto dei clienti finali, valorizzando così le catene del valore dell’imprenditoria locale. Con le aggiunte record del 2022, il numero totale di prosumer e producer connessi alla rete Enel in Italia ammonta ora a circa 1,2 milioni, per una capacità complessiva di oltre 34 gigawatt», continua la nota.A livello globale il gruppo Enel ha effettuato 411 mila allacci, per un totale di 5,6 gigawatt di capacità istallata. Circa 317 mila sono in Europa e il resto in America Latina.
In Spagna, Enel Grids ha collegato 2,2 gigawatt di capacità grazie a 97mila nuove connessioni nel 2022 (oltre 3 volte in più rispetto al 2021), fino a un totale di circa 134mila, corrispondenti a una capacità complessiva di 24,4 gigawatt. Tra le regioni servite da Enel Grids, l’Estremadura, l’Andalusia e la Catalogna hanno installato complessivamente l’80% della potenza totale, mentre la parte restante è stata suddivisa tra l’Aragona e le Isole Baleari e Canarie. Nel 2022 in ogni caso è stata raggiunta una soglia record di collegamenti alle reti Enel di quasi 5,6 gigawatt di nuova capacità rinnovabile relativa a circa 411mila producer e prosumer in tutto il mondo, di cui circa 317mila in Europa e il resto in America Latina . Alla fine del 2022, la capacità rinnovabile cumulata di piccola e media scala connessa alle reti di Enel Grids in tutto il mondo ha raggiunto 65,7 gigawatt, proveniente da un totale di circa 1,4 milioni di producer e prosumer. Questi risultati sono stati raggiunti grazie alla crescente capacità di accogliere generazione rinnovabile distribuita (hosting capacity) e all’elevato livello di digitalizzazione delle reti di distribuzione gestite da Enel.
“Le reti elettriche sono fondamentali nell’attuale scenario energetico, caratterizzato dalla crescente e sempre più decentralizzata generazione rinnovabile e dal ruolo sempre più attivo dei consumatori, come dimostra il numero record di producer e prosumer collegati alle reti del gruppo Enel nel 2022 - ha dichiarato Antonio Cammisecra, direttore di Enel Grids. - Questa transizione energetica ‘bottom up' senza precedenti è resa possibile dal gran numero di cittadini che utilizzano le risorse naturali per autoprodurre energia rinnovabile. Prevediamo per il 2023 e oltre volumi sempre maggiori, come dimostrato dalla costante crescita di richieste giunte nelle prime settimane dell’anno. Enel Grids continua a perseguire miglioramenti del servizio per rendere più agevole il percorso di elettrificazione dei clienti, fornendo la connessione alla rete necessaria a sostenere la loro indipendenza energetica e promuovendo al contempo un ecosistema elettrico più interattivo, oltre che nuove opportunità in termini di modelli di business.”
Laura Serafini
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