di Cristina Casadei
(Imagoeconomica)
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Fumata nera per il nuovo accordo nazionale degli agenti Ania, l’associazione nazionale fra le imprese assicuratrici. Si sono infatti interrotte le trattative con i sindacati che rappresentano la categoria e cioè Sna, Anapa e Anagina. Secondo quanto spiega Ania in una nota le posizioni dei sindacati sono inconciliabili sul tema della titolarità dei dati del cliente. Lo Sna, secondo quanto riferisce l’associazione, ritiene l’agente sempre e solo titolare “autonomo” del dato. Questa posizione, è «in contrasto con la natura stessa del rapporto agenziale», ribatte Ania.
La delegazione delle imprese ha così deciso di interrompere il negoziato, pur essendovi la disponibilità delle altre sigle sindacali a valutare soluzioni flessibili. L’evoluzione dalla stipula del precedente Accordo Nazionale Agenti del 2003, ha mostrato la necessità di un’articolazione della contrattazione a livello decentrato, che consenta alle compagnie di assicurazione e agli agenti di disciplinare i rapporti di distribuzione tenendo conto delle rispettive specifiche esigenze.
Per Ania è necessario che il nuovo accordo con gli agenti sia una sorta di carta dei diritti e dei doveri che ogni rapporto agenziale è chiamato a rispettare, lasciando alla contrattazione aziendale di secondo livello il compito di entrare nel merito e nel dettaglio delle specificità legate alle operatività delle singole compagnie di assicurazione e delle rispettive reti agenziali. Secondo quanto spiega il capo della delegazione di trattativa datoriale, Umberto Guidoni, vi è «l'interesse a giungere ad un accordo a livello nazionale, coerente con il nuovo mondo della distribuzione dopo la direttiva IDD e con il diffondersi di nuovi strumenti normativi e di comunicazione. Resta, comunque, confermata la disponibilità dell’associazione a valutare in futuro la possibilità di riaprire le trattative qualora cambiassero le condizioni oggi registrate».
Intanto è confermato l’incontro del 24 maggio tra Ania e i sindacati (Fisac, First, Uilca, Fna e Snfia) per il rinnovo del contratto collettivo nazionale dei dipendenti delle compagnie. I sindacati, come hanno ribadito nell’ultimo incontro, chiedono un aumento di 210 euro e tempi rapidi perché con questi ritmi di crescita dell’inflazione in autunno la richiesta di aumento non basterà.
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