di Barbara Ganz
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«L’intelligenza artificiale è già in azienda ed è un elemento determinante della nostra crescita», dice Roberto Valmassoi, ceo Thema Optical Srl. «Senza non saremmo dove siamo adesso e non avremmo questi spazi di mercato». La storia di Thema si svolge in un piccolo paese di montagna, in Cadore, Domegge, «senza alcuna università o polo di ricerca vicino: se puoi pensarlo, puoi farlo». In un video di presentazione dell’azienda, una persona che non esiste realmente (un avatar) legge un testo che non è stato scritto da un umano: «Per farlo ci abbiamo messo tre minuti. Si può scegliere la lingua, la voce, adattare l’avatar al mercato e al pubblico di riferimento. Sappiamo i costi e i tempi che avrebbe richiesto fare qualcosa di simile». Thema propone occhiali su misura grazie a una innovativa scansione biometrica del viso: il tutto grazie a una app realizzata internamente, che in pochi secondi rileva 26 milioni di punti sul volto; una volta selezionata la misura perfetta, un altro algoritmo fa sì che si adatti perfettamente. Poi si può scegliere fra centinaia di finiture, frontali e aste, lenti da sole o vista. Solo alla fine il paio di occhiali perfetto e personalizzato va in produzione. «Oltre a spalancare un mercato, questo rende possibile una produzione on demand, dopo che l’ordine è stato ricevuto». La AI in Thema è stata messa al servizio della gestione, ad esempio con un modello predittivo degli ordini e per la gestione del magazzino. I dati non vengono analizzati da persone, ma dal sistema che indica quanto e come ordinare. La AI è anche al servizio della produzione, perchè partendo da occhiali virtuali con variazioni individuali millimetriche (ad esempio la calzata del naso) sarebbe stato impensabile generare altrettanti file di produzione per ciascuno di questi modelli. La rivoluzione copernicana è poter andare in produzione con un file prodotto dall’intelligenza artificiale. Ancora, dal lato vendita cambia il paradigma: non è più il viso del cliente che si deve adattare al prodotto che trova in negozio, ma è il prodotto che non si trova in negozio ad adattarsi a lui. E si moltiplica l’offerta annullando il magazzino. «Inserire l’IA - rivela Valmassoi - ha richiesto in quasi 10 anni un impegno continuo soprattutto nel processo formativo del management e la crescita del personale».
Barbara Ganz
Corrispondente a NordEst
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