di Marco Valsania
Reuters
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Tesla chiude il primo trimestre con ricavi in aumento del 24% a 23,32 miliardi di dollari ma un utile in calo del 24% a 2,51 miliardi, indebolito da ripetuti round di tagli nei prezzi di listino delle vetture proprio per dare priorità al sostegno alle vendite. Un nuovo “sconto” da parte dell’azienda guidata da Elon Musk è ancora avvenuto alla vigilia del bilancio. E Musk, nella conference call seguita all’annuncio dei risultati, ha messo in chiaro che la strategia dell’azienda per far fronte alle sfide dell’incertezze economica e della concorrenza rimane questa: puntare su crescita e volumi, su guadagni di quote di mercato, anche a costo di sacrificare margini e utili.
La strategia si è riflessa nei conti di gennaio-marzo. I ricavi automotive, cuore del gruppo leader nell’auto elettrica, sono saliti del 18% a 19,9 miliardi. Le consegne nel primo trimestre, già annunciate a inizio aprile, sono aumentate del 4,3% rispetto al quarto trimestre del 2022 e del 36% dall’anno scorso, a 422.875- vetture. La divisione Energy, che tra l’altro fornisce sistemi di storage dell’energia, ha sostenuto il business e visto le entrate impennarsi del 148% a 1,53 miliardi.
Tesla, nel primo trimestre, ha tuttavia deluso quando si è trattato del lordo totale del primo trimestre, frenata da tagli di prezzo aggressivi ai suoi modelli di auto elettriche complessivamente stimati tra il 14% e il 25 per cento. L’azienda ha registrato un margine lordo totale del 19,3%, rispetto alle aspettative del 22,4%. Il margine operativo è sceso all’11,4% dal 19,2% l’anno scorso, pur rimanendo tra i più elevati nel settore (Ford ha attorno al 4% e Gm il 6,6%). Il titolo, davanti alla performance ridimensionata, ha perso oltre il 9 per cento. Dopo un pessimo 2022, il titolo ha comunque guadagnato quest’anno circa il 52 per cento.
Tesla ha offerto anche un aggiornamento sull’outlook. «Abbiamo sufficiente liquidità per finanziare la nostra roadmap di prodotti, i nostri piani di espansione di lungo termine e altre spese. Gestiremo le nostre attività per mantenere un bilancio solido durante questo periodo incerto», ha indicato. L’azienda ha nell’insieme in programma di consegnare 1,8 milioni di vetture nel 2023, in aumento del 37% dal 2022.Ha inoltre confermato che la produzione del suo atteso e futuristico cybertruck, più volte rinviata, dovrebbe iniziare più avanti nel corso dell’anno nel suo impianto in Texas, con le prime consegne nel terzo trimestre stando a Musk. Tesla ha al momento quattro impianti di produzione per i suoi quattro modelli, due negli Usa, uno a Shanghai e uno a Berlino. Un nuovo stabilimento è previsto a Monterrey in Messico.
Il bilancio ha mostrato come Musk sia concentrato anzitutto sullo spingere la domanda e la crescita anche a scapito della redditività. Nell’ultimo trimestre il prezzo medio delle Tesla è stato di 46.000 dollari, meno del previsto e inferiore ai 52.200 dollari dello stesso periodo dell’anno scorso. Tesla ha tagliato nuovamente, per la seconda volta in un mese e per la quarta volta da inizio anno, i prezzi delle auto Tesla negli Stati Uniti. I prezzi del Model Y sono stati tagliati di 3.000 dollari, quelli del Model 3 del 4,7 per cento. I prezzi dei suoi modelli più popolari sono ormai tornati sui livelli del 2021. Tesla deve fare i conti con frenate della domanda davanti alle incertezze economiche, a rialzi dei tassi di interesse e a una crescente concorrenza di altre case automobislitiche. Come altre case Usa, Tesla conta adesso anche sul sostegno di incentivi al made in Usa contenuti nell’Inflation Reduction Act dell’amministrazione Biden per stimolare la transizione energetica e in particolare a veicoli elettrici.
Musk ha messo in chiaro e articolato la sua strategia nella prima conference call sui risultati trasmessa su Twitter, ora acquisito dal magnate dell’auto elettrica. Nella call, ha spiegato così il cammino scelto: “Siamo dell’opinione che spingere per volumi più elevati e una più ampia flotta sia la scelta giusta rispetto a volumi inferiori e maggiori margini”. Nel comunicato l’azienda aveva già indicato di voler rimanere aggressiva sui prezzi facendo “leva sulla sua posizione di leader nei costi”, incrementando i risparmi attraverso maggior efficienza e contenimento di spese logistiche.
Marco Valsania
Giornalista
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