di Mario CIanflone
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Da micro nicchia a mercato importante che arriva a valere fino al 12-15% del volume complessivo che in Italia si aggira 15milioni di pezzi. Quello degli smartphone usati e di quelli ricondizionati è un vero fenomeno economico e sociale, spesso ben “verniciato” di ”verde”, lotta ai cambiamenti climatici, tema con un forte appeal di marketing ma qui la sostenibilità è soprattutto economica. perché un dispositivo comprato in questo nuovo costa meno di un prodotto nuovo e questo vale anche per altri oggetti tecnologici (tablet, personal computer per esempio che però non rappresentano volumi degni di nota anche perché lo smartphone è, e resta, l'oggetto hi-tech più diffuso, desiderato e considerato ovviamente indispensabile). Ma a spingere il mercato del secondo hand c'è anche un fattore cruciale: il chip shortage. La carenza di semiconduttori che sta mettendo in ginocchio interi settori (automotive, in primis) riduce la disponibilità di personal computer e, tablet e smartphone. e dunque i canali alternativi al nuovo stanno decollando anche sulla scia di fenomeni di e-commerce radicati sui social come Swappie (specializzata in iphone) Refurbed che offre molti gadget digitali, cuffie comprese, rimessi a nuovo.
Ma partiamo dalle basi, il mercato dell'usato e quello del ricondizionato sono due settori ben distinti. Uno smartphone usato è un oggetto che viene venduto senza che siano stati eseguiti lavori di manutenzione importanti e in genere nei tanti negozi online, anche in forma di app, il venditore ha eseguito una diagnostica e sostituto la batteria (che è resta l'elemento più critico). In genere questi prodotti presentano normali segni di usura, qualche graffio: insomma difettucci estetici più o meno rilevanti ma che non inficiano la funzionalità. Sempre in questo campo c'è la vendita tra privati, utilizzando per esempio portali e app come Subito.it. ma va premessa una cosa. bisogna andarci cauti perché ci possono essere rischi di prendere una “sola”.
Un device ricondizionato, refurbished, è invece stato quasi sempre rivisto e rifatto da cima a fondo (sempre che non si tratti, ma è raro, di uno smartphone super recente e tenuto in modo maniacale). In genere in grandi laboratori, situati in molti Paesi, anche nell'est Europa, dove in un processo non necessariamente carbon neutral, vengono sostituite le scocche e rimpiazzati vetri (o il display) e installati componenti i nuovi (presa usb, modulo fotocamera (per esempio). il tutto ha l'aspetto, se è classificato come “grado A, pari al nuovo. ma nuovo non è, funziona ed è garanti. Non è poco, e spesso si fanno buoni affari ma vanno tenuti in considerazioni alcuni fattori come l'originalità dei pezzi di ricambi.
“Non è infrequente - spiega Ivan Pantalena, founder e Ceo di cellulariusati.net, uno dei primi a investire nel settore della second life degli smartphone - incappare in device con scocche e telai contraffatti o con schede elettroniche che via software dichiarano date di produzione o aggiornamento improbabili, anche di 40 risalenti anni fa. un chiaro segno che il dispositivo ha subito interventi profondi e di dubbia qualità”. A questo punto, «meglio - sostiene il manager - un usato garantito con qualche graffietto che un ricondizionato stupendo da vedersi ma con non difetti occulti, che spesso neppure il venditore è in grado di conoscere.»
L'estetica gioca un ruolo importante. Secondo una ricerca di Swappie l’86% degli italiani vuole un telefono che funzioni come nuovo, mentre la qualità della batteria è fondamentale per l’82%. Cruciale è la garanzia, sempre secondo uno studio di Swappie, la garanzia ritenuta essenziale dal 76% degli intervistati e l’83% ritiene cruciale il diritto di reso. Un altro aspetto da tenere in considerazione, se si compra un ricondizionato, è il fattore prezzo: deve essere davvero conveniente spesso siti e app paragonano il prezzo di vendita con il listino originario del prodotto. in realtà il conto andrebbe fatto sull'effettivo valore dell'oggetto usato. Se compro un'auto d'occasione, anche se rimessa a nuovo , non la posso paragonare al listino del nuovo. Tuttavia, nell'acquisto di un usato o di un refurbished gioca un altro elemento: gli smartphone di ultimissima generazione hanno perso spinta propulsiva, c'è poca innovazione, e quella che c'è verte su prestazioni esagerate e da molti non considerate essenziali. Ed ecco che magari un iPhone o un Galaxy di due o tre anni fa, può ancora fare egregiamente il suo lavoro, aiutare a inquinare meno e ad avere meno e-wast in giro. Una scelta smart.
Mario Cianflone
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