Mondo
Pubblicità

Mondo

Ue: fondi del bilancio europeo per acquisti comuni di armi

dal nostro corrispondente Beda Romano

Immagine non disponibile
(Bloomberg)

(Bloomberg)

La Commissione europea ha proposto di utilizzare denaro proveniente dal bilancio europeo per incentivare appalti in comune nell'acquisto di armamenti

18 maggio 2022
Pubblicità

3' di lettura

BRUXELLES - Per la prima volta nella storia comunitaria, la Commissione europea ha proposto oggi, mercoledì 18 maggio, di utilizzare denaro proveniente dal bilancio europeo per incentivare appalti in comune nell'acquisto di armamenti. L'iniziativa giunge dopo che l'invasione russa dell'Ucraina sta inducendo i Ventisette a un forte aumento della spesa militare. Il tentativo di Bruxelles è doppio: rafforzare il coordinamento tra i paesi e promuovere l'industria della difesa.

Le proposte della Commissione europea giungono due mesi dopo un vertice a Versailles nel quale i Ventisette avevano chiesto all'esecutivo comunitario di fare una analisi dei punti di debolezza della difesa europea (si veda Il Sole/24 Ore del 12 marzo). Sulla scia della guerra in Ucraina, i paesi membri hanno annunciato un aumento della spesa militare pari a 200 miliardi di euro. Questa nuova tendenza segue un lungo periodo di disarmo silenzioso da parte europea.

Pubblicità

L'analisi presentata dalla Commissione europea mette in luce due sfide. La prima è relativa alla necessità di coordinare l'aumento della spesa a livello nazionale in un contesto nel quale gli stock sono a livelli bassi e molti paesi devono sostituire armi vecchie e risalenti al periodo sovietico. «La sola Germania – spiega un funzionario comunitario – ha annunciato di voler spendere 20 miliardi di euro per ricostruire le riserve di munizione. Se così facesse, assorbirebbe l'intera offerta europea».

La seconda sfida è relativa alla necessità di utilizzare il momento storico per ridurre la frammentazione di una industria europea, quella militare, che rimane molto segmentata a livello nazionale. Esistono collaborazioni comunitarie, ma sono ancora rare e minori, nonostante la scelta del 2018 di perseguire per la prima volta progetti in comune (noti con l'acronimo PESCO). In questo contesto, la Commissione europea presenta quindi due proposte da avviare nel breve termine.

La prima prevede la nascita di una task force che deve servire a coordinare gli appalti pubblici dei Ventisette nel settore della difesa, pur di evitare deleteri contrasti tra i paesi membri. Nel contempo, ed è la seconda proposta, questa volta di natura legislativa, la Commissione intende incentivare appalti in comune per l'acquisto di armamenti mettendo a disposizione dei paesi membri su un periodo di due anni 500 milioni di euro provenienti dal bilancio comunitario.

Il Trattato (articolo 41.2) proibisce l'uso di denaro comunitario per “operazioni militari” (anche per questo motivo, la European Peace Facility utilizzata per inviare armi all'Ucraina è uno strumento fuori bilancio). Nell'iniziativa presentata oggi, la Commissione europea giustifica l'uso innovativo del denaro europeo con l'obiettivo di rafforzare l'industria militare. Nato con la Commissione Juncker, il Fondo europeo per la Difesa si limita a finanziare la ricerca in campo militare.

Più a lungo termine, l'esecutivo comunitario intende incitare i Ventisette attraverso una proposta di regolamento prevista nella seconda parte dell'anno ad accettare una programmazione militare che sia sempre più congiunta. In questo contesto, Bruxelles crede che sia necessario chiedere la collaborazione della Banca europea per gli investimenti (BEI), per esempio rafforzando il ruolo del volano comunitario nell'acquisto di materie prime indispensabili all'industria della difesa.

Dal 1999 al 2021, la spesa aggregata per la difesa nell'Unione europea è aumentata del 20% rispetto agli incrementi del 66% degli Stati Uniti, del 292% della Russia e del 592% della Cina. Le cifre confermano come l'Europa della difesa sia stata in questi decenni un miraggio. Molti paesi membri si sono affidati alla Nato per la loro sicurezza. Oggi, con l'uscita del Regno Unito dall'Unione europea e l'incredibile aggressione russa dell'Ucraina, il tema è improvvisamente più concreto.


Riproduzione riservata ©
Pubblicità
Visualizza su ilsole24ore.com

P.I. 00777910159   Dati societari
© Copyright Il Sole 24 Ore Tutti i diritti riservati
Per la tua pubblicità sul sito: 24 Ore System
Informativa sui cookie  Privacy policy