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Gas, Eni firma storico accordo in Libia da 8 miliardi di dollari. Meloni: «Aiuteremo i paesi africani a crescere»

di Celestina Dominelli

L’arrivo di Giorgia Meloni in Libia con i ministri Tajani e Piantedosi

L’intesa nell’ambito della missione a Tripoli della premier Meloni. Sul tavolo, oltre all’accordo sul gas, anche un’intesa sui migranti.

28 gennaio 2023
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4' di lettura

Eni ha firmato un importante e storico accordo con la compagnia statale Noc per la produzione di gas in Libia. L’intesa consentirà di avviare lo sviluppo delle “Strutture A&E”, un progetto strategico volto ad aumentare la produzione di gas per rifornire il mercato interno libico, oltre a garantire l’esportazione di volumi in Europa. L’accordo è stato firmato alla presenza del presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni, e del primo ministro del Governo di unità nazionale libico, Abdul Hamid Al-Dbeibah. “Strutture A&E” è il primo grande progetto ad essere sviluppato nel paese dall’inizio del 2000.

Descalzi: intesa rafforza presenza di Eni nel Paese

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Il progetto include due giacimenti a gas, chiamati rispettivamente “Stuttura A” e “Struttura E”, situati nell’area contrattuale D, al largo della Libia. La produzione di gas inizierà nel 2026 e raggiungerà un plateau di 750 milioni di piedi cubi di gas standard al giorno. La produzione sarà assicurata attraverso due piattaforme principali collegate agli impianti di trattamento esistenti presso il complesso di Mellitah. Il progetto prevede anche la costruzione di un impianto di cattura e stoccaggio dell'anidride carbonica (CCS) a Mellitah, che consentirà una significativa riduzione dell’impronta carbonica complessiva, in linea con la strategia di decarbonizzazione di Eni. L’investimento complessivo è stimato in 8 miliardi di dollari, con un impatto significativo sull’industria e sulla relativa catena di fornitura, fornendo un contributo significativo all’economia libica. Per l’ad di Eni, Claudio Descalzi, «l’accordo di oggi consentirà di effettuare importanti investimenti nel settore dell'energia in Libia, contribuendo allo sviluppo e alla creazione di lavoro nel Paese, e rafforzando la posizione di Eni come primo operatore in Libia».

Meloni: aiuteremo i paesi africani a diventare più ricchi

«L’Italia può e vuole giocare un ruolo importante anche nella capacità di aiutare i Paesi africani a crescere e a diventare più ricchi: una cooperazione che non vuole essere predatoria, che vuole lasciare qualcosa nelle nazioni», sono state le prime parole pronunciate dalla presidente del Consiglio che era arrivata in mattinata a Tripoli accompagnata, oltre che dall’ad di Eni Claudio Descalzi, dai ministri Tajani e Piantedosi.

Le tappe della missione di Meloni in Libia

Il cuore della missione è la firma, appena avvenuta, del nuovo accordo tra l’Eni e la compagnia statale Noc per il via libera al piano di investimenti del gruppo guidato da Claudio Descalzi, volato a Tripoli insieme alla premier. Sulla visita in Libia era intervenuto in mattinata anche il portavoce dell’esecutivo libico, Mohamed Hamuda che aveva chiarito i contenuti della missione. «Ci sarà un altro incontro con il settore economico e l’oil&gas di entrambe le parti e la firma di due accordi». Delle intese, una riguarda «investimenti ed esplorazione» nel gas, che è stata poi sottoscritta da Eni e Noc, e l’altra «il rapporto con la Guardia costiera», ha spiegato Hamuda. La seconda intesa è stata poi confermata dalla stessa premier Meloni nella conferenza stampa seguita alla firma dell’intesa tra Eni e Noc.

Il piano del governo di diversificazione delle forniture

L’arrivo della Meloni a Tripoli segue la missione della scorsa settimana ad Algeri, sempre accompagnata dal numero uno Descalzi, e finalizzata, come in questo caso, a puntellare i rapporti con alcuni dei principali fornitori di gas del Paese. Dopo la decisione della Russia di ridurre i rubinetti del gas verso l’Europa, l’Italia ha avviato, già sotto il precedente esecutivo, un piano di diversificazione delle fonti di approvvigionamento che ha nell’Algeria il tassello principale. Grazie alle intese sottoscritte da Eni e Sonatrach, i flussi algerini sono destinati a raddoppiare da 9 a 18 miliardi di metri cubi annui al 2024.

La presenza di Eni nel Paese

Quanto a Eni in Libia, il gruppo è presente nel Paese dal 1959 ed è il principale produttore internazionale di idrocarburi nel paese. Opera con Noc attraverso la Mellitah Oil & Gas, una joint-venture paritetica. L'attività di esplorazione, sviluppo e produzione è raggruppata in 7 aree contrattuali principali nell'offshore mediterraneo di fronte a Tripoli, offshore nel bacino della Sirte di fronte a Bengasi e nel deserto libico: Eni ha consolidato negli anni la sua produzione nel paese tramite diversi successi esplorativi, che hanno portato allo sviluppo di diversi giacimenti giant, fra i quali Bouri e Bahr Es Saalam nell'offshore e Abu Attifel e Al Wafa nell'onshore. Recentemente Eni ha rinnovato il suo portafoglio di progetti esplorativi acquisendo l'operatività di vaste concessioni precedentemente assegnate a Bp e che posseggono la potenzialità di portare ad ulteriori scoperte giant. Eni è il primo produttore di gas in Libia e il principale fornitore di gas al mercato locale, con una quota di circa l’80%.

I volumi arrivati dalla Libia nel 2022

Nel 2022 Eni ha prodotto in Libia 9,3 miliardi di metri cubi di gas. Di questi, 2,5 miliardi di metri cubi di gas, ovvero poco meno di un terzo, è arrivato in Italia attraverso il gasdotto Greenstream, mentre 6,8 miliardi di metri cubi sono stati destinati al mercato domestico, per la generazione di elettricità. Il gruppo è infatti impegnato nella fornitura di gas per il consumo interno libico: la produzione è interamente destinata ad alimentare le centrali elettriche del paese, per una capacità di generazione elettrica di oltre 3 gigawatt. Inoltre, Eni è impegnata a garantire la continuità dell'approvvigionamento di energia elettrica attraverso il supporto alla gestione delle centrali esistenti, alla formazione del personale, allo studio di soluzioni con energia rinnovabile.

Il Greenstream

Attraverso il gasdotto Greenstream il gas libico, prodotto dai giacimenti di Wafa e Bahr Essalam, operati da Mellitah Oil & Gas, raggiunge l'Italia. Il gasdotto, detenuto ed operato dalla Greenstream BV (50% Eni, 50% Noc), è costituito dalla centrale di compressione di Mellitah sulla costa libica e da una singola linea di circa 520 chilometri che attraversa il Mar Mediterraneo fino a Gela. La capacità attuale della centrale di Mellitah è pari a circa 11,5 miliardi di metri cubi l’anno.


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