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I siti web del governo ucraino sono stati oggetto di un attacco informatico su larga scala, al momento senza nessuna rivendicazione, che avviene nel contesto delle accresciute tensioni tra Kiev e Mosca.
Proprio a questo proposito, gli Stati Uniti hanno informazioni che indicano che la Russia sta cercando un pretesto per l’invasione dell’Ucraina attraverso un’operazione condotta da un gruppo di agenti sotto copertura nell’est del Paese. Lo ha riferito un funzionario statunitense alla Cnn. Secondo la fonte Washington ha le prove che il gruppo è stato addestrato alla guerra urbana e all’uso di esplosivi per compiere atti di sabotaggio.
Tornando all’attacco hacker, a essere colpiti sono stati, tra gli altri, i siti Internet del ministero degli Esteri, del ministero dell’Istruzione e della Scienza e del ministero delle Politiche agrarie. “Il sito ufficiale del Ministero dell’Istruzione e della Scienza è temporaneamente chiuso a causa dell’attacco globale avvenuto nella notte tra il 13 e il 14 gennaio”, ha annunciato quest’ultimo sulla sua pagina Facebook.
Sui portali governativi è stato pubblicano un messaggio di minacce in ucraino, polacco e russo rivolto alla popolazione ucraina, alla quale è stato detto di ’’avere paura’’ perché la loro privacy è stata violata e ’’tutti i dati personali sono stati resi pubblici’’. Funzionano invece regolarmente i siti web del ministero dell’Interno, del ministero della Giustizia, del ministero dell’Industria e del Commercio e quello del presidente.
L’Ucraina ha affermato nella serata di venerdì di avere “indizi preliminari” che indicano il possibile coinvolgimento dei servizi segreti russi nel massiccio attacco informatico contro molti dei suoi ministeri. “Il servizio di sicurezza ucraino ha ottenuto indizi preliminari che suggeriscono che gruppi di hacker associati ai servizi segreti russi potrebbero essere dietro il massiccio attacco informatico di oggi”, ha scritto su Twitter il portavoce del ministero degli Affari esteri ucraino, Oleg Nikolenko.
Nelle ore precedenti l’attacco hacker alla rete informatica pubblica dell’Ucraina il Senato americano ha deciso di non approvare il disegno di legge proposto dal senatore repubblicano Ted Cruz finalizzato ad imporre sanzioni al gasdotto russo Nord Stream 2. Per approvarlo, i repubblicani avevano bisogno di 60 voti. A favore hanno invece votato 55 senatori, mentre 44 hanno espresso parere contrario e un senatore si è astenuto.
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